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N UMERO 1 2012 TESORI LIBRARI I Il teatro di tutte le scienze ed arti Porticelli rivolge poi l’attenzione ai bibliotecari che hanno raccolto e custodito il patrimonio librario nei secoli: “Un fondamentale valore aggiunto procurato dalle ricerche attinenti alla mostra è stata la riscoperta di figure di bibliotecari, spesso dimenticati, che seppero considerevolmente, ma soprattutto sapientemente, incrementare il patrimonio librario portando la Biblioteca, a poco meno di due secoli dalla sua istituzione, ad essere inserita, con R.D. n. 2974 del 20 gennaio 1876, fra le biblioteche governative autonome con il titolo di Nazionale Universitaria. In breve, non si può che citarne alcuni: Francesco Filippo Picono, nominato quale primo prefetto della Biblioteca il 15 novembre 1720, che tra il 5 e il 28 maggio 1723 La Biblioteca dei Regi Archivi. Libri per il Governo dello Stato 58 La Biblioteca degli Archivi, ormai divenuti Regi, consolida e specializza patrimonio e ruoli quando Vittorio Amedeo II, nel 1720, destina ad uso pubblico e suddivide il meraviglioso lascito librario, proveniente dalla Grande Galleria, wunderkammer di Carlo Emanuele I, rimasto affidato alla custodia degli Archivi, dopo il devastante incendio della Biblioteca ducale nel 1667. Nella divisione di tale patrimonio un rilevante numero di testi rimane assegnato alla Biblioteca dei Regi Archivi per fornire a Ministri e alti burocrati gli strumenti di conoscenza, utili ai compiti loro affidati. Si trattava di opere afferenti a “ogni maniera di studi e di erudizione, materie ecclesiastiche, legali, politiche, storia, diplomatica , antichità, architettura militare, geografia”. Da qui la specializzazione dei testi che vanno a riempire - nel Palazzo Juvarriano dei Regi Archivi - la grande sala destinata alla “libreria”. Nel corso del secolo XVIII, il patrimonio crescerà con gli stessi criteri per successivi acquisti, mentre muterà funzione e tipologia nel XIX secolo, divenendo, principalmente, biblioteca di formazione degli Archivisti. In occasione della recente mostra, ricostruita la catena inventariale, dal 1659 al 1850, è stato possibile tracciare presenze, tempi e modi della sedimentazione libraria nella Biblioteca dei Regi Archivi. Pochi ed emblematici esempi possono indicarne ricchezza e attenzioni culturali a partire dai modelli per le riforme e dai codici della politica, guardando - tra XVI e XVIII secolo - ai testi di Bodin, Botero, Montaigne, Bacone, Pufendorf, Grozio, Leibniz, Wattel. Passando alla Storia, all’origine strumento per la celebrazione dinastica, poi fonte per attente e informate relazioni socio-politiche, si accumula un vasto sapere che adegua alle richieste della politica - prima - e al progresso delle discipline storiche - poi - le opere storiografiche da Filiberto Pingone, Pierre Monod, Samuel Guichenon, Emanuele Tesauro a Ludovico Antonio Muratori. Una dotazione straordinaria risulta quella geografica: dalle principali edizioni a stampa della Geografia di Tolomeo, da quella di Ulm del 1482 a quella di Girolamo Ruscelli in Venezia, 1573. E poi la Descritione di tutta l’Italia di Leandro Alberti, e gli atlanti dei maggiori geografi Munster, Ortelio, Mercatore, Blaeu, editore dell’Atlas Maior, stampato ad Amsterdam, tra il 1662 e il 1665. Poi i molti testi che segnano la cultura politica del Settecento: testi giuridici a partire dalle Regie Costituzioni ai trattati della Diplomazia e alle trattazioni teoriche alla base del sapere, ma pure le grandi raccolte per la divulgazione delle nuove idee: tra tutte l’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, Dizionari, Almanacchi, Gazzette, opere funzionali all’informazione per decidere le questioni della politica. Quali simboli della magnificenza sabauda e della tradizione dinastica, nella Biblioteca splendono grandi e preziosi codici, per lo più provenienti dal patrimonio della Grande Galleria. Tra essi un raro codice miscellaneo, noto come “Lattanzio di Torino” del VI- VII secolo, proveniente dalla Abbazia di