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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

esercitata da un fluido su qualunque superficie si possa immaginare dentro di esso è<br />

equipol<strong>le</strong>nte all'azione di un campo di pressioni perpendicolari alla data superficie,<br />

qualunque sia la geometria e la posizione che essa occupi dentro il fluido. La scoperta<br />

fu riconosciuta ecceziona<strong>le</strong> da Lagrange che scrisse:<br />

Mediante questa scoperta, tutta la meccanica dei fluidi diventò un<br />

prob<strong>le</strong>ma di analisi, e quindi se <strong>le</strong> equazioni che lo descrivono fossero<br />

integrabili, si potrebbero determinare comp<strong>le</strong>ta<strong>mente</strong> i dettagli del moto e<br />

l'azione di un fluido mosso da forze arbitrarie. Disgraziata<strong>mente</strong> [tali<br />

equazioni] sono risultate tanto intrattabili che fino ad ora si sono potuti<br />

risolvere solo alcuni casi molto semplici [citato da Truesdell]<br />

Un ultimo cenno devo darlo sull'intervento di Eu<strong>le</strong>r in ottica. Egli criticherà la<br />

posizione newtoniana (1762) contraria<strong>mente</strong> a Priest<strong>le</strong>y che invece la difenderà (1772)<br />

sostenendo che <strong>le</strong> particel<strong>le</strong> di luce sono tanto picco<strong>le</strong> da poter penetrare la materia. E<br />

questa sarà una caratteristica di tutto il secolo, che comunque non vide avanzamenti di<br />

rilievo in ottica, una po<strong>le</strong>mica tra i sostenitori ed i detrattori della teoria corpuscolare<br />

della luce di Newton.<br />

Eu<strong>le</strong>r dimostra che rifrangenza e dispersione non sono proporzionali e che<br />

pertanto era possibi<strong>le</strong> acromatizzare gli obiettivi mediante opportuna combinazione di<br />

due <strong>le</strong>nti di vetro diverso.<br />

Quell'inconveniente dovuto alla diversa natura dei raggi che anche al<br />

sommo Newton sembrò così grave da giudicare impossibi<strong>le</strong> assoluta<strong>mente</strong><br />

il liberarne gli strumenti diottrici, ormai è certo che si può facil<strong>mente</strong><br />

eliminare, almeno per quanto riguarda il margine iridato, cui special<strong>mente</strong><br />

Newton si riferiva; cosicché almeno per questa causa non vi è più ragione<br />

di ricorrere ai te<strong>le</strong>scopi catottrici". [Eu<strong>le</strong>r, Diopticae, 1769]<br />

Eu<strong>le</strong>r aveva ripreso anche la teoria ondulatoria di Huygens e vi aveva inserito il<br />

concetto di Grimaldi che i colori fossero dovuti alla diversa lunghezza d'onda del<strong>le</strong><br />

ondulazioni.<br />

Effettiva<strong>mente</strong> il fatto che la dispersione non era proporziona<strong>le</strong> alla rifrangenza,<br />

ossia che la variazione dell'attrazione dei raggi di vario colore non era una funzione<br />

caratteristica dei raggi stessi, ma era anche una funzione complicata della<br />

composizione chimica (e non della sola massa) della materia attraente, metteva sul<br />

tappeto un'altra difficoltà grave per la teoria corpuscolare. Ma questo argomento era<br />

troppo sotti<strong>le</strong> per il grosso pubblico.<br />

SEGUE ...<br />

Pagina 39

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