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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

riferimento. Il peso P che mantiene il pistone <strong>nel</strong>la posizione EF è egua<strong>le</strong> al<br />

peso dell'atmosfera sovrastante, che indichiamo con P [ ... ]<br />

Ed un peso che agisce su una superficie è una pressione. Troviamo quindi che una<br />

grandezza macroscopica come la pressione viene descritta da una enorme quantità di<br />

fatti microscopici come gli urti di mo<strong>le</strong>co<strong>le</strong> piccolissime.<br />

Proseguendo <strong>nel</strong>l'elaborazione del modello, Daniel passa al quantitativo con<br />

ragionamenti che, semplificando, sono i seguenti. Supponiamo che il recipiente sia di<br />

forma cubica, di lato d e quindi di volume V = d 3 .<br />

Dentro ta<strong>le</strong> cubo iniziamo con il sistemare un solo atomo di massa m. Anche qui<br />

semplifichiamo e supponiamo che la sua traiettoria sia paral<strong>le</strong>la a quattro facce del<br />

cubo e perpendicolare al<strong>le</strong> altre due, come mostrato in figura. Questo atomo, ad un<br />

dato istante, abbia velocità v. Esso urterà su una parete del recipiente e, appena dopo<br />

l'urto, la sua velocità sarà rimasta invariata in modulo v, ma avrà verso opposto - v.<br />

Vediamo <strong>le</strong> cose dal punto di vista della variazione della quantità di moto. Prima<br />

dell'urto l'atomo avrà quantità di moto q 1 = mv, dopo l'urto questa quantità di moto<br />

sarà q 2 = - mv. La variazione della quantità di moto Δq in questo urto sarà data da:<br />

Δq = q 1 - q 2 = mv - (- mv) = 2 mv<br />

L'atomo rimbalzerà alternativa<strong>mente</strong> sul<strong>le</strong> due facce opposte della scatola.<br />

Vediamo quanto tempo t intercorre tra due urti successivi dell'atomo contro la stessa<br />

faccia. Si ha:<br />

t = 2d/v.<br />

Ci chiediamo ora: quanti urti n farà su quella faccia il nostro atomo in un dato<br />

tempo, mettiamo Δt ? Questo numero n sarà dato dal tempo comp<strong>le</strong>ssivo Δt, diviso per<br />

il tempo t che intercorre tra due urti successivi:<br />

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