le scienze fisiche nel settecento - fisica/mente
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IL SETTECENTO<br />
cui attingere ma, per altri versi, la sua grandezza risultò un 'handicap': il suo sistema<br />
risultava cosi apparente<strong>mente</strong> perfetto da scoraggiare i più a criticarlo ed a superarlo (i<br />
progressi che <strong>nel</strong>la ricerca si fecero durante il '700 furono in gran parte in settori che<br />
Newton aveva appena toccato o non aveva trattato per niente). Il successivo balzo in<br />
avanti della borghesia dette nuovo slancio alla ricerca scientifica che, viste <strong>le</strong> peculiari<br />
situazioni politico-economiche, particolar<strong>mente</strong> della Gran Bretagna in confronto al<br />
continente (4) , si sviluppò su strade e metodologie di carattere naziona<strong>le</strong>.<br />
In Inghilterra presto si impose la <strong>fisica</strong> newtoniana che, in connessione con la<br />
filosofia di Locke, rappresentò un notevo<strong>le</strong> avanzamento rispetto al razionalismo<br />
cartesiano e all' induttivismo baconiano. L'esigenza costante era quella di fondare ogni<br />
conoscenza scientifica su una solida base sperimenta<strong>le</strong> ed i filosofi naturali a questo si<br />
dedicarono tralasciando per lungo tempo ogni aspetto immediata<strong>mente</strong> applicativo<br />
della ricerca scientifica (5) . In ogni caso l'attività pratica dell'uomo veniva tenuta in<br />
grande considerazione, fatto che è proprio dell'ideologia borghese. Ci si liberò subito<br />
dei residui metafisici presenti <strong>nel</strong>l'opera di Newton del qua<strong>le</strong> si prende a modello<br />
essenzial<strong>mente</strong> l'"Optics" per lo sviluppo di modelli meccanici basati su corpuscoli o<br />
su fluidi meccanici. Il processo di 'laicizzazione' della scienza si portava a compimento<br />
con la scomparsa di Dio dalla spiegazione dei fatti naturali.<br />
Ben diversa è la situazione <strong>nel</strong> resto dell'Europa continenta<strong>le</strong>.<br />
In Francia i filosofi naturali si occupavano essenzial<strong>mente</strong> di scienza pura.<br />
Soprattutto <strong>nel</strong>la prima metà del secolo, l'eredità del razionalismo cartesiano, faceva<br />
discutere della concezione del mondo, del<strong>le</strong> dottrine della Chiesa e della struttura dello<br />
Stato. Nel clima politico che ho precedente<strong>mente</strong> delineato ed in questa prospettiva<br />
cultura<strong>le</strong> si inseriva la diffusione dell'Illuminismo.<br />
3 - L'ILLUMINISMO<br />
Il movimento cultura<strong>le</strong> che prende il nome di Illuminismo nacque in Inghilterra ed<br />
ebbe i suoi maggiori sviluppi in Francia, nazione che contribuì grande<strong>mente</strong> alla sua<br />
diffusione <strong>nel</strong> resto d'Europa.<br />
L'Illuminismo, che si ispira alla filosofia di Newton e di Locke e che ha <strong>nel</strong> primo<br />
un riferimento costante come rappresentante della ragione scientifica (osservazioni<br />
sperimentali e conseguenti elaborazioni teoriche, con la matematica, del<strong>le</strong> medesime)<br />
contro ogni meta<strong>fisica</strong>, si svolse essenzial<strong>mente</strong> su tre grandi linee-guida:<br />
1) La ragione è in grado di spiegare tutti i più grandi prob<strong>le</strong>mi dell'uomo.<br />
Lo spirito scientifico ha il primato su ogni forma di oscurantismo.<br />
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