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N UMERO 1 2012 ENTI LOCALI I Comuni in movimento, tutto pronto per la riforma Sì alla riduzione della spesa, salvando le autonomie territoriali di Carlo Tagliani “Apprezzo l’indirizzo del legislatore regionale di disciplinare - in modo organico e compiuto - i diversi istituti di aggregazione e di cooperazione intercomunale per razionalizzare la spesa pubblica senza comprimere le autonomie territoriali”, afferma Carlo Riva Vercellotti, presidente del Consiglio delle autonomie locali. “Esistono tuttavia anche delle criticità che riguardano aspetti rilevanti - da approfondire in sede di Commissione consiliare e di Assemblea legislativa - relativi all’indeterminatezza dell’impegno finanziario della Regione a sostenere e incentivare le nuove aggregazioni. Preoccupa, infatti, la mancata definizione legislativa di impegno regionale per stanziamenti previsionali a bilancio in rapporto a parametri predeterminati, non rimessi - di stagione in stagione - alla discrezionalità politica. Merita attenzione anche la difficoltà nella mediazione tra le differenti proposte del cosiddetto limite demografico per le Unioni e l’esercizio in forma associata delle funzioni socioassistenziali. Nella pdl n.191 appare decisamente troppo elevata la soglia minima di 10mila abitanti, come pure il limite minimo di 70mila abitanti per la gestione associata dei servizi socio-assistenziali”. A seguito di un dibattito sia all’interno del Cal, sia tra le associazioni rappresentative degli Enti locali, il Consiglio delle autonomie locali ha presentato alcune osservazioni utili al futuro dibattito. Si tratta di valutazioni che non sono state accolte all’unanimità dal Cal, per via di alcune perplessità espresse dai rappresentanti dei piccoli Comuni. Questi ultimi chiedevano di non superare la soglia minima dei 3mila abitanti per le aggregazioni in aree di montagna. “Proprio sul limite demografico la proposta di mediazione passata in Cal, modificativa rispetto al ddl n.192, riguarda le aree di montagna”, prosegue Riva Vercellotti. “Si propone di passare, da 3mila abitanti a 5mila come soglia minima aggregativa, ma sono previste deroghe relative al caso di intere vallate, compreso il Comune di fondo valle, in modo da favorire l’aggregazione di aree magari più piccole ma omogenee”. Il Cal ritiene inoltre che 22
l’entrata in vigore del nuovo sistema di governance debba avvenire alla scadenza naturale degli organi in carica, democraticamente eletti, nel rispetto concreto del principio costituzionale dell’autonomia degli enti locali. “In aggiunta”, commenta il presidente del Cal, “penso debba essere rimessa agli Statuti la disciplina degli istituti tipici dell’autogoverno come: la durata dell’aggregazione, la tipologia di funzioni e di servizi da svolgere in modo associato, l’organizzazione interna. Sulla questione della montanità è stato chiesto che le Comunità montane non debbano essere oggetto di IL CAL HA CHIESTO CHE LE COMUNITÀ MONTANE NON SIANO ELIMINATE MA TRASFORMATE, SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ, IN UNIONI MONTANE DI COMUNI, TUTELANDO IL PERSONALE DIPENDENTE, CHE SI CHIEDE DI TRASFERIRE ALLE NUOVE REALTÀ estinzione, bensì che siano trasformate, senza soluzione di continuità, in Unioni montane di Comuni, tutelando il personale dipendente delle Comunità stesse, che si chiede di trasferire alle nuove Unioni di Comuni. È stato infine proposto di assicurare almeno fino al 31 dicembre 2012 la continuità delle funzioni ai consorzi socio-assistenziali che andranno a scioglimento prima della scadenza del termine entro il quale le funzioni dovranno essere svolte in forma associata”. Fra le funzioni più adatte ad essere svolte in forma associata il presidente del Cal sostiene che si possano citare, oltre al servizio di segreteria dell’Unione dei Comuni o Unioni montane-collinari di Comuni, le funzioni e i servizi di programmazione finanziaria (e connessi servizi di ragioneria e tributi), la vigilanza sul territorio (e connessi servizi di polizia locale e protezione civile), la pianificazione urbanistica e l’assetto territoriale (e connessi servizi di edilizia privata e pubblica), i servizi pubblici di trasporto locale, in particolare il trasporto con scuolabus e la centralizzazione della gestione degli appalti di lavori e le forniture di servizi. n pagina a lato, Carlo Riva Vercellotti presidente del Cal e in basso, Piazza del Municipio a Carpignano (NO) sopra, rappresentantoi del Cal sotto, riunione per elezione Udp del Consiglio delle autonomie locali 23
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