le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente
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IL SETTECENTO<br />
Esula dagli scopi di questo lavoro entrare nei dettagli degli sviluppi del calcolo<br />
e pertanto molti dei lavori sia dei matematici Bernoulli, sia di altri, saranno solo citati o<br />
accennati se non immediata<strong>mente</strong> <strong>le</strong>gati a questioni di carattere fisico.<br />
6 - 1 - JACOB I BERNOULLI (1654 - 1705)<br />
Nel senso di quanto appena detto occorre ricordare che fu Jacob I, il primo dei<br />
Bernoulli che dette contributi importanti al calcolo. Nacque e visse in Svizzera,<br />
indirizzato alla carriera teologica dal padre. In uno dei suoi molti viaggi, in questo caso<br />
in Inghilterra, per imparare e scambiare opinioni con <strong>le</strong> principali persone colte<br />
dell'epoca, conobbe Robert Boy<strong>le</strong> (1676). Da questo momento iniziò la sua passione<br />
per la scienza ed in particolare per la matematica (che condivise con il fratello minore<br />
Johann I, che invece il padre avrebbe voluto o mercante o medico) diventandone<br />
professore a Basi<strong>le</strong>a <strong>nel</strong> 1687. Si formò sugli scritti di Wallis e Barrow ma fu Leibniz,<br />
con il qua<strong>le</strong> intrattenne una lunga corrispondenza, che gli aprì la strada al calcolo<br />
differenzia<strong>le</strong>. A lui è dovuto il termine calcolo integra<strong>le</strong> (Leibniz utilizzava il termine<br />
calcolo sommatorio) ed il fatto che la derivata di una funzione in un suo punto di<br />
massimo o minimo non è necessaria<strong>mente</strong> ugua<strong>le</strong> a zero, potendo risultare o infinita o<br />
indeterminata.<br />
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