Sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE: risultati 2010 - Istituto ...
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Rapporti ISTISAN 12/14<br />
ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI<br />
Angela Spinelli (a), Anna Lamberti (a, b), Giovanni Baglio (a), Paola Nardone (a), Marta Buoncristiano (a),<br />
Sonia Rubimarca (a), Mauro Bucciarelli (a), Enrica Pizzi (c)<br />
(a) Centro Nazionale <strong>di</strong> Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, <strong>Istituto</strong> Superiore<br />
<strong>di</strong> Sanità, Roma<br />
(b) Dipartimento <strong>di</strong> Sanità Pubblica-Microbiologia-Virologia, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
(c) Dipartimento del Farmaco, <strong>Istituto</strong> Superiore <strong>di</strong> Sanità, Roma<br />
L’eccesso ponderale è determinato principalmente da uno squilibrio tra apporto e <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o<br />
energetico. Le abitu<strong>di</strong>ni alimentari giocano quin<strong>di</strong> un ruolo rilevante. Ad esempio una <strong>di</strong>eta a<br />
elevato contenuto calorico è associata nei bambini a un aumento del peso corporeo che tende a<br />
conservarsi fino all’età adulta (1). Una <strong>di</strong>eta qualitativamente equilibrata, in termini <strong>di</strong> bilancio<br />
fra grassi, proteine e gluci<strong>di</strong>, e un’adeguata <strong>di</strong>stribuzione dei pasti nell’arco della giornata<br />
contribuiscono invece a determinare e mantenere un corretto stato nutrizionale (2, 3).<br />
Recentemente la Commissione sulla Nutrizione della Società Europea <strong>di</strong> Gastroenterologia,<br />
Epatologia e Nutrizione Pe<strong>di</strong>atrica ha fornito alcune in<strong>di</strong>cazioni sul ruolo dei fattori legati <strong>alla</strong><br />
nutrizione sulla prevenzione dell’obesità nei bambini (4). Con il <strong>Sistema</strong> <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>OKkio</strong><br />
<strong>alla</strong> <strong>SALUTE</strong> si è cercato <strong>di</strong> raccogliere informazioni su alcuni importanti aspetti delle abitu<strong>di</strong>ni<br />
alimentari, quali il consumo della prima colazione, della merenda, della frutta, della verdura e<br />
delle bibite.<br />
Vari stu<strong>di</strong> hanno evidenziato che uno dei fattori <strong>di</strong> rischio per l’insorgenza del sovrappeso<br />
nei bambini è rappresentato dall’abitu<strong>di</strong>ne a non consumare la prima colazione (5-8), cui spesso<br />
si associa la tendenza ad assumere alimenti in maniera frammentaria nel corso della mattinata e<br />
con un apporto calorico complessivamente maggiore.<br />
In <strong>OKkio</strong> <strong>alla</strong> <strong>SALUTE</strong>, sulla base dei dati raccolti dal questionario compilato dai bambini,<br />
gli alimenti assunti durante la prima colazione sono stati raggruppati in due categorie, la prima a<br />
prevalente contenuto proteico (latte, yogurt, formaggio, uovo) e la seconda a prevalente<br />
contenuto gluci<strong>di</strong>co (pane, cereali, prodotti da forno, frutta ecc.). Come suggerito dall’INRAN,<br />
si è definita adeguata una prima colazione a base <strong>di</strong> alimenti contenenti proteine <strong>di</strong> elevata<br />
qualità biologica e carboidrati, sia complessi che semplici ed è stata considerata adeguata una<br />
colazione in cui siano stati consumati alimenti della prima categoria insieme ad alimenti della<br />
seconda.<br />
La Figura 1 evidenzia come in Italia, nel <strong>2010</strong>, il 9% dei bambini ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non aver<br />
fatto colazione la mattina della rilevazione (tale valore era pari all’11% nel 2008-2009); si<br />
rileva, peraltro, una variabilità su base geografica, con valori che oscillano dal 3,5% nella PA <strong>di</strong><br />
Bolzano al 17,4% in Sicilia. In tutte le Regioni è stata osservata nel <strong>2010</strong> una lieve riduzione<br />
della percentuale <strong>di</strong> bambini che salta la colazione. Inoltre, il 30,2% dei bambini non ha fatto<br />
una colazione qualitativamente bilanciata, assumendo o solo carboidrati o solo proteine. Anche<br />
in questo caso, si registra una variabilità regionale (dal 25% nella PA <strong>di</strong> Bolzano e in Umbria al<br />
38% in Calabria). In generale nel sud Italia i bambini che hanno fatto una colazione non<br />
adeguata o che non l’hanno consumata affatto sono in percentuale maggiore.<br />
L’abitu<strong>di</strong>ne a non far colazione o farla in maniera non adeguata è risultata più frequente tra i<br />
bambini con entrambi i genitori <strong>di</strong> nazionalità non italiana o che presentino eccesso <strong>di</strong> peso.<br />
Inoltre si riscontra un gra<strong>di</strong>ente per titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei genitori, con valori più alti associati a<br />
un basso livello <strong>di</strong> istruzione (Figura 2); tale gra<strong>di</strong>ente permane anche dopo aver aggiustato per<br />
Regione <strong>di</strong> residenza.<br />
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