Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

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scoli bicipite brachiale, piccolo pettorale e flessori del carpo. La vibrazione meccanica ripetitiva è stata applicata mediante una strumentazione specifica (CRO®SYSTEM, Nemoco srl Italy) consistente in un trasduttore elettromeccanico, uno specifico supporto e una centralina di controllo. Il trasduttore è stato applicato mediante una piccola sonda di diametro di 10 mm sul ventre muscolare producendo una forza modulata in modo sinusoidale il cui valore è compreso tra 7 e 9 N. Il gruppo B (di controllo, 21 pazienti) è stato trattato con: 1) stesso programma riabilitativo del gruppo A; 2) eventuale terapia farmacologica con miorilassanti orali secondo lo schema stabilito prima dell’arruolamento nello studio; 3) vibrazione meccanica placebo. Tale modalità è stata ottenuta: 1) modificando i parametri di ampiezza, frequenza e forza dello stimolo vibratorio in modo da evitare con certezza la stimolazione dei piani profondi e quindi delle fibre; 2) posizionando il trasduttore sulla superficie cutanea corrispondente al muscolo target in contrazione isometrica. I pazienti dei due gruppi sono stati valutati clinicamente prima dell’inizio del trattamento (T0), a una settimana dalla fine del trattamento (T1) e a un mese (T2). Nelle diverse valutazioni sono state utilizzate le seguenti scale: Wolf Motor Function Test (WMFT), Modified Ashworth Scale (MAS) e Visual Analogic Scale (VAS). Come outcome primario è stata utilizzata la variazione a un mese del punteggio medio della scala di abilità funzionale del Wolf Motor Function Test (WMFT FAS). L’analisi statistica è stata condotta utilizzando il pacchetto SPSS, release 12.0. Il Kolmogorov-Smirnov Probability Test è stato utilizzato per valutare la normalità delle distribuzioni. Le variazioni del punteggio WMFT FAS tra T0, T1 e T2 sono state misurate mediante il Wilcoxon test for paired samples. Lo standard Pearson’s chi-square test (2×2 table) è stato utilizzato per valutare la distribuzione, nei due gruppi, di soggetti con un cambiamento Tab. 1 Patients exceeding the MDC 90 Linea di Ricerca 1 rispetto al baseline nel punteggio WMFT-FAS superiore a 0.37 (Mean Detectable Change 90 ), 0.2 (Clinically Important Difference, limite inferiore) e 0.4 (Clinically Important Difference, limite superiore). Il Mann-Whitney U test è stato usato per confrontare le mediane dei punteggi MAS e VAS nei due gruppi. Il livello di significatività è stato fissato a p
Ricerca corrente 104 Linea di Ricerca 1 Pattern di attivazione muscolare dell’arto superiore in relazione all’utilizzo di touchpad e mouse convenzionale nell’utilizzo di computer portatile Responsabile: Padua Luca INTRODUZIONE I Ripetitive Strain Injuries (RSI) sono disturbi del sistema muscolo-scheletrico e/o del sistema nervoso periferico, causati o aggravati da movimenti ripetitivi in combinazione con posture statiche prolungate e scorrette, nonché da stress meccanici e vibrazioni. Certe situazioni di lavoro possono indurre con facilità un sovraccarico muscoloscheletrico. L’attivazione ripetuta e intensa di muscoli specifi ci, durante un’attività motoria, può quindi rappresentare un momento eziologico e patogenetico importante. È riconosciuto che tra i soggetti particolarmente a rischio di RSI ci sono i lavoratori addetti ai videoterminali. I fattori di rischio per tale patologia in questi soggetti non sono ancora ben defi niti. È possibile che il ripetersi dei movimenti legati a posture incongrue e forze sviluppate con contrazione contemporanea e prolungata di muscoli antagonisti/agonisti possa rappresentare il momento etiopatogenetico principale. Dalle conoscenze già disponibili è chiaro come nella patologia in questione vi siano delle implicazioni che richiedono un’accurata ed esaustiva valutazione multidimensionale al fi ne di acquisire informazioni utili per prevenire tale patologia. Una delle condizioni di maggiore rischio di RSI nei lavoratori al videoterminale è determinata dall’utilizzo di mouse o pointing device (detti anche strumenti di puntamento). In particolare, data la diffusione di computer portatili usati anche sulle scrivanie, lo scopo era quello di comparare l’atto motorio effettuato con un mouse standard (con fi lo) e con il touchpad del notebook. L’obiettivo primario dell’UO è di identifi care i pointing device che permettono di ottenere il medesimo atto lavorativo di puntamento con una minore contrazione di muscoli prossimali dell’arto superiore (spesso responsabili di cervicalgie) e una minore co-contrazione di muscoli antagonisti (spesso responsabile di tendinopatie e mononeuropatie). Fig. 1 RSI: disturbi del sistema muscolo-scheletrico e/o del sistema nervoso periferico. OBIETTIVI L’obiettivo di questo studio era quello di identifi care quale pointing device (dispositivo di puntamento) tra il classico mouse e il touchpad, permettesse di ottenere il medesimo atto lavorativo di “puntamento” con una minore contrazione di muscoli prossimali dell’arto superiore (spesso responsabili di cervicalgie) e una minore co-contrazione di muscoli antagonisti (spesso responsabile di tendinopatie e mononeuropatie).
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