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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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mune di Torino, che conta più di<br />

900mila abitanti. Ritengo dunque<br />

sia doveroso, proprio per restituire<br />

credibilità alla politica, chiarire<br />

il principio di ineleggibilità, e cioè<br />

<strong>del</strong>l’influenza che il ruolo ricoperto<br />

dal candidato prima <strong>del</strong>le elezioni<br />

può avere sul voto. Chiederò<br />

quindi che sull’argomento venga<br />

fatta piena luce durante i lavori<br />

<strong>del</strong>la Giunta <strong>del</strong>le elezioni, le<br />

ineleggibilità, le incompatibilità e<br />

l’insindacabilità. Penso a una rivisitazione<br />

<strong>del</strong>la norma sulla ineleggibilità<br />

e incompatibilità. Ritengo<br />

che l’ineleggibilità debba essere<br />

individuata e precisata, mentre il<br />

resto debba rimanere nell’ambito<br />

<strong>del</strong>l’incompatibilità, evitando<br />

dopo le elezioni, e magari a distanza<br />

di tanto, il susseguirsi di<br />

ricorsi e controricorsi, lasciando<br />

le assemblee elette con un punto<br />

interrogativo che permane anche<br />

dopo le sentenze. In futuro<br />

dobbiamo evitare che fatti come<br />

questo si ripetano.<br />

Augusta Montaruli<br />

Via libera ai<br />

volontari pro vita<br />

Una proposta di legge che preveda<br />

la presenza dei volontari<br />

pro vita nei consultori: una<br />

grande vittoria per tutti coloro<br />

che credono nell’importanza<br />

<strong>del</strong>la vita e che l’aborto non<br />

sia mai una soluzione positiva.<br />

La mia idea per la riforma dei<br />

consultori prevede che queste<br />

strutture diventino veramente<br />

un punto di riferimento per la<br />

famiglia in ogni sua fase e negli<br />

ambiti educativo, psicologico,<br />

giuridico, sanitario e socioassistenziale.<br />

La proposta di legge non si<br />

limita a consentire la collaborazione<br />

tra volontari qualificati<br />

e centri aiuto alla vita previa<br />

iscrizione in apposito registro,<br />

ma introduce una importante<br />

novità: il “fondo per la vita”,<br />

lo specifico stanziamento di<br />

risorse, da parte <strong>del</strong>la Regione<br />

<strong>Piemonte</strong>, per la donna<br />

in difficoltà economiche che<br />

intraprende la strada di non<br />

abortire. La riforma dei consultori<br />

prevede infatti che venga<br />

sottoposto alla donna che<br />

voglia intraprendere l’interruzione<br />

<strong>del</strong>la gravidanza per<br />

ragioni di natura economica,<br />

un progetto personalizzato<br />

di sostegno alla mamma e al<br />

concepito anche oltre il parto,<br />

fino al compimento <strong>del</strong> quinto<br />

anno di età <strong>del</strong> nascituro,<br />

finalizzato al raggiungimento<br />

<strong>del</strong>l’autonomia economica <strong>del</strong><br />

nucleo famigliare.<br />

Si tratta di un provvedimento<br />

non ideologico ma di una<br />

proposta concreta che contribuirebbe<br />

a risolvere le principali<br />

cause <strong>del</strong>l’interruzione di<br />

gravidanza in attuazione <strong>del</strong>la<br />

legge 194 su cui ci vogliamo<br />

confrontare anche con quelle<br />

anime <strong>del</strong>l’opposizione che<br />

solo pochi mesi fa manifestavano<br />

l’esigenza di dibattere il<br />

tema in Aula. La recente sentenza<br />

<strong>del</strong> Tar che ha bocciato<br />

il ricorso presentato da alcuni<br />

consiglieri <strong>del</strong>l’opposizione,<br />

dall’economia alla moneta, dal<br />

fisco al lavoro, dalla previdenza al<br />

sistema elettorale - è ora quella di<br />

ricostruire un rapporto di fiducia<br />

tra i cittadini e le istituzioni. Una<br />

