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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

questione di tempo). A lato di ciò, durante il '700, cambierà lo status dello scienziato. Il<br />

lavoro scientifico, che fino al secolo precedente era essenzial<strong>mente</strong> affidato a singoli<br />

ingegni, che usavano del<strong>le</strong> loro rendite da altre attività, per fare della scienza, diventa<br />

ora sempre più opera di professionisti con la conseguenza di allargare sempre di più la<br />

base socia<strong>le</strong> degli addetti ai lavori. Insomma per fare scienza <strong>nel</strong> '700 si è di più, si<br />

proviene da strati sociali un poco più differenziati , si comincia ad essere pagati.<br />

Ma il carattere saliente di questo secolo, da un punto di vista filosofico e<br />

scientifico, è il trionfo del meccanicismo che per molti versi ho cercato di delineare<br />

<strong>nel</strong><strong>le</strong> pagine precedenti. L'opera di Newton, con gli aggiustamenti, <strong>le</strong> sistemazioni, <strong>le</strong><br />

integrazioni e <strong>le</strong> omissioni di tutto quel comp<strong>le</strong>sso di fisici - matematici che vi<br />

lavorarono, viene universal<strong>mente</strong> accettata. La meccanica, <strong>nel</strong>la sua nuova<br />

formulazione, acquista piena e superiore dignità scientifica. Il sistema del mondo di<br />

Newton trova clamorose conferme in tutta l' osservazione astronomica e geodetica. E<br />

non solo. Anche in campi che Newton non aveva toccato o solo sfiorato, la sua <strong>fisica</strong><br />

trova grandi applicazioni portando ad ulteriori e fondamentali conferme. La <strong>le</strong>gge<br />

dell'inverso del quadrato della distanza, a fondamento della gravitazione, la si ritrova<br />

in magnetostatica (Michell) ed in e<strong>le</strong>ttrostatica (Coulomb) e Laplace potrà affermare<br />

che questa <strong>le</strong>gge "relativa alla forza, va<strong>le</strong> per tutte <strong>le</strong> emanazioni che provengono da<br />

un centro come quella della luce." (23)<br />

Certo il pregiudizio non era estraneo al<strong>le</strong> ricerche di e<strong>le</strong>ttricità e magnetismo: <strong>le</strong><br />

<strong>le</strong>ggi dell'inverso del quadrato sono trovate perché sono cercate; i modelli di fluido o di<br />

particel<strong>le</strong> per l'e<strong>le</strong>ttricità discendono diretta<strong>mente</strong> dall'adesione a Descartes - Huygens<br />

o a Newton. In ogni caso, al di là di pur autorevoli contraddittori, il mondo ordinato e<br />

determinato della <strong>fisica</strong> newtoniana aveva preso comp<strong>le</strong>ta<strong>mente</strong> piede alla fine del<br />

XVIII secolo.<br />

La natura sembrava obbedire tutta a quella <strong>le</strong>gge dell'inverso del quadrato e a<br />

quel<strong>le</strong> forze che agivano istantanea<strong>mente</strong> <strong>nel</strong> vuoto, (24) a distanza e lungo la<br />

congiungente rettilinea i centri del<strong>le</strong> masse o del<strong>le</strong> cariche in gioco. Tutti i fenomeni<br />

naturali, il mondo, sembravano comp<strong>le</strong>ta<strong>mente</strong> determinati; occorreva solo il tempo<br />

necessario ad effettuare material<strong>mente</strong> tut te <strong>le</strong> operazioni e poi nulla sarebbe più<br />

sfuggito alla capacità dell'uomo di tutto comprendere e descrivere. Questo stato<br />

d'animo, questo atteggiamento, è ben rappresentato da Laplace che, <strong>nel</strong> suo Saggio<br />

filosofico sul<strong>le</strong> probabilità (1814) si rammaricò di non poter essere comp<strong>le</strong>ta<strong>mente</strong><br />

determinista per mancanza di dati. Egli scrisse:<br />

Un'Intelligenza che, per un dato istante, conoscesse tutte <strong>le</strong> forze da cui è<br />

animata la natura e la situazione rispettiva di tutti gli esseri che la<br />

compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere<br />

questi dati all'analisi, abbraccerebbe <strong>nel</strong>la stessa formula i movimenti dei<br />

più grandi corpi dell'universo e dell'atomo più <strong>le</strong>ggero: nulla sarebbe<br />

incerto per essa e l'avvenire, come il passato, sarebbe presente ai suoi<br />

occhi. (25)<br />

E' questo il manifesto del meccanicismo a cavallo dei secoli XVIII e XIX che<br />

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