Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

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OBIETTIVI Ricostruzione del profilo di rischio della mansione di imbianchino tramite valutazione dei relativi compiti semplici e loro quantificazione temporale. Verifica del miglior modello di ricostruzione del profillo di rischio in relazione ai dati di prevalenza delle patologie muscolo-scheletriche. METODI • Revisione della letteratura che affronta la problematica delle patologie muscolo scheletriche negli addetti all’imbiancatura; • studio dei modelli di valutazione del rischio per compiti multipli su base settimanale/mensile o annuale; • identificazioni delle metodiche di esecuzione dei diversi compiti lavorativi; • analisi del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori con metodologia OCRA (Occupational Repetitive Risk Assessment, metodo indicato nella norma tecnica EN 1005-5), del rischio da movimentazione manuale dei carichi con indice NIOSH (EN 1005-2/ISO11228-1); • identificazione dei determinanti il rischio maggiormente coinvolti per conseguire un abbattimento del rischio prevedendo anche soluzioni a breve, medio e lungo termine; • identificazione di soluzioni relative alle diverse modalità operative per singolo compito lavorativo. RISULTATI È stata ultimata e consegnata agli interlocutori, nell’ottobre 2009, la relazione di ricerca con risultati relativi a tutti gli obiettivi individuati. In questa sede si forniscono alcuni risultati salienti relativi all’inquadramento della mansione. L’andamento delle attività risulta di carattere stagionale con flessione durante il periodo invernale, dove prevalentemente si svolgono lavori in interno (sia nuovo sia ristrutturato), con una forte ripresa dalla primavera all’autunno. In questo periodo la distribuzione dei tempi di lavoro per tipologia di imbiancatura si modifica: mentre in inverno in genere non si effettua l’imbiancatura in esterno (che comunque non sarebbe possibile al di sotto dei 5 °C), nel periodo primavera/autunno la percentuale del tempo lavoro dedicata a questa attività incrementa in modo consistente. Non solo, l’orario di lavoro subisce dei forti incrementi: dalle 8 ore per cinque giorni lavorativi fino a 10 ore/giorno dal lunedì al venerdi e 4-5 ore al sabato. Linea di Ricerca 1 La ricostruzione anamnestica dell’attività lavorativa ha permesso l’individuazione di un numero elevato di compiti e sub-compiti. All’interno della varietà di lavorazioni sopra descritta, è comunque possibile identificare quelle prevalenti: la tinteggiatura di soffitti e pareti rappresenta circa l’80% dell’attività di imbiancatura interna degli edifici civili. Per una ricostruzione più dettagliata di questa attività prevalente è stata considerata una camera standard (4x3 m) e sono stati stimati i tempi dei diversi compiti secondo il dettaglio riportato in Tab. 1. Tab. 1 – Ricostruzione tempi imbiancatura camera standard edificio nuovo (4x3 m – h 2,7 m) Sequenza fasi lavoro Tempo (min.) Tempo (%) Preparazione pittura 5 2,1% Copertura pavimento 5 2,1% Nastratura 10 4,2% Carteggiatura 10 4,2% Profilatura 30 12,5% Rullatura pareti e soffitto 60 25,0% Stuccatura/carteggiatura 15 6,3% Profilatura 30 12,5% Ritocco stuccatura con rullo o pennello 10 4,2% Rullatura pareti e soffitto 60 25,0% Rimozione coperture e pulizia 5 2,1% TOTALE 240 100% Dall’analisi delle diverse fasi è possibile risalire a un numero di compiti definiti come di seguito illustrato: Compito Tempo (min.) Tempo (%) Rullatura 120 50,0% Profilatura 60 25,0% Ritocco 20 8,3% Preparazione e riordino 40 16,7% TOTALE 240 100% Per ciascuna delle sopra evidenziate fasi o sub-compiti si è proceduto a una analisi tramite il metodo OCRA per una stima del potenziale sovraccarico degli arti superiori. I relativi risultati analitici sono omessi in questo breve report. Ricerca corrente 75
