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Le linee guida per la contabilizzazione delle riduzione di CO2 degli ...

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Verso Copenhagen: <strong>linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>contabilizzazione</strong> <strong>delle</strong> riduzioni <strong>di</strong> <strong>CO2</strong> <strong>degli</strong> enti locali 11<br />

1. INQUADRAMENTO NORMATIVO INTERNAZIONALE<br />

SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO: TRA “MANDATORY<br />

MARKET” E MERCATO VOLONTARIO<br />

In questa sezione verranno presentate in sintesi le normative internazionali più rilevanti riguardanti i<br />

cambiamenti climatici sia <strong>per</strong> quanto riguarda il cosiddetto “mandatory market” (che include tutte le<br />

normative e i soggetti con target vinco<strong>la</strong>nti e sanzioni in caso <strong>di</strong> mancato raggiungimento <strong>degli</strong> obiettivi) e<br />

alcune norme che invece rego<strong>la</strong>no il mercato volontario (che include tutti quei soggetti senza obiettivi<br />

definiti e che quin<strong>di</strong> intraprendono azioni <strong>di</strong> <strong>riduzione</strong> in modo volontario). È importante definire <strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>fferenza tra questi due gruppi <strong>di</strong> soggetti proprio <strong>per</strong>ché gli Enti locali, in questo momento, sono ancora<br />

a tutti gli effetti soggetti “volontari” ma ambiscono ad entrare con un ruolo definito nel futuro Protocollo<br />

che sostituirà quello <strong>di</strong> Kyoto, dopo il 2012, come soggetti con target definiti e quin<strong>di</strong> con <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong><br />

accedere a tutti i meccanismi <strong>di</strong> mercato rego<strong>la</strong>ti. Questo passaggio non è soltanto formale ma implica <strong>la</strong><br />

possibilità <strong>per</strong> gli enti locali <strong>di</strong> accedere a risorse e finanziamenti altrimenti <strong>di</strong>fficilmente utilizzabili e<br />

<strong>per</strong>metterebbe <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> “burden sharing” 2 interni ad ogni Stato (target specifici <strong>per</strong> ogni ente<br />

locale) incentivando in questo modo tutti gli enti locali ad intraprendere strategie <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>riduzione</strong> <strong>delle</strong><br />

emissioni <strong>di</strong> gas climalteranti.<br />

La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici 3<br />

Entrata in vigore il 21 marzo 1994, <strong>la</strong> Convenzione sul clima è basta su tre principi generali:<br />

il principio <strong>di</strong> equità tra generazioni;<br />

il principio del<strong>la</strong> responsabilità comune ma <strong>di</strong>fferenziata <strong>degli</strong> Stati;<br />

il principio <strong>di</strong> precauzione.<br />

Il principio <strong>di</strong> equità tra generazioni afferisce in modo chiaro al concetto <strong>di</strong> sviluppo sostenibile e si esplica<br />

nell'impegno globale contro il mutamento <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni che rendono possibile <strong>la</strong> vita sul<strong>la</strong> Terra, sia nel<br />

presente che nel futuro. L'effetto serra è infatti, entro certi limiti, un fenomeno naturale dovuto al<strong>la</strong><br />

presenza in atmosfera <strong>di</strong> alcuni gas che, schermando i raggi so<strong>la</strong>ri, provocano un innalzamento <strong>delle</strong><br />

tem<strong>per</strong>atura me<strong>di</strong>a sul<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie terrestre dai 19°C sotto lo zero agli attuali 15° sopra lo zero,<br />

consentendo lo sviluppo <strong>di</strong> flora e fauna nelle forme conosciute. L'atmosfera terrestre, composta in gran<br />

parte <strong>di</strong> azoto (78%) e ossigeno (21%), presenta in traccia anche altri gas, tra i quali figurano, oltre ai gas<br />

nobili e all'idrogeno, anche l'anidride carbonica e il metano. Proprio questi ultimi, insieme al vapore<br />

d'acqua, agli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto e all'ozono sono responsabili del cosiddetto "effetto serra".<br />

La comunità scientifica internazionale ha a lungo <strong>di</strong>battuto se attribuire l'aumento del<strong>la</strong> concentrazione<br />

dei gas serra all'azione antropica, dal momento che nel corso <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse ere geologiche anche<br />

l'atmosfera terrestre ha subìto numerose mo<strong>di</strong>ficazioni naturali. Il quarto e ultimo rapporto<br />

dell'Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC) - l'organo scientifico costituito dall'Onu nel 1988<br />

con compiti consultivi specifici - pubblicato a febbraio 2007, ha tuttavia concluso che “l'attuale<br />

riscaldamento del globo è riconducibile alle attività umane con una probabilità variabile tra il 90 e il 95 <strong>per</strong><br />

cento”. Secondo gli scienziati, se <strong>la</strong> concentrazione <strong>di</strong> anidride carbonica è oscil<strong>la</strong>ta <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong><br />

10.000 anni fino al 1750 in un range <strong>di</strong> 265-280 ppm (parti <strong>per</strong> milione) <strong>per</strong> poi impennarsi negli ultimi<br />

150, raggiungendo quota 380 ppm nel 2006, ciò è da addebitarsi all'economia umana, e in partico<strong>la</strong>re<br />

all'utilizzo <strong>di</strong> combustibili fossili, a partire dal<strong>la</strong> rivoluzione industriale. È da sottolineare che i gas serra si<br />

accumu<strong>la</strong>no in atmosfera <strong>per</strong>ché il loro assorbimento è solo parzialmente garantito dai sink naturali<br />

(serbatoi del<strong>la</strong> geosfera: flora e fauna, suoli, oceani): basti pensare che stiamo ancora combattendo contro<br />

l’anidride carbonica emessa durante <strong>la</strong> rivoluzione industriale. L'innalzamento del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura atteso<br />

entro il 2100 è dunque calco<strong>la</strong>bile tra 1,8° e 4° C, senza poter escludere, nell'ipotesi più negativa, che<br />

possa raggiungere i 6,4° C. Appare evidente come, in questo contesto, l'applicazione del principio <strong>di</strong> equità<br />

2 Sud<strong>di</strong>visione del target complessivo <strong>di</strong> Kyoto che definisce <strong>per</strong> ogni Stato un target specifico.<br />

3 Energia e clima, Beni Comuni a cura <strong>di</strong> Maurizio Fauri, Antonio Saturnino, Alessandra Vaccari, ed. Formez,<br />

2008.

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