le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente
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IL SETTECENTO<br />
della <strong>fisica</strong> (termologia, e<strong>le</strong>ttricità, magnetismo, ...). Per quel che riguarda i nostri<br />
scopi, basterà solo dare un quadro di riferimento con la preoccupazione di cogliere<br />
quegli aspetti che, seppure non immediata<strong>mente</strong>, risulteranno avere una connessione<br />
più o meno stretta con <strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche che stiamo cercando di discutere in questo<br />
lavoro.<br />
A partire dai lavori di Newton, si assiste ad una grande divaricazione dei vari<br />
campi di ricerca. Lo sforzo che si tenta à proprio quello di interpretare ogni singolo<br />
fatto, che sembra del tutto s<strong>le</strong>gato da ogni altro fatto, in termini di meccanica<br />
newtoniana: si tenta cioè di ricondurre tutto alla meccanica. Gran parte poi del<strong>le</strong><br />
indagini sperimentali che vengono portate a compimento, vanno a ricercare nei<br />
fenomeni quel<strong>le</strong> azioni alla Newton (rettilinee, a distanza, inversa<strong>mente</strong> proporzionali<br />
al quadrato della distanza) che devono necessaria<strong>mente</strong> regolare ogni fatto natura<strong>le</strong>. Le<br />
prob<strong>le</strong>matiche sono comp<strong>le</strong>sse ed il tentativo che uno fa di ricercare una traccia, un<br />
filone, potrebbe indurre all'erronea ammissione di uno sviluppo lineare e cumulativo<br />
della scienza, fatto che in nessun modo intendo sottoscrivere. (26)<br />
E passiamo ora a dare un quadro dei principali scienziati del XVIII secolo<br />
(alcuni di essi saranno solo menzionati, mentre altri, più significativi per gli sviluppi<br />
successivi, saranno trattati con qualche dettaglio) che, a vario titolo, si sono inseriti in<br />
quanto ho tentato di delineare. Il posto preminente, per quanto ho detto, andrà ai fisicimatematici<br />
francesi.<br />
6 - LA FAMIGLIA BERNOULLI<br />
Come osserva Boyer, <strong>le</strong> scoperte di un grande matematico, come Newton, non<br />
diventano immediata<strong>mente</strong> patrimonio di tutti. Anzi, rischiano di venire dimenticate ed<br />
obso<strong>le</strong>te se non vengono comunicate e se qualcuno non si prende l'onere di divulgar<strong>le</strong>,<br />
approfondir<strong>le</strong>, diffonder<strong>le</strong>. In questo senso Newton è un pessimo esempio, egli infatti<br />
era incapace di comunicare ed anche il suo metodo, quello del<strong>le</strong> flussioni era ostico<br />
alla divulgazione. Dove mancò Newton, riuscì Leibniz che era invece estrema<strong>mente</strong><br />
disponibi<strong>le</strong> al confronto, alla spiegazione, alla divulgazione del<strong>le</strong> sue scoperte ad altri<br />
scienziati. Tra questi vi furono due eminenti studiosi e scienziati che si assunsero il<br />
ruolo di proseguire la sua opera, due fratelli di una famiglia con una storia travagliata,<br />
Jacob e Johann Bernoulli. (27) Il primo personaggio noto della famiglia è Jacob il<br />
Vecchio, ugonotto belga costretto a fuggire a Basi<strong>le</strong>a in Svizzera <strong>nel</strong> 1583 per <strong>le</strong><br />
persecuzioni dei cattolici spagnoli. Un suo figlio, Nikolaus, fu il padre dei due<br />
Bernoulli citati che, a loro volta, dettero vita a molti altri noti matematici e fisici come<br />
mostrato <strong>nel</strong>la genealogia seguente.<br />
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