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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

intel<strong>le</strong>ttua<strong>le</strong>, il tecnico formatosi all'interno del nuovo modo di produzione e per questo più<br />

sensibi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> esigenze che qui emergevano.<br />

(6) Già Locke aveva osservato: “C’è ragione di credere che se gli uomini fossero più istruiti,<br />

tenterebbero molto meno di imporsi al proprio prossimo.” Bibl. 7, Vol. 4, pagg. 105-106. Si<br />

noti che la più grande opera di divulgazione che fino ad allora fosse stata intrapresa è<br />

l’Encyclopedie, alla cui realizzazione lavorarono quasi tutti i principali pensatori francesi<br />

sotto la direzione di D’A<strong>le</strong>mbert e Diderot. Per saperne di più, anche in relazione al<strong>le</strong><br />

enormi difficoltà cui andarono incontro i redattori fino alla condanna dell’opera di Papa<br />

C<strong>le</strong><strong>mente</strong> VIII, si veda: D'ALEMBERT, DIDEROT - La filosofia dell'Encyclopedie -<br />

LATERZA, 1966 .<br />

(7) Allo scopo vedi anche lo stimolante: A.ROSSI - Illuminismo e sperimentalismo <strong>nel</strong>la <strong>fisica</strong><br />

del '700 - SAPERE 741, Ottobre 1971.<br />

(8) Per questa sua opera Voltaire fu a lungo perseguitato dal governo francese. Allo scopo si<br />

può vedere, ad esempio, l'introduzione a: VOLTAIRE - La filosofia di Newton - LATERZA,<br />

1978. Si osservi, che l’ammirazione di Voltaire per Newton era incondizionata. Egli <strong>nel</strong>la<br />

XIV del<strong>le</strong> sue ‘Lettere ing<strong>le</strong>si’, quella che traccia un paral<strong>le</strong>lo tra Descartes e Newton, dopo<br />

aver esordito: "Un francese che capiti a Londra trova che <strong>le</strong> cose sono molto cambiate <strong>nel</strong>la<br />

filosofia come in tutto il resto. Ha lasciato il mondo pieno e lo ritrova vuoto,” continua<br />

affermando: “Non credo, per vero, che si osi paragonare in nulla la filosofia [di Descartes] con<br />

quella di Newton la prima è solo un tentativo, la seconda un capolavoro". (ibidem, pagg. 53-<br />

59)<br />

E’ interessante notare che anche D’A<strong>le</strong>mbert avrà modo di dare del giudizi piuttosto<br />

sarcastici su Descartes. Nel ‘Discorso preliminare’ dell’Encyclopedie affermerà: "[Descartes]<br />

aveva cominciato con il dubbio universa<strong>le</strong>; e <strong>le</strong> armi che noi rivolgiamo contro di lui furono<br />

forgiate da lui stesso" (In D'ALEMBERT, DIDEROT, citato, pag.112).<br />

(9) Essenzial<strong>mente</strong> <strong>nel</strong><strong>le</strong> sue opere ‘Lettere ing<strong>le</strong>si’ (1734) ed ‘E<strong>le</strong>menti della filosofia di<br />

Newton’ (1738). Si osservi che l’amante di Voltaire, la marchesa di Châte<strong>le</strong>t, curerà la prima<br />

edizione in francese dei Principia di Newton (1756).<br />

(10) A lato di ciò vi fu il tentativo di estendere il newtonianesimo ai fatti che hanno attinenza<br />

con la vita dell’uomo, ad un campo cioè non immediata<strong>mente</strong> riconducibi<strong>le</strong> alla filosofia<br />

natura<strong>le</strong>. Condillac sostenne la necessità di ricavare ogni cosa dall’esperienza. Helvetius,<br />

prendendo <strong>le</strong> mosse da Condillac, argomentò che, “se tutto deriva dall’esperienza, sarà<br />

l’ambiente esterno – unica fonte dell’esperienza stessa – il vero responsabi<strong>le</strong> del<strong>le</strong><br />

inclinazioni o azioni, buone o cattive. E’ inuti<strong>le</strong> predicare o correggere severa<strong>mente</strong>, quando<br />

invece occorrerebbe migliorare l’ambiente socia<strong>le</strong> in cui l’uomo vive e, in primo luogo,<br />

riformare i governi corrotti” (U.FORTI - Storia della scienza - DALL'OGLIO, 1969, Vol. 4,<br />

pag. 118). Ed a questo Diderot aggiungeva: ”Esaminate <strong>le</strong> varie istituzioni politiche, civili e<br />

religiose. Troverete che da secoli il genere umano si curva sotto il giogo impostogli da un<br />

certo numero di bricconi! Ordinare significa sempre erigersi a signore degli altri uomini”<br />

(ibidem, pag. 119). Infine De Lamettrie propugnò un materialismo assoluto (‘la materia<br />

pensa’) <strong>nel</strong>la sua opera dal titolo eloquente, “L’uomo macchina”, in cui negò in modo<br />

categorico la realtà dell’anima.<br />

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