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Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

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<strong>Ricerca</strong> corrente<br />

70<br />

<strong>Linea</strong> <strong>di</strong> <strong>Ricerca</strong> 1<br />

tipo “funzionale” per la riabilitazione dell’arto superiore <strong>di</strong><br />

pazienti con Sclerosi Multipla;<br />

3. Valutazione degli effetti del biofeedback elettromiografico<br />

nella riabilitazione al cammino <strong>di</strong> pazienti post-stroke cronici.<br />

METODI<br />

1. Nel corso del 2010 si è concluso il reclutamento dei pazienti<br />

per lo stu<strong>di</strong>o randomizzato, controllato, in doppio<br />

cieco (protocollo MAFE), per la valutazione del sistema<br />

MeCFES come strumento per la riabilitazione della mano<br />

<strong>di</strong> soggetti con esiti <strong>di</strong> ictus. In questa applicazione il segnale<br />

EMG residuo dei muscoli estensori delle <strong>di</strong>ta e del<br />

polso viene impiegato per stimolare gli stessi muscoli e<br />

quin<strong>di</strong> aumentarne l’effetto motorio. Sono quin<strong>di</strong> stati<br />

reclutati in tutto 20 pazienti con esiti <strong>di</strong> stroke, <strong>di</strong> cui 3<br />

drop-out per complicanze. Dei 17 pazienti residui, 10 erano<br />

nel gruppo trattato e 7 nel gruppo <strong>di</strong> controllo, inoltre<br />

11 pazienti hanno ricevuto in me<strong>di</strong>a almeno 3 sessioni<br />

settimanali <strong>di</strong> fisioterapia (compliant group), mentre 6 ne<br />

hanno ricevute meno (non compliant group). Questi due<br />

sottogruppi sono stati analizzati separatamente (ve<strong>di</strong> sezione<br />

risultati).<br />

2. Nell’ambito dei sistemi aptici robotizzati è continuata l’attività<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o degli effetti della riabilitazione assistita da<br />

Robot dell’arto superiore in pazienti con Sclerosi Multipla.<br />

Conclusa la fase <strong>di</strong> verifica dell’applicabilità del sistema<br />

sui pazienti, si è iniziato uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> confronto fra un<br />

protocollo riabilitativo robotizzato <strong>di</strong> tipo “virtuale”, che<br />

consiste nell’esecuzione <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> target con il braccio<br />

robotico e feedback visivo su schermo, e un protocollo<br />

<strong>di</strong> tipo “funzionale”, in cui il paziente deve raggiungere e<br />

manipolare oggetti reali, muovendo il braccio robotico attraverso<br />

uno splint sull’avambraccio. A tutto il 2010 sono<br />

stati reclutati 10 pazienti con SM per il protocollo virtuale<br />

e 6 per il protocollo funzionale.<br />

3. È continuata, in collaborazione con la UORRF del nostro<br />

IRCCS, l’attività relativa allo stu<strong>di</strong>o dell’effetto del biofeedback<br />

elettromiografico nel miglioramento locomotorio <strong>di</strong><br />

pazienti con esiti <strong>di</strong> ictus. È stato finalizzato e pubblicato<br />

un full paper (Jonsdottir et al., 2010) in cui tali miglioramenti<br />

sono stati stu<strong>di</strong>ati e quantificati tramite tecniche <strong>di</strong> gait<br />

analysis. Inoltre, in collaborazione anche con l’unità <strong>di</strong> bioimaging,<br />

è iniziata l’attività volta ad approfon<strong>di</strong>re le mo<strong>di</strong>fiche<br />

indotte dal biofeedback sulle attività corticali, rilevate<br />

tramite Risonanza Magnetica Funzionale. Il reclutamento<br />

dei pazienti è in corso e continuerà nel prossimo anno. I<br />

risultati preliminari sono stati presentati in due congressi<br />

nazionali a carattere metodologico (2° Congresso Nazionale<br />

<strong>di</strong> Bioingegneria) e clinico (11° Congresso Siamoc) (Del<br />

Din et al., 2010).<br />

RISULTATI<br />

1. I risultati dello stu<strong>di</strong>o sui pazienti con emiplegia da ictus<br />

hanno mostrato che il gruppo dei pazienti “non compliant”<br />

non ha ottenuto un miglioramento significativo nelle funzionalità<br />

dell’arto superiore (scala ARAT) fra prima e dopo<br />

il trattamento (ve<strong>di</strong> Fig.1). Nel gruppo dei pazienti “compliant”,<br />

invece, il sottogruppo trattato con MeCFES ha<br />

mostrato un miglioramento significativamente maggiore<br />

rispetto a quello <strong>di</strong> controllo (p

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