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Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

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<strong>Ricerca</strong> corrente<br />

94<br />

<strong>Linea</strong> <strong>di</strong> <strong>Ricerca</strong> 1<br />

sive 2 ore (recupero, una stimolazione ogni 15 min) un protocollo<br />

<strong>di</strong> stretching passivo della durata <strong>di</strong> 5 minuti (45 s on<br />

/ 15 s off) per i muscoli flessori plantari o un analogo periodo<br />

<strong>di</strong> riposo. Durante le stimolazioni sono stati rilevati i segnali<br />

EMG, MMG e <strong>di</strong> forza. Da essi sono stati calcolati per la forza<br />

il picco <strong>di</strong> forza (pF), il tempo <strong>di</strong> raggiungimento del picco<br />

(CT), la velocità e l’accelerazione massima <strong>di</strong> sviluppo della<br />

forza (dF/dt e d2F/dt 2 ) e il tempo <strong>di</strong> emi-rilasciamento (½RT);<br />

l’Errore Quadratico Me<strong>di</strong>o (RMS), la Frequenza Me<strong>di</strong>a (MF)<br />

e la velocità <strong>di</strong> conduzione a livello della fibra muscolare (CV)<br />

per il segnale EMG e il valore <strong>di</strong> picco-picco (p-p), la RMS e la<br />

MF per il segnale MMG. Inoltre, dai ritar<strong>di</strong> tra l’inizio del segnale<br />

EMG, MMG (EMG-MMG) e la successiva produzione<br />

<strong>di</strong> forza (MMG-Forza), sono stati calcolati i rispettivi delays<br />

elettro-meccanici.<br />

RISULTATI<br />

Fase 1: dopo stretching 1) Wmax e Vmax sono <strong>di</strong>minuite<br />

significativamente, in particolare a 50° e 70°; 2) è stato trovato<br />

uno spostamento verso angoli più prossimi alla massima<br />

flessione dell’angolo articolare teorico al quale sarebbe<br />

sviluppata la Wmax. Una <strong>di</strong>minuzione della stiffness a carico<br />

dell’unità muscolo-ten<strong>di</strong>nea indotta dallo stretching, con<br />

conseguente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> efficacia della trasmissione <strong>di</strong> forza<br />

a livello del punto d’inserzione muscolare e riduzione della<br />

velocità <strong>di</strong> esecuzione del gesto e della potenza prodotta sarebbe<br />

all’origine <strong>di</strong> questo evento. Questo processo sarebbe<br />

più evidente ad angoli articolari più prossimi a un’estensione<br />

completa per via <strong>di</strong> una ridotta attivazione degli estensori<br />

del ginocchio (minore momento angolare del ginocchio a 50°<br />

e 70°). Questo fenomeno potrebbe altresì spiegare lo spostamento<br />

verso angoli più prossimi alla massima flessione<br />

dell’angolo teorico <strong>di</strong> Wmax ritrovati dopo stretching: la <strong>di</strong>minuita<br />

attivazione della muscolatura estensoria del ginocchio<br />

dopo stretching farebbe sì che valori <strong>di</strong> attivazione analoghi<br />

alla con<strong>di</strong>zione antecedente lo stretching si vadano a ottenere<br />

a gra<strong>di</strong> angolari più acuti, dove una maggior attivazione del<br />

quadricipite è stata evidenziata.<br />

Fase 2: dopo stretching 1) non si sono evidenziate mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

nei parametri EMG; 2) il MMG p-p è <strong>di</strong>minuito (−16%) e<br />

tale <strong>di</strong>minuzione è rimasta invariata per tutto il periodo <strong>di</strong> re-<br />

cupero; 3) la RMS del MMG è significativamente aumentata<br />

(+20%) ma dopo 15 minuti è tornata a valori pre-stretching;<br />

4) i pF, dF/dt e d2F/dt 2 sono significativamente <strong>di</strong>minuiti<br />

(−32%, 35% e 54%, rispettivamente) e sono rimasti depressi<br />

per tutto il periodo <strong>di</strong> recupero; 5) i delays tra EMG-MMG<br />

ed EMG-Forza sono significativamente aumentati dopo<br />

stretching. Mentre il primo è tornato a valori pre-stretching<br />

dopo 15 min, il secondo è rimasto allungato per tutto il periodo<br />

<strong>di</strong> recupero. Dall’analisi dei segnali MMG e <strong>di</strong> forza<br />

si può evincere come le alterazioni indotte dallo stretching<br />

passivo della stiffness dell’unità muscolo-ten<strong>di</strong>nea e della<br />

capacità <strong>di</strong> generare forza da parte del muscolo restino alterate<br />

per almeno due ore. Inoltre, analizzando le costituenti<br />

dell’unità muscolo-ten<strong>di</strong>nea, dall’analisi del segnale MMG si<br />

può ipotizzare un <strong>di</strong>verso timing <strong>di</strong> recupero da parte degli<br />

elementi elastici in parallelo (MMG RMS), rispetto a quelle<br />

in serie (MMG p-p). Per quanto riguarda i delays, è ipotizzabile<br />

un effetto <strong>di</strong> minor durata sulle caratteristiche contrattili<br />

del muscolo (recupero delay EMG-MMG dopo 15 minuti, il<br />

quale in<strong>di</strong>cherebbe un pieno recupero <strong>di</strong> tutti gli eventi legati<br />

ai processi <strong>di</strong> accoppiamento eccitazione-contrazione),<br />

accompagnati da un persistente allungamento del delay tra<br />

MMG-Forza, il quale suggerirebbe un’alterazione dell’unitàmuscolo-ten<strong>di</strong>nea<br />

(in particolare degli elementi elastici in serie)<br />

<strong>di</strong> più tar<strong>di</strong>vo recupero.<br />

ASPETTI APPLICATIVI<br />

Alla luce dei risultati ottenuti si può notare come l’applicazione<br />

<strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> stretching passivo induca una <strong>di</strong>minuzione<br />

dello sviluppo della Wmax e del picco <strong>di</strong> forza<br />

sviluppata, che perdurerebbero per almeno 2 ore dall’applicazione<br />

dello stretching stesso. Tali riduzioni sarebbero da<br />

imputare a mo<strong>di</strong>ficazioni transitorie della stiffness dell’unità<br />

muscolo-ten<strong>di</strong>nea, i quali costituenti, pur con tempi <strong>di</strong> recupero<br />

<strong>di</strong>fferenti, renderebbero il trasferimento della forza<br />

generata dalla contrazione muscolare al sistema articolare<br />

meno efficiente. Sarebbe quin<strong>di</strong> auspicabile, nell’organizzazione<br />

<strong>di</strong> una seduta riabilitativa o <strong>di</strong> un allenamento sportivo,<br />

prevedere delle sessioni <strong>di</strong> stretching solo al termine della<br />

seduta stessa o sufficientemente lontane dalla fase allenante,<br />

qualora la seduta fosse orientata al ripristino o al migliora-

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