Bobbio; la “Biblia magna”, dell’inizio del secolo XI, appartenuta poi all’Abbazia di Novalesa, il monumentale “De civitatate Dei” di Santo Agostino, allestito in due tomi per Antonio di Borgogna nel 1466, uno dei quali danneggiato dall’incendio del 1904 della Biblioteca Nazionale Universitaria; lo straordinario Messale, eseguito a Roma tra il 1481 e il 1483, per il Cardinale Domenico Della Rovere e acquistato da Carlo Emanuele I nel 1593 dagli eredi del cardinale, succeduti nel possesso. Da ultimo, la Raccolta dei manoscritti di Pirro Ligorio, architetto e antiquario: un’opera in trenta volumi, descrizione e rilievo delle antichità romane presenti ancora nel Cinquecento. La monumentale raccolta era stata acquistata da Carlo Emanuele I nel 1615 per un importo pari al bilancio statale di un anno. Isabella Massabò Ricci Co-curatrice della mostra, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Torino
mostra I L TEAT R O DI TUTTE LE SCIENZE E LE ART I Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di età moderna. Torino 1559-1861 23 novembre 2011 - 26 febbraio 2012 Archivio di Stato, Sezione Corte, Piazzetta Mollino - Torino L’allestimento nella Biblioteca dei Regi Archivi si occupò in prima persona del trasferimento dei libri della Libreria della Città di Torino alla Biblioteca della Regia Università; Francesco Domenico Bencini e Giuseppe Pasini, compilatori dei due cataloghi settecenteschi dei manoscritti; Giuseppe Matteo Pavesio che, in un difficile momento politico, riuscì ad incamerare il patrimonio della Libreria dell’ex re traslocata, nei mesi di agosto e settembre 1800, da Palazzo Reale nei locali della Biblioteca dell’Università; Carlo Denina e Giuseppe Vernazza, insigni figure di intellettuali; Amedeo Peyron, grazie all’interessamento del quale nel 1822, sotto la direzione di Giuseppe Bessone, la Biblioteca poté acquistare un cospicuo corpo di codici già appartenuti al Monastero di San Colombano di Bobbio; Bernardino Peyron, nipote di Amedeo e autore di un imponente lavoro di descrizione sistematica e scientifica del patrimonio bibliografico dell’Istituto; Costanzo Gazzera e Gaspare Gorresio, alla guida della Biblioteca nella seconda metà dell’Ottocento”. n Piano Terreno La Grande Galleria di Carlo Emanuele I, Wunderkammer della dinastia Sabauda Prima Sala: Dal “teatro universale di tutte le scienze” di Emanuele Filiberto alle origini della Grande Galleria. Seconda Sala: “Entro credenzoni messi a oro, una numerosa, varia e peregrina quantità di libri scritti a mano e stampati”. Terza Sala: Oltre il progetto di Carlo Emanuele I: le case dei Principi e le loro raccolte librarie. In ciascuna delle tre sale una sezione riguarda, in specie, “Le arti del disegno”. Secondo Piano La Biblioteca della Regia Università: un seminario di dotti e un emporio di Buoni studi Prima Sala: Vittorio Amedeo II: la nascita di una libreria “pubblica”. Seconda Sala: Una libreria pubblica e universale: acquisti, doni e produzioni accademiche. Terza Sala: L’attenzione ai testi classici e alla produzione accademica. Quarta sala: Il Regno di Sardegna nella crisi dello Stato di Antico Regime: da Carlo Emanuele IV alla dominazione napoleonica. Quinta Sala: La Biblioteca universitaria dalla Restaurazione all’Unità d’Italia. In ciascuna delle cinque sale una sezione riguarda, in specie, “Le arti del disegno”. Quarto Piano La Biblioteca dei Regi Archivi: libri per il governo dello Stato Prima Sala: Dalla Biblioteca Ducale alla Biblioteca dei Regi Archivi: libri per governare. Seconda Sala: Uno scrigno sicuro per i “Tesori” della dinastia: la Biblioteca dei Regi Archivi. Terza Sala: Per la “pubblica felicità”: acquisti librari sul mercato interno e internazionale. Quarta sala: Gli strumenti per il buon governo. La Biblioteca Reale: una libreria privata tra collezionismo e celebrazione dinastica Quinta Sala: La “Biblioteca di Sua Maestà”. Promossa da Compagnia di San Paolo, Archivio di Stato di Torino, Biblioteca Nazionale, Universitaria di Torino, Biblioteca Reale di Torino Curata da: Marco Carassi, Isabella Massabò Ricci, