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Le linee guida per la contabilizzazione delle riduzione di CO2 degli ...

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26 Gruppo <strong>di</strong> Lavoro “Agende 21 Locali <strong>per</strong> Kyoto”<br />

Fonti <strong>delle</strong> emissioni<br />

Gli enti locali dovrebbero fare in modo <strong>di</strong> avere il più completo inventario <strong>di</strong> emissioni ma è bene<br />

ricordare che l’inventario <strong>delle</strong> emissioni è solo un primo sta<strong>di</strong>o del<strong>la</strong> gestione dei gas serra ed è bene<br />

concentrarsi più sulle fonti che hanno un peso maggiore nel conteggio totale <strong>delle</strong> emissioni, magari<br />

rinunciando al<strong>la</strong> completezza in favore <strong>di</strong> un uso più efficiente <strong>delle</strong> scarse risorse <strong>delle</strong><br />

amministrazioni locali.<br />

Anno Base<br />

Non necessariamente deve essere il 1990, meglio scegliere un anno in cui si hanno i dati completi, con<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> clima non estreme (o altri fattori) che possono aver con<strong>di</strong>zionato il livello <strong>delle</strong> emissioni.<br />

Limiti<br />

Emissioni <strong>degli</strong> enti locali<br />

Per non ricalco<strong>la</strong>re le stesse emissioni più volte è utile definire il campo d'azione:<br />

• Emissioni Scope 1 – Emissioni <strong>di</strong>rette derivanti da fonti <strong>di</strong> proprietà o gestite dall’ente locale.<br />

• Emissioni Scope 2 – Emissioni in<strong>di</strong>rette, solo se derivanti da elettricità, riscaldamento e aria<br />

con<strong>di</strong>zionata (es. energia elettrica comprata da un impianto non gestito dall’Ente ma che<br />

emette gas nell’impianto <strong>di</strong> origine, deve comunque essere contabilizzata <strong>per</strong>ché fa parte<br />

dell’energia utilizzata dall’ente locale <strong>per</strong> svolgere le sue funzioni).<br />

• Emissioni Scope 3 – Tutte le altre emissioni in<strong>di</strong>rette su cui l’ente locale può avere un<br />

significativo controllo.<br />

Emissioni <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> comunità<br />

• Emissioni Scope 1 – Tutte le fonti <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong>rette localizzate all’interno dei confini politici<br />

dell’ente locale.<br />

• Emissioni Scope 2 – Emissioni in<strong>di</strong>rette che risultano come conseguenza <strong>di</strong> attività all’interno dei<br />

confini politici dell’ente locale <strong>per</strong> quanto riguarda elettricità, riscaldamento e con<strong>di</strong>zionamento.<br />

(es. elettricità acquistata da fuori che emette gas nell’impianto <strong>di</strong> origine, va comunque<br />

calco<strong>la</strong>ta in questa sezione poiché è causata da una domanda locale <strong>di</strong> elettricità).<br />

• Emissioni Scope 3 – Tutte le altre emissioni in<strong>di</strong>rette che siano il risultato <strong>di</strong> attività all’interno<br />

dei confini geopolitici.<br />

Fattori <strong>di</strong> emissione<br />

I fattori <strong>di</strong> emissione sono usati <strong>per</strong> convertire l’utilizzo <strong>di</strong> energia nelle emissioni associate ad essa e<br />

quin<strong>di</strong> sono fondamentali <strong>per</strong> questa analisi. Usualmente sono espressi come rapporto tra<br />

emissioni/quantità <strong>di</strong> energia. C’è una grande varietà <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> emissione resi <strong>di</strong>sponibili da<br />

numerosi enti: agenzie nazionali, organizzazioni internazionali (IPCCC), università o enti <strong>di</strong> ricerca, ONG<br />

ecc. Gli Enti locali possono scegliere il fattore <strong>di</strong> emissione che più si avvicina alle con<strong>di</strong>zioni partico<strong>la</strong>ri<br />

del luogo se esistono in<strong>di</strong>catori nazionali oppure avvalersi <strong>degli</strong> standard internazionali IPCCC.<br />

Elettricità: il fattore <strong>di</strong> emissione <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>la</strong> rete elettrica converte <strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> elettricità<br />

usata in un ammontare equivalente <strong>di</strong> emissioni <strong>di</strong> GHG. Dovrebbe essere determinato dallo stesso<br />

tipo <strong>di</strong> fonte <strong>degli</strong> altri fattori <strong>di</strong> emissione. Tuttavia possono sorgere problemi poiché l’elettricità<br />

deriva da fonti <strong>di</strong>fferenti (carbone, gas naturale, geotermia, idroelettrico, nucleare ecc.) in momenti<br />

<strong>di</strong>versi. Per questo motivo il fattore <strong>di</strong> emissione dovrebbe riflettere questa <strong>di</strong>versità. In questo caso ci<br />

sono ulteriori <strong>linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> trovare un fattore <strong>di</strong> emissione me<strong>di</strong>o che possa essere applicato in<br />

questi casi.<br />

Diversi livelli <strong>di</strong> analisi (tiers)<br />

Con “tiers” l’ICLEI intende <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> complessità del<strong>la</strong> metodologia.<br />

Vengono evidenziati tre livelli <strong>di</strong> complessità <strong>per</strong> sud<strong>di</strong>videre in categorie sia i fattori <strong>di</strong> emissioni che i<br />

dati riferiti alle attività che generano le emissioni.<br />

Livello 1: metodo base, usa <strong>di</strong> default i livelli raccomandati dall’IPCC <strong>per</strong> paese.<br />

Livelli 2 e 3: più complessi sia in termini <strong>di</strong> raccolta dati che <strong>di</strong> analisi (richiedono fattori <strong>di</strong> emissione<br />

specifici <strong>per</strong> il paese in questione, o analisi dei consumi locali <strong>di</strong> energia in un dato <strong>per</strong>iodo ecc.).<br />

L’ICLEI raccomanda agli enti locali <strong>di</strong> usare il livello <strong>di</strong> analisi che presenta il trade-off più favorevole tra<br />

complessità dell’analisi e risultati che si vogliono ottenere.

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