Ricerca corrente 76 Linea di Ricerca 1 Prevenzione del rischio da sovraccarico biomeccancio arti superiori e rachide nei servizi di endoscopia digestiva Responsabile: Occhipinti Enrico INTRODUZIONE Il personale sanitario addetto all’esecuzione dei diversi esami endoscopici in ambito gastroenterologico (EGDS, Colon, ERCP ecc.), risulta, nella letteratura scientifica nazionale e internazionale, una delle categorie lavorative affetta da disturbi acuti e cronici sia a carico degli arti superiori che del rachide cervicale. Parecchie segnalazioni della presenza di disturbi a carico degli arti superiori e del rachide cervicale, pur informali ma molto numerose, sono pervenute alla Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED): ciò ha fatto porre l’attenzione della società a questo problema, che risulta fra quelli emergenti nella categoria. Si deve inoltre considerare che il numero di esposti, data la sempre più ampia diffusione che negli ultimi anni hanno avuto queste tecniche diagnostico-terapeutiche, è destinato a crescere in tempi anche abbastanza rapidi. OBIETTIVI Valutare l’effettiva presenza del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide per gli endoscopisti addetti all’esecuzione di gastro e colonscopie. Obiettivi specifici della ricerca erano in particolare: • Identificazione delle prevalenze di patologie/disturbi agli arti superiori e al rachide cervicale nei servizi di endoscopia digestiva a livello nazionale in collaborazione con la SIED; • Valutazione del rischio specifico nei servizi di endoscopia; METODI • Messa a punto di un protocollo specifico per la rilevazione dei disturbi e delle patologie agli arti superiori e al rachide cervicale; • pianificazione di uno studio di rilevazione dei danni/disturbi a livello nazionale tramite: accesso diretto presso i servizi, implementazione di un sistema di raccolta informatizzato (via web o altro) da parte di personale individuato dalla SIED; • studio dei modelli organizzativi presso almeno 4 centri di endoscopia digestiva; • identificazioni delle metodiche di esecuzione dei diversi esami endoscopici; • analisi del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori con metodologia OCRA (Occupational Ripetitive Risk Assessment – EN 1005-5) e del rischio posturale per il rachide cervicale con le metodiche individuate nella norma tecnica EN 1005-4. RISULTATI È stato condotto un preliminare studio pilota che ha visto coinvolti 179 operatori del settore (personale sia medico che infermieristico) volto a rilevare l’effettiva presenza del problema anche in Italia. Lo studio è stato programmato in collaborazione fra SIED, Unità di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento (EPM) con il patrocinio della Società Italiana di Ergonomia (SIE). A tale scopo è stato predisposto un questionario in autosomministrazione volto a rilevare la prevalenza dei disturbi e delle patologie sia agli arti superiori che al rachide cervicale. Dai risultati dello studio pilota è emerso, in estrema sintesi, che circa il 21% degli intervistati è già portatore di una patologia riconosciuta e diagnosticata a livello delle spalle, il 9% a livello dei gomiti e ben il 26% a livello del distretto mano-polso. Considerando che nella popolazione generale (non esposta al rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori) la prevalenza complessiva delle patologie a livello degli arti superiori non eccede il 4,5 –5%, si può ben intuire la rilevanza di questo fenomeno in questa specifica categoria di lavoratori. Trattandosi di uno studio pilota, la dimensione campionaria non appariva sufficiente a fornire delle risposte esaurienti, tuttavia indica che le problematiche ergonomiche, connesse con l’esecuzione degli esami endoscopici, erano meritevoli di quegli approfondimenti identificati negli obiettivi della ricerca. D’altro lato, analisi preliminari con il metodo OCRA, su alcune fasi di applicazione di endoscopia digestiva (colonscopia), indicavano la presenza di un deciso rischio di sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e facevano ipotizzare la necessità di rivedere alcune caratteristiche “strutturali” delle apparecchiature di endoscopia (peso, impugnatura ecc.): in questo senso venivano anche a essere interessati i “produttori” delle apparecchiature.
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