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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

San Pietroburgo accettando l'invito di Federico il Grande di Prussia come membro<br />

dell'Accademia di Berlino. Restò 25 anni a Berlino ma non smise mai di collaborare<br />

con l'Accademia di San Pietroburgo che continuava a passargli l'assegno. In realtà<br />

Eu<strong>le</strong>r non era soddisfatto della sua permanenza a Berlino perché Federico preferiva i<br />

filosofi ai matematici ed in particolare gli preferiva Voltaire che risultava più<br />

divertente. Cercò comunque di assecondare <strong>le</strong> sue richieste occupandosi di matematica<br />

finanziaria (annualità, ammortamenti, pensioni, assicurazioni e ... vedove di guerra), di<br />

meccanica pratica, di navigazione di canali. Inoltre lavorò molto <strong>nel</strong>la divulgazione<br />

prendendo occasione da un interesse per <strong>le</strong> nuove meraviglie della <strong>fisica</strong> che <strong>nel</strong> 1760<br />

espresse la principessa Filippina di Anhalt-Dessau, nipote di Federico. Le <strong>le</strong>zioni di<br />

Eu<strong>le</strong>r furono raccolte in un famoso libro divulgativo: Lettres a une princesse<br />

d'Al<strong>le</strong>magne. Alla fine però, <strong>nel</strong> 1766, il ciclope matematico (così lo chiamava<br />

Federico), lasciò Berlino per tornarsene in Russia da Caterina II dove, come accennato,<br />

divenne cieco. La disgrazia lo accompagnò per gli ultimi 17 anni di vita ma egli non<br />

cessò di produrre lavori che dettava ai figli e che si era esercitato a scrivere su una<br />

grande lavagna. Morì improvvisa<strong>mente</strong> <strong>nel</strong> 1783, mentre prendeva un tè con un nipote,<br />

all'età di 76 anni.<br />

A questo punto occorre rendere conto, natural<strong>mente</strong> molto in breve, dei contributi<br />

di questo gigante della matematica, soprattutto, come <strong>nel</strong>lo scopo di questo lavoro,<br />

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