Sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE: risultati 2010 - Istituto ...
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Rapporti ISTISAN 12/14<br />
GUADAGNARE <strong>SALUTE</strong>: DALLA SORVEGLIANZA<br />
ALLA PROMOZIONE DELLA <strong>SALUTE</strong><br />
Daniela Galeone, Maria Teresa Menzano<br />
Ufficio II del Dipartimento della Sanità Pubblica e dell’Innovazione, Ministero della Salute<br />
Secondo i dati dell’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità (OMS), le malattie croniche<br />
rappresentano un <strong>alla</strong>rme mon<strong>di</strong>ale. Esse hanno un alto tasso <strong>di</strong> mortalità (oltre 35 milioni <strong>di</strong><br />
morti nel 2005), sono altamente invalidanti con effetti negativi sulla qualità della vita delle<br />
persone colpite e rappresentano un grosso fardello economico per i singoli in<strong>di</strong>vidui, le famiglie<br />
e la società. Senza interventi efficaci questi oneri sono destinati ad aumentare.<br />
Contrariamente a quanto comunemente si pensa, le malattie croniche non sono un problema<br />
degli anziani, ma oggi sappiamo che quasi la metà dei decessi per malattie croniche avviene<br />
prima dei 70 anni e un quarto entro i 60 anni. Sono più a rischio gli adulti <strong>di</strong> mezza età ma ci si<br />
ammala, spesso, già in età giovanile, sopportando un decorso lungo, senza poi contare il<br />
costante aumento, tra i bambini, <strong>di</strong> sovrappeso e obesità o <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete tipo 2, un tempo<br />
sconosciuto nell’infanzia (1).<br />
Le malattie croniche, inoltre, non sono esclusivamente il risultato <strong>di</strong> comportamenti non<br />
salutari e le responsabilità del singolo possono essere chiamate in causa solo quando esiste per<br />
tutti la possibilità <strong>di</strong> accedere a stili <strong>di</strong> vita sani e <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> aiuto nelle scelte <strong>di</strong> salute. I<br />
Governi hanno, quin<strong>di</strong>, un ruolo determinante nel migliorare la salute e il benessere delle<br />
persone e nel sostenere i gruppi più a rischio (giovani, poveri). Questo è vero soprattutto per i<br />
bambini che non possono scegliere dove vivere o cosa mangiare e che subiscono il fumo<br />
passivo. Inoltre, i più piccoli non sono in grado <strong>di</strong> comprendere del tutto le conseguenze dei loro<br />
comportamenti. I ceti socio economi più poveri hanno minore possibilità <strong>di</strong> condurre una vita<br />
sana: scelta limitata su cibo, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>sagiate, minore accesso <strong>alla</strong> cure e<br />
all’educazione <strong>alla</strong> salute rendono queste persone più a rischio <strong>di</strong> malattia. Chi abita in una<br />
comunità svantaggiata con uno sviluppo urbanistico <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato è meno invogliato a camminare<br />
ed è <strong>di</strong>fficile fare attività fisica all’aperto quando si vive in zone poco sicure. Aiutare le persone<br />
a poter fare scelte <strong>di</strong> salute corrette riduce i rischi e le <strong>di</strong>suguaglianze sociali (1, 2).<br />
L’obesità rappresenta, anche per l’OMS, la più grande sfida <strong>di</strong> sanità pubblica del 21°<br />
secolo, con una prevalenza triplicata, dal 1980, in molti paesi della Regione europea dell’OMS e<br />
in continuo aumento soprattutto tra i bambini. È responsabile per il 2-8% dei costi sanitari. A<br />
livello mon<strong>di</strong>ale sono un miliardo e mezzo gli adulti in sovrappeso, mezzo miliardo gli obesi e<br />
170 milioni i bambini in eccesso <strong>di</strong> peso (3).<br />
Dall’esame della situazione in USA e Regno Unito, emerge che la percentuale <strong>di</strong> persone<br />
obese in questi due Paesi potrebbe subire un ulteriore aumento entro il 2030.<br />
Questa vera e propria epidemia comporta due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> problemi:<br />
1. conseguenze gravi sullo stato <strong>di</strong> salute della popolazione, con un progressivo aumento dei<br />
soggetti affetti da <strong>di</strong>abete, patologie car<strong>di</strong>ovascolari e tumori perché l’obesità è uno dei<br />
principali fattori <strong>di</strong> rischio per altre malattie croniche tra cui <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2, malattie<br />
car<strong>di</strong>ovascolari, ipertensione e ictus e alcune forme <strong>di</strong> cancro;<br />
2. conseguenze gravi anche sul bilancio degli Stati, influenzando lo sviluppo economico e<br />
sociale sia per l’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria (con oltre il 6% delle spese in<br />
ciascun paese europeo), sia riducendo la produttività nel lavoro e il red<strong>di</strong>to. È stato<br />
stimato che nel 2030, i costi sanitari legati alle patologie associate all’obesità<br />
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