Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi
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le con<strong>di</strong>zioni fi siologiche, la pelle è stata inserita in un afferraggio<br />
meccanico biassiale, creato appositamente nel<br />
nostro laboratorio tenendo in considerazione i parametri<br />
ottenuti dalla simulazione biomeccanica aghi-pelle (set up<br />
sperimentale descritto nei precedenti progetti <strong>di</strong> ricerca<br />
corrente). Sono state usate 3 matrici <strong>di</strong> microaghi in silicio<br />
comprendenti 64 microaghi (8x8) con altezza <strong>di</strong> 300 μm. Gli<br />
aghi in acciaio sono <strong>di</strong> produzione commerciale con un <strong>di</strong>ametro<br />
da 0,3 mm (30G) e sono stati opportunamente ridotti<br />
a un’altezza <strong>di</strong> 1 mm, 1,5 mm, 2 mm, 4 mm e 6 mm. Per<br />
le prove <strong>di</strong> piercing della pelle ciascun array <strong>di</strong> microaghi è<br />
stato montato su un “applicatore a penna” mentre per le<br />
prove d’infusione è stata utilizzata una siringa commerciale<br />
da 1 ml.<br />
I test preliminari d’infusione sono stati analizzati me<strong>di</strong>ante<br />
Tomografi a Assiale Computerizzata (TAC) per verifi care la<br />
<strong>di</strong>ffusione del liquido <strong>di</strong> contrasto (simulazione <strong>di</strong> un farmaco)<br />
nei vari strati della cute a seconda della <strong>di</strong>versa altezza<br />
<strong>di</strong> aghi (micro- e mini-aghi). Le biopsie, montate su un supporto<br />
<strong>di</strong> polistirolo, sono state analizzate dopo 5 e 15 minuti<br />
Piercing (n=4)<br />
No piercing<br />
Fig. 1<br />
<strong>Linea</strong> <strong>di</strong> <strong>Ricerca</strong> 1<br />
dall’infusione <strong>di</strong> 250 μl <strong>di</strong> liquido <strong>di</strong> contrasto <strong>di</strong>luiti 1:10 in<br />
soluzione salina. La misurazione semi-quantitativa del volume<br />
del liquido <strong>di</strong> contrasto <strong>di</strong>ffuso nei <strong>di</strong>versi strati cutanei è<br />
stata effettuata su ciascuna sezione <strong>di</strong> spessore <strong>di</strong> 1 mm (20<br />
sezioni su ciascuna biopsia) me<strong>di</strong>ante un sistema <strong>di</strong> analisi<br />
d’immagine.<br />
RISULTATI<br />
Le sezioni istologiche mostrano che circa il 50% dei microaghi<br />
ha bucato l’epidermide fermandosi alla giunzione dermoepidermica,<br />
mentre i restanti microaghi hanno creato solo una<br />
deformazione dell’epidermide senza però bucarla. Nella fi gura<br />
sottostante (Fig. 1) è stata riportata una ricostruzione <strong>di</strong> una<br />
sezione <strong>di</strong> cute formata da più fotogrammi in serie. Si può notare<br />
che su una fi la <strong>di</strong> 8 microaghi presenti sulla matrice, solo<br />
4 microaghi hanno bucato l’epidermide (freccia verde) mentre<br />
i restanti 4 l’hanno solo deformata (freccia rossa).<br />
Per stu<strong>di</strong>are l’altezza adeguata dei microaghi al fi ne <strong>di</strong> ottenere<br />
un’ottimale riproducibilità del piercing, pur mantenendo<br />
la minima invasività, si è deciso <strong>di</strong> passare all’utilizzo <strong>di</strong> microaghi<br />
meno costosi, derivanti da aghi in acciaio in commer-<br />
Microfotografi a <strong>di</strong> sezioni istologiche <strong>di</strong> cute umana normale colorate con ematossilina-eosina dopo applicazione dell’array <strong>di</strong> microaghi<br />
da 300 μm (ingran<strong>di</strong>mento originale 4x).<br />
<strong>Ricerca</strong> corrente<br />
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