le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente
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IL SETTECENTO<br />
rigido fornendone <strong>le</strong> equazioni differenziali generali anche <strong>nel</strong> caso di rotazione del<br />
corpo intorno al centro di massa (equazioni di Eu<strong>le</strong>r per un corpo rigido al qua<strong>le</strong> sia<br />
applicata una coppia di forze rispetto al centro di massa). In queste elaborazioni<br />
discendono come conseguenza <strong>le</strong> sei componenti del tensore d'inerzia che vanno ad<br />
ampliare il concetto di momento d'inerzia introdotto dallo stesso Eu<strong>le</strong>r. Si fa più chiaro<br />
il concetto d'inerzia e la sua distinzione da quello di massa. L'inerzia, come espressione<br />
della tendenza di un corpo di restare in moto è riferibi<strong>le</strong> a moti di traslazione ed<br />
applicabi<strong>le</strong> solo ad una classe molto ristretta di movimenti rotatori (si deve tener conto<br />
degli assi di rotazione di ogni corpo che vanno da un minimo di tre ad un numero che<br />
può diventare molto grande). Quindi, come ricavò successiva<strong>mente</strong> Eu<strong>le</strong>r (tra il 1758<br />
ed il 1765) e come vedremo più oltre, la resistenza al cambiamento dello stato di moto<br />
non è determinato dalla massa ma dal tensore d'inerzia. Così come era abbastanza<br />
chiara, già da Newton, la differenza tra massa e peso, ora si chiarisce e perfeziona ta<strong>le</strong><br />
differenza anche con la distinzione tra massa ed inerzia. Con ciò si capisce l'ambito di<br />
applicabilità della seconda <strong>le</strong>gge di Newton: solo per corpi infinita<strong>mente</strong> piccoli o per<br />
centri di massa di corpi finiti.<br />
Debbo, a questo punto, osservare che Eu<strong>le</strong>r sbagliava <strong>nel</strong> considerare <strong>le</strong> sue<br />
equazioni in grado di risolvere ogni prob<strong>le</strong>ma meccanico infatti ai suoi primi principi<br />
occorreva aggiungere i secondi, come vedremo.<br />
In un lavoro del 1744, Methodus inveniendi lineas curves maximi minime<br />
proprietate gandentes, Eu<strong>le</strong>r si occupò di calcolo variaziona<strong>le</strong> (in qualche modo<br />
riprendendo quanto era stato discusso a proposito del principio di minima azione di<br />
Maupertuis) ponendo il prob<strong>le</strong>ma in termini di un sistema di equazioni differenziali.<br />
Fino ad allora il metodo di Eu<strong>le</strong>ro, in accordo con Johann Bernoulli, non era un metodo<br />
analitico generalizzabi<strong>le</strong>, ma un ordinario prob<strong>le</strong>ma geometrico di ricerca di punto<br />
estremo che vedeva <strong>le</strong> curve sostituite da segmenti costituenti una poligona<strong>le</strong>. In<br />
questo lavoro Eu<strong>le</strong>r afferma che <strong>nel</strong><strong>le</strong> traiettorie descritte dai corpi sotto l'azione di<br />
forze centrali, l'integra<strong>le</strong> della velocità moltiplicato per l'e<strong>le</strong>mento di curva è sempre un<br />
massimo o un minimo che è un modo più corretto, rispetto a quello di Maupertuis, di<br />
enunciare il principio di minima azione che, in formula, si enuncia affermando che l' ∫<br />
mv.ds è un estremo (e <strong>nel</strong>la formula, m è la massa, v la velocità e ds l'e<strong>le</strong>mento<br />
infinitesimo di traiettoria). Questa formulazione sarà riconosciuta da Lagrange (1788)<br />
come la corretta formulazione del principio di minima azione.<br />
Nel 1760 Eu<strong>le</strong>r pubblica la Theoria motus corporum solidorum seu rigidorum ...<br />
In ta<strong>le</strong> lavoro, in cui si estende la meccanica del punto al corpo rigido, mantiene molte<br />
del<strong>le</strong> cose che aveva elaborato <strong>nel</strong> 1736 ed aggiunge che un corpo rigido è quello in cui<br />
restano immutate <strong>le</strong> distanze tra ogni copia di punti che si scelgano <strong>nel</strong> corpo.<br />
Definisce poi un centro di massa o centro d'inerzia per ogni corpo ed afferma che<br />
centro di gravità di un corpo rigido implica un concetto più stringente che quello di<br />
centro di massa o centro d'inerzia. Gli ultimi due concetti sono meglio definiti<br />
dall'inerzia quando si può trascurare il sistema di forze che agisce sul corpo rigido. Egli<br />
introduce quindi il concetto di momento d'inerzia di un corpo rigido che semplifica il<br />
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