priorità che non coinvolge solo<br />

deputati e senatori, ma anche noi<br />

consiglieri regionali. E soprattutto<br />

noi consiglieri <strong>del</strong>la Regione <strong>Piemonte</strong>,<br />

perché nostro malgrado<br />

proprio la nostra Regione è stata<br />

protagonista, in questa IX legislatura,<br />

di eventi che credo possano<br />

aver contribuito ulteriormente<br />

all’allontanamento dei cittadini<br />

<strong>del</strong>la politica. Mi riferisco ai ricorsi<br />

elettorali vanamente intentati<br />

dall’ex presidente Bresso, che<br />

nonostante l’esito positivo per<br />

la maggioranza di centrodestra<br />

che governa il <strong>Piemonte</strong> hanno<br />

indubbiamente determinato per<br />

oltre un anno e mezzo un pesante<br />

clima di sfiducia e incertezza. Ma<br />

soprattutto mi riferisco alla sentenza<br />

di “ineleggibilità” emessa<br />

dalla Corte di Cassazione sul caso<br />

di un giovane collega <strong>del</strong>la Lega<br />

Nord, sentenza che con un colpo<br />

di spugna ha cancellato la volontà<br />

di 5.019 elettori che sulla scheda<br />

elettorale avevano scritto il nome<br />

“Riccardo Molinari”. Molinari,<br />

che per quasi due anni ha rivestito<br />

il ruolo di vicepresidente <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong><br />

<strong>regionale</strong> dedicandosi con<br />

abnegazione all’attività politicoistituzionale,<br />

dall’oggi al domani<br />

ha dovuto lasciare il mandato che<br />

gli era stato affidato dalla volontà<br />

popolare. Ritengo incomprensibile<br />

che a decretare l’ineleggibilità<br />

di Molinari sia stato il fatto che,<br />

quando si è candidato, era consigliere<br />

<strong>del</strong>l’Edisu. Tanto più incomprensibile<br />

se consideriamo che<br />

tra gli eletti in questa legislatura<br />

ci sono persone che al momento<br />

<strong>del</strong>le elezioni rivestivano le cariche<br />

di sindaco, di presidente di una<br />

Circoscrizione con più di centomila<br />

abitanti o di capigruppo nel Coche<br />

avevano impugnato il<br />

protocollo attraverso il quale<br />

la Regione <strong>Piemonte</strong> intendeva<br />

disciplinare la presenza dei<br />

volontari pro vita nei consultori,<br />

conferma inoltre che i<br />

movimenti femministi hanno<br />

sempre sbagliato ad opporsi<br />

alla presenza dei volontari in<br />

queste strutture; ci auguriamo<br />

che per le femministe sia<br />

arrivato il tempo <strong>del</strong>la rassegnazione.<br />

Anche le manifestazioni che<br />

sono state organizzate in questo<br />

periodo hanno raggiunto<br />

l’unico risultato di andare<br />

contro la donna perché la privano<br />

<strong>del</strong> diritto di intraprendere<br />

scelte alternative a quella<br />

<strong>del</strong>l’aborto. Bene ha fatto la<br />

Giunta Cota a non cedere alle<br />

pressioni di un femminismo di<br />

retroguardia per il quale l’aborto<br />

è una vittoria. Esso invece<br />

è il frutto di una scelta drammatica<br />

dovuta spesso a ragioni<br />

economiche, più che a un<br />

reale rifiuto <strong>del</strong>la gravidanza.<br />

I consultori devono dare alla<br />

donna la libertà di scegliere e<br />

quindi anche tutti gli strumenti<br />

per poter prendere, con la<br />

massima tranquillità possibile,<br />

questa decisione. Perciò, a<br />

maggior ragione dopo questa<br />

importante sentenza, arriverà<br />

anche sulla legge finanziaria<br />

la possibilità per le donne in<br />

difficoltà economiche di non<br />

abortire e di accedere al fondo<br />

che permetta loro di sostenere<br />

la gravidanza e la crescita <strong>del</strong><br />

figlio, con la sottoscrizione di<br />

un impegno a proseguire la<br />

gravidanza.<br />

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