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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

"Non si troveranno figure in quest'opera. I metodi che io espongo non<br />

richiedono né costruzioni né ragionamenti geometrici o meccanici, ma<br />

sola<strong>mente</strong> operazioni algebriche soggette ad un andamento regolare ed<br />

uniforme. Quelli che amano l’Analisi vedranno con piacere la meccanica<br />

divenirne una nuova branca e mi saranno grati d'averne esteso così il<br />

dominio." (13)<br />

Ed anche D’A<strong>le</strong>mbert, come del resto tutta la scienza che si affermò come<br />

ufficia<strong>le</strong> (14) , non era alieno da avere una visione aristocratica del progresso socia<strong>le</strong>, in<br />

ogni caso condizionato dalla conoscenza “dei principi razionali e matematici”.<br />

Alcuni però iniziarono una revisione di questa concezione e "Diderot, in<br />

particolare, attaccò, in ‘De l’Interpretation de la Nature’ (1753), l’eccessiva<br />

matematizzazione della scienza francese <strong>nel</strong> quadro di una rivalutazione baconiana<br />

della pratica degli artigiani." (15)<br />

Per tutto il ‘700, comunque, la Francia privi<strong>le</strong>gerà la scienza teorica pura, mentre<br />

l'Inghilterra la scienza sperimenta<strong>le</strong> ed applicativa (solo nei primi anni dell’ ‘800<br />

questo dato si invertirà ed, in particolare, in Francia ci si occuperà di prob<strong>le</strong>mi<br />

applicativi soprattutto al fine di sostenere <strong>le</strong> necessità degli eserciti di Napo<strong>le</strong>one). (16)<br />

In ogni caso, quanto abbiamo detto sull’accettazione della filosofia di Newton da<br />

parte degli illuministi francesi, non deve far intendere che non permanessero fortissimi<br />

influssi cartesiani che si compenetravano via via sempre di più con alcune<br />

prob<strong>le</strong>matiche <strong>le</strong>ibniziane. Ed a proposito degli influssi di Leibniz sul ‘700 francese, si<br />

osservi che "D’A<strong>le</strong>mbert, pur combattendo anche lui i principi della meta<strong>fisica</strong><br />

<strong>le</strong>ibniziana, manifesta sempre la più grande ammirazione per il genio filosofico e<br />

matematico di Leibniz; e l’articolo di Diderot su Leibniz <strong>nel</strong>l’Encyclopedie ne tesse un<br />

elogio entusiastico.” (17)<br />

Anche in questo secolo quindi, come avevamo già osservato a proposito della<br />

rivoluzione scientifica del secolo precedente, non c’è l'egemonia incontrastata di una<br />

sola filosofia, ma l’ intrecciarsi di varie tematiche e prob<strong>le</strong>matiche che certa<strong>mente</strong><br />

vedranno il preva<strong>le</strong>re, per un lungo periodo, della filosofia di Newton ma che, allo<br />

stesso tempo, ali<strong>mente</strong>ranno e nutriranno quel<strong>le</strong> correnti di pensiero che, prendendo <strong>le</strong><br />

mosse essenzial<strong>mente</strong> da Leibniz, confluiranno, agli inizi del secolo seguente, in<br />

un'aspra critica del meccanicismo stesso (senza più alcuna distinzione sul tipo di<br />

meccanicismo).<br />

Pagina 7

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