le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente
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IL SETTECENTO<br />
pregiudizio di azioni a distanza fa si che Ampère dia una spiegazione comp<strong>le</strong>ta<strong>mente</strong> diversa<br />
- da quella che poi si affermerà - dell'esperienza di Oersted; la non osservazione del vento<br />
d'etere fa concludere a Michelson che la sua esperienza è stata un insuccesso; ... .<br />
Quanto fin qui detto dovrebbe far intendere quanto sia dannoso <strong>nel</strong>la didattica il<br />
lavorare (quando lo si fa!) con un mero approccio che si vorrebbe sperimenta<strong>le</strong> su fenomeni<br />
già 'sterilizzati' e preparati al fine che l'insegnante ha già <strong>nel</strong>la <strong>mente</strong> e quanto, invece,<br />
potrebbe risultare fecondo il lavorare, almeno ad un primo approccio, su fenomeni 'grezzi',<br />
da scomporre cioè in fenomeni più semplici - e quindi più facil<strong>mente</strong> studiabili - mediante il<br />
processo di separazione del<strong>le</strong> variabili in gioco, fatto quest'ultimo che presuppone una teoria<br />
che il ragazzo si deve costruire.<br />
In altri momenti poi della storia del pensiero scientifico, altre linee, altre teorie, che <strong>nel</strong><br />
frattempo si sono sviluppate underground, magari al di fuori della scienza ufficia<strong>le</strong>, riescono<br />
ad emergere o sulla falsificazione della teoria dominante o sulla raccolta di maggiori indizi o<br />
prove a loro sostegno o su tutte e due <strong>le</strong> cose. Quindi, in nessun modo, credo si possa<br />
sostenere una linearità <strong>nel</strong> progresso scientifico, una teoria cioè che si afferma come mero<br />
superamento o ampliamento della teoria precedente. Se poi si ricol<strong>le</strong>ga tutto ciò all'esistenza<br />
anche di una storia esterna, allora si capisce l'enorme comp<strong>le</strong>ssità del prob<strong>le</strong>ma.<br />
(27) Il nome Bernoulli può anche essere trovato come Bernouilli. Inoltre i nomi di battesimo<br />
possono variare a seconda se sono chiamati alla francese (Jacques e Jean), all'ing<strong>le</strong>se (James<br />
e John), alla tedesca (Jakob e Johann).<br />
(28) Ricordo l'enunciato della <strong>le</strong>gge dei grandi numeri o <strong>le</strong>gge empirica del caso:<br />
La frequenza relativa di un dato evento (intesa come rapporto fra i casi favorevoli<br />
osservati ed ilo numero di prove sperimentali eseguite) si approssima<br />
indefinita<strong>mente</strong> alla probabilità teorica dell'evento stesso con l'aumentare del<br />
numero del<strong>le</strong> prove.<br />
(29) Una discussione del Paradosso si trova in http://plato.stanford.edu/entries/paradoxstpetersburg/<br />
ed in http://www.bun.kyoto-u.ac.jp/phisci/Gal<strong>le</strong>ry/D.bernoulli_note.html<br />
(30) La pubblicazione dell' Hydrodinamica ebbe una storia profonda<strong>mente</strong> sgradevo<strong>le</strong>.<br />
Daniel inviò il manoscritto ad Eu<strong>le</strong>r, suo carissimo amico, da lui stesso invitato e poi restato<br />
a San Pietroburgo, per la pubblicazione. Passò molto tempo ma non accadeva nulla. Poi<br />
Eu<strong>le</strong>r gli disse che a lui era arrivato un altro manoscritto di suo padre Johann Bernoulli (il<br />
qua<strong>le</strong> era stato professore di Eu<strong>le</strong>r) che, secondo Johann, conteneva ricerche originali sul<br />
moto dei fluidi e che aveva per titolo Hydraulica. Eu<strong>le</strong>r si era così trovato a <strong>le</strong>ggere insieme i<br />
due manoscritti. Dopo la pubblicazione <strong>nel</strong> 1743 dell'opera del padre, Daniel restò di sasso<br />
<strong>nel</strong>lo scoprire che vi era come data di pubblicazione il 1732, cioè precedente a quella della<br />
sua opera. Inoltre il suo caro amico si era rivelato un bugiardo perché aveva dissimulato<br />
varie cose, ritardando opportuna<strong>mente</strong> e scrivendo una prefazione all'opera di Johann in<br />
cui pratica<strong>mente</strong> tutti i meriti del<strong>le</strong> scoperte sul moto dei fluidi erano assegnate al padre. La<br />
sua amarezza per l'evidente plagio del padre, gli fece abbandonare gli studi di matematica.<br />
Così egli scrisse:<br />
«Avrei fatto meglio a imparare il mestiere del calzolaio, anziché quello del<br />
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