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Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

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Sviluppo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>che per l’interfacciamento<br />

cervello-calcolatore (Brain-Computer Interface)<br />

Responsabile: Castiglioni Paolo<br />

INTRODUZIONE<br />

Le interfacce cervello-computer (d’ora in poi BCI) permettono<br />

all’utente <strong>di</strong> interagire con l’ambiente senza dover utilizzare<br />

canali muscolari. Tale interazione va intesa in senso ampio,<br />

potendo specificarsi sia nella produzione <strong>di</strong> testo per comunicazione<br />

con altri sia nella possibilità <strong>di</strong> comandare <strong>di</strong>rettamente<br />

l’ambiente nel quale la persona <strong>di</strong>sabile vive. La natura<br />

peculiare dei sistemi BCI è legata al fatto che tali sistemi si<br />

basano sull’analisi delle mo<strong>di</strong>ficazioni del segnale cerebrale<br />

dell’utente, indotte attraverso l’esecuzione <strong>di</strong> un compito cognitivo<br />

da parte dell’utente stesso. Alla luce dei risultati scientifici<br />

ottenuti sulla neuroplasticità, questa caratteristica rende<br />

i sistemi BCI potenzialmente utilizzabili non solo in qualità <strong>di</strong><br />

tecnologie assistive de<strong>di</strong>cate a persone con gravi <strong>di</strong>sabilità,<br />

ma anche come strumenti <strong>di</strong> neuroriabilitazione.<br />

OBIETTIVI<br />

Data la duplice natura caratterizzante i sistemi BCI messa in<br />

evidenza più sopra, l’attività <strong>di</strong> ricerca ha avuto due obiettivi<br />

riferibili ai due ambiti “tecnologia assistiva” e “strumento<br />

per neuroriabilitazione”:<br />

1. ambito tecnologia assistiva: produrre un <strong>di</strong>mostratore relativo<br />

alla possibilità <strong>di</strong> interfacciare un sistema BCI con<br />

l’appartamento domotico presente all’interno del DAT. In<br />

relazione a ciò, si rende quin<strong>di</strong> necessario identificare: il<br />

tipo <strong>di</strong> connessione hardware più efficiente tra sistema<br />

BCI e BUS dell’appartamento domotico; il para<strong>di</strong>gma BCI<br />

più adatto per comandare gli effettori della casa domotica<br />

e, infine, un’interfaccia software tra utilizzatore e computer<br />

sufficientemente amichevole e intuitiva;<br />

2. ambito neuroriabilitazione: stu<strong>di</strong>are il ruolo a breve termine<br />

del feedback fornito all’utente.<br />

METODI<br />

La cornice concettuale entro la quale viene definito il compito<br />

cognitivo assegnato all’utente viene definita para<strong>di</strong>gma.<br />

Nell’ambito della presente ricerca sono stati utilizzati due<br />

para<strong>di</strong>gmi <strong>di</strong>fferenti.<br />

Il primo è associato al potenziale evento-relato visivo de-<br />

<strong>Linea</strong> <strong>di</strong> <strong>Ricerca</strong> 1<br />

nominato P300. In accordo a questo para<strong>di</strong>gma, all’utente<br />

è assegnato un compito visuo-attentivo consistente nel<br />

prestare attenzione a un elemento (lettera, numero...) tra<br />

36 possibili. Tali elementi sono raggruppati in una matrice<br />

che il soggetto vede nel monitor posto <strong>di</strong> fronte a lui e le<br />

cui righe/colonne vengono intensificate casualmente per<br />

un predefinito numero <strong>di</strong> volte: questa interfaccia software<br />

prende il nome <strong>di</strong> speller P300.<br />

Il secondo para<strong>di</strong>gma (motor imagery) origina invece dal fenomeno<br />

<strong>di</strong> desincronizzazione/sincronizzazione del segnale<br />

cerebrale che si ha in relazione all’immaginazione <strong>di</strong> un atto<br />

motorio. In questo caso all’utente viene chiesto <strong>di</strong> immaginare<br />

<strong>di</strong> compiere un movimento.<br />

A prescindere dal para<strong>di</strong>gma considerato, ogni sessione<br />

sperimentale ha compreso due fasi: training e performance.<br />

Durante la prima fase i soggetti possono ricevere un feedback<br />

privo <strong>di</strong> significato (speller P300) oppure non ricevere<br />

affatto feedback (motor imagery). Durante la seconda fase<br />

(performance), i soggetti ricevono sempre un feedback.<br />

RISULTATI<br />

Con riferimento alla realizzazione del <strong>di</strong>mostratore relativo<br />

all’interfacciamento BCI-appartamento domotico, la valutazione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti scenari ha portato alla realizzazione <strong>di</strong> un’interfaccia<br />

tra l’uscita del sistema BCI e BUS dell’appartamento<br />

domotico basato su un modulo hardware programmabile<br />

fornito dall’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Parma. Tale <strong>di</strong>spositivo è<br />

stato collegato via WI-FI al sistema BCI e <strong>di</strong>rettamente al BUS<br />

dell’appartamento domotico. Per quanto riguarda la scelta<br />

del para<strong>di</strong>gma più adatto, si è deciso <strong>di</strong> utilizzare il para<strong>di</strong>gma<br />

P300, data la maggiore accuratezza raggiungibile con questo<br />

para<strong>di</strong>gma rispetto a quello basato su immaginazione motoria.<br />

Conseguentemente, il tipo <strong>di</strong> interfaccia software da proporre<br />

al soggetto che utilizza il sistema BCI è risultato essere<br />

una matrice tipo speller P300. Dovendo essere utilizzata per<br />

comandare l’ambiente, la matrice deve consentire <strong>di</strong> identificare<br />

i <strong>di</strong>versi attuatori presenti all’interno dell’appartamento<br />

domotico. Per questo fine sono sostanzialmente possibili due<br />

approcci descrittivi: il primo basato su sostantivi, il secondo su<br />

icone. Questa ultima modalità è stata ritenuta più adatta poiché<br />

più intuitiva. Pertanto è stata implementata una matrice<br />

<strong>Ricerca</strong> corrente<br />

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