Sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE: risultati 2010 - Istituto ...
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Rapporti ISTISAN 12/14<br />
ATTIVITÀ FISICA E COMPORTAMENTI SEDENTARI<br />
NEI BAMBINI<br />
Paola Nardone (a), Anna Lamberti (a, b), Marta Buoncristiano (a), Giovanni Baglio (a), Mauro Bucciarelli (a),<br />
Angela Spinelli (a)<br />
(a) Centro Nazionale <strong>di</strong> Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, <strong>Istituto</strong> Superiore<br />
<strong>di</strong> Sanità, Roma<br />
(b) Dipartimento <strong>di</strong> Sanità Pubblica-Microbiologia-Virologia, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
Secondo l’OMS, praticare una regolare attività fisica, insieme a una corretta alimentazione,<br />
contribuisce al mantenimento dello stato <strong>di</strong> salute <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo e favorisce il controllo del peso<br />
corporeo (1).<br />
In linea con queste in<strong>di</strong>cazioni, a livello internazionale, nel maggio <strong>2010</strong>, è stata redatta a<br />
Toronto “La Carta dell’attività fisica” che illustra i benefici del movimento sulla salute in tutte le<br />
fasce d’età (2).<br />
L’obesità è causata, infatti, da uno squilibrio cronico tra la quantità <strong>di</strong> cibo assunta attraverso la<br />
<strong>di</strong>eta e l’attività fisica praticata (3).<br />
La riduzione dell’attività fisica si accompagna <strong>di</strong> fatto ad un progressivo aumento delle attività<br />
sedentarie (utilizzo della TV, dei videogiochi e del PC) che colpisce soprattutto i bambini i quali<br />
risultano così via via più sedentari delle generazioni precedenti (4); per <strong>di</strong> più, il tempo trascorso<br />
davanti la TV sembra essere un pre<strong>di</strong>ttore significativo del sovrappeso durante l’infanzia (5-6).<br />
Dal momento che le abitu<strong>di</strong>ni relative all’attività fisica, ai comportamenti sedentari e l’eccesso<br />
ponderale instauratesi nell’infanzia persistono nell’età adulta (7), bambini e ragazzi sono il target<br />
privilegiato su cui agire per promuovere l’incremento dell’attività fisica e del movimento in generale<br />
(8).<br />
Nel <strong>2010</strong> <strong>OKkio</strong> <strong>alla</strong> <strong>SALUTE</strong>, così come accaduto nella precedente rilevazione, ha cercato <strong>di</strong><br />
fotografare lo stato <strong>di</strong> inattività dei bambini <strong>di</strong> 8-9 anni includendo nella raccolta dati anche le<br />
attività sedentarie come guardare la TV o giocare con i videogiochi.<br />
In <strong>OKkio</strong> <strong>alla</strong> <strong>SALUTE</strong>, i bambini sono classificati come attivi se hanno praticato attività<br />
sportiva strutturata o semplicemente gioco all’aperto nel giorno precedente l’indagine. L’attività<br />
fisica è stata definita in questo caso non come abitu<strong>di</strong>ne, ma solo in termini <strong>di</strong> prevalenza puntuale.<br />
In me<strong>di</strong>a il 18% dei bambini campionati ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non aver praticato attività fisica nella<br />
giornata precedente l’indagine (nel 2008-2009, il 26%), con importanti scostamenti tra le varie<br />
Regioni: dal 6% della PA <strong>di</strong> Bolzano al 27% in Puglia (Figura 1). Sebbene non vi sia un chiaro<br />
gra<strong>di</strong>ente nazionale, tuttavia le frequenze più elevate si osservano nelle Regioni del Sud.<br />
Rispetto al 2008-2009, tra i bambini classificati come attivi vi è un aumento <strong>di</strong> coloro che hanno<br />
praticato del movimento, nello specifico il 56% (51% nel 2008-2009) ha svolto un’attività sportiva<br />
strutturata, mentre l’80% (74% nel 2008-2009) ha giocato all’aperto.<br />
<strong>OKkio</strong> <strong>alla</strong> <strong>SALUTE</strong> <strong>2010</strong> ha permesso <strong>di</strong> raccogliere informazioni anche sulle iniziative <strong>di</strong><br />
promozione della salute adottate dalle scuole e così è stato rilevato che l’83% dei bambini, definiti<br />
attivi, frequenta scuole in cui esistono iniziative <strong>di</strong> promozione dell’attività motoria. Inoltre, l’analisi<br />
sulla prevalenza <strong>di</strong> bambini definiti “non attivi” in relazione ad alcune caratteristiche dell’ambiente<br />
scolastico, ha permesso <strong>di</strong> evidenziare ulteriori e importanti <strong>di</strong>fferenze; infatti, nelle scuole in cui si<br />
svolgono almeno 2 ore <strong>di</strong> attività motoria a settimana, i bambini “non attivi” sono in percentuale<br />
minore (17%) rispetto a quelli che frequentano scuole che non offrono tale opportunità (20%). Allo<br />
stesso modo, nelle scuole in cui si intraprendono iniziative <strong>di</strong> promozione dell’attività motoria, la<br />
percentuale <strong>di</strong> bambini “non attivi” è decisamente inferiore (17%) rispetto a quelli che frequentano<br />
istituti che non programmano queste iniziative (25%).<br />
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