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le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente

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IL SETTECENTO<br />

NOTE<br />

(1) All’inizio del secolo, in Inghilterra, la lavorazione della lana e <strong>le</strong> operazioni di tessitura<br />

avevano ancora carattere artigiana<strong>le</strong>. Erano essenzial<strong>mente</strong> i contadini che operavano al<br />

telaio <strong>nel</strong><strong>le</strong> loro case sparse <strong>nel</strong><strong>le</strong> campagne (e ciò non sarebbe stato possibi<strong>le</strong> in una<br />

economia agricola di tipo feuda<strong>le</strong>). Il prodotto finito veniva venduto ai commercianti che lo<br />

raccoglievano spostandosi di casa in casa. In queste transazioni il commerciante aveva un<br />

ta<strong>le</strong> margine di guadagno che presto fu in grado di acquistare Macchine in proprio che<br />

cedeva, insieme alla materia prima, in affitto. Pian piano queste macchine furono riunite in<br />

un unico luogo (l'opificio) dando ravvio a quella che ancora oggi conosciamo come industria.<br />

Come conseguenza della perdita dei mezzi di produzione da parte dell'artigiano si origina<br />

l'operaio salariato. Altro aspetto, ampia<strong>mente</strong> indagato (ad esempio da K. Marx), che merita<br />

di essere preso in considerazione come fattore fondamenta<strong>le</strong> dello sviluppo capitalistico, è<br />

quello che va sotto il nome di profitto (la parte del lavoro operaio che non è pagato dal<br />

salario; ad esempio: la merce che si accumula nei magazzini). Per aumentare il profitto il<br />

padrone di una azienda poteva operare in due modi: o spingere i limiti di resistenza umana<br />

dell'operaio, allungando la giornata lavorativa oltre <strong>le</strong> 16 ore, o introducendo macchine. Le<br />

due strade furono percorse contemporanea<strong>mente</strong>. Da una parte la giornata lavorativa<br />

arrivava fino ad oltre 16 ore, dall'altra si introdussero molte macchine <strong>nel</strong> processo<br />

produttivo (telai automatici, filatoi di vari tipi, macchina a vapore, telai meccanici, presse<br />

idrauliche, torni di vario tipo, telai a vapore -1787- , mulini automatici,...). Ed ogni volta che<br />

una macchina riassumeva in sé più funzioni essa significava il licenziamento di vari operai.<br />

Per altri versi, queste macchine, alla base della seconda rivoluzione industria<strong>le</strong> (seconda<br />

metà dell''800), ponevano da una parte una gran quantità di prob<strong>le</strong>mi tecnico-scientifici e<br />

dall'altra notevoli bisogni energetici (fatto, quest'ultimo, molto più sentito in Gran Bretagna<br />

che non <strong>nel</strong> resto d'Europa a causa del fatto che in questo paese vi è una carenza di corsi<br />

d'acqua diffusi su tutto il territorio). Si usò dapprima l'acqua fluente, quindi l'acqua in<br />

caduta da dislivelli naturali, e poi l'acqua in caduta da dislivelli artificiali; si passò poi alla<br />

macchina a vapore alimentata a <strong>le</strong>gna e poi, vista la crisi di disponibilità di quest'ultima, a<br />

carbon fossi<strong>le</strong>. Accompagnata al<strong>le</strong> innovazioni tecniche <strong>nel</strong>la produzione durante il '700 vi<br />

fu l' introduzione di una massa imponente di tecnologie in tutte <strong>le</strong> attività umane e<br />

soprattutto nei trasporti (navi a vapore -1786 - , ponti, strade, rotaie, ...) e nei settori vicini<br />

alla produzione tessi<strong>le</strong> (sviluppo enorme della chimica che inizia a darsi <strong>le</strong> basi per diventare<br />

una scienza sperimenta<strong>le</strong>; produzione dell'acido solforico e della soda). Sul primato dei<br />

fattori economici su quelli tecnici si veda: P.BAIROCH - Scienza, tecnica ed economia <strong>nel</strong>la<br />

rivoluzione industria<strong>le</strong> - SAPERE n° 695, Novembre 1967, pagg. 628 -633.<br />

(2) Nel '700 la borghesia ebbe il suo teorico in economia politica <strong>nel</strong>la persona di Adam<br />

Smith (1723-1790) il qua<strong>le</strong>, per altro, fu per certi versi anticipato dal suo amico D. Hume.<br />

(3) Per quel che riguarda vari aspetti di questo paragrafo ho seguito la traccia suggerita da<br />

Geymonat. Nonostante quanto affermato si ricordi che, ancora <strong>nel</strong> 1722, in Inghilterra si<br />

bruciavano *streghe* <strong>nel</strong><strong>le</strong> piazze.<br />

(4) Allo scopo si veda Mason. Le innovazioni in agricoltura consistettero essenzial<strong>mente</strong><br />

<strong>nel</strong>l'introduzione di metodi di rotazione del<strong>le</strong> colture e <strong>nel</strong>la razionalizzazione<br />

dell'al<strong>le</strong>vamento del bestiame.<br />

(5) Proprio per questo <strong>le</strong> grosse scoperte del secolo furono fatte da una nuova figura di<br />

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