Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

mance di un soggetto posto di fronte ha prodotto risultati
parziali; è infatti ben noto che l’evidenza di effetti di tipo mirror
presentano variabilità interindividuali importanti.
PRODOTTI SCIENTIFICI
– Cantagallo A, Spinazzola L, Rabuffetti M, Della Sala S. Verbal
commands help the execution of endogenous movements
in anarchic hand. Neuropsychol Rehabil. 2010
Jun;20(3):406-22.
– Garbarini F, Rabuffetti M ,Tocchi G, Frassinetti F, Pia L,
Piedimonte A, Ferrarin M, Driver J, Berti A. (2010) The effects
of conscious intention to move on motor execution:
evidence from anosognosia for hemiplegia. Twenty eighth
Workshop on Cognitive Neuropsychology. Bressanone
(Italy), 25-29 January 2010.
– Piedimonte A, Garbarini F, Ferrarin M, Berti A, Rabuffetti M.
Grasping in the mirror: the interference of action observation
on action execution. 29° European Workshop on Cognitive
Neuropsychology, Bessanone (Italy), 23-28 January 2011.
Linea di Ricerca 1
Studio osservazionale sull’efficacia del dispositivo
MeCFES per migliorare la presa di tenodesi
in soggetti con tetraplegia
Responsabile: Thorsen Rune
INTRODUZIONE
Molti pazienti con tetraplegia da lesione midollare presentano
difficoltà nelle attività del vivere quotidiano che comportano
l’uso degli arti superiori. Uno dei principali problemi
riguarda la mancanza o ridotta forza della presa manuale.
L’approccio clinico standard della “presa per tenodesi”, nella
quale l’estensione del polso genera la flessione passiva
delle dita, spesso non è sufficiente per espletare le azioni
della vita quotidiana. Non esistono attualmente dispositivi in
commercio che aiutino i pazienti con tetraplegia a migliorare
attivamente la presa, se si esclude il sistema NESS Handmaster,
un’ortesi combinata a un neurostimolatore che però
presenta dei limiti nella controllabilità in quanto il paziente
deve usare una mano per attivare lo stimolatore e quindi la
presa. Il dispositivo MeCFES, oggetto del presente studio,
permette di migliorare la presa manuale tramite la contrazione
artificiale dei muscoli flessori delle dita (deficitari), indotta
da stimolazione elettrica la cui intensità è controllata dal
paziente stesso tramite l’attivazione volontaria dei muscoli
estensori del polso. In pratica il MeCFES permette di aumentare
la forza della presa di tenodesi tramite l’intervento
attivo dei muscoli flessori delle dita.
Alla presente ricerca hanno partecipato, oltre al Polo Tecnologico
dell’IRCCS SMN della FDG, anche le Unità Spinali
dell’Ospedale Ca’ Granda di Niguarda (USN) e dell’Ospedale
di Sondalo (USS). Inoltre ha collaborato l’Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri di Milano.
OBIETTIVI
L’obiettivo del presente progetto è di stabilire qual è, nella
popolazione dei soggetti affetti da tetraplegia, la percentuale
di pazienti che può trarre vantaggio dall’uso del MeCFES:
• in termini di miglioramento della funzionalità della mano,
• in termini di utilità per la vita quotidiana.
METODI
È stato effettuato uno screening di tutte le cartelle cliniche dei
pazienti afferenti a USN e USS da gennaio 2002 a dicembre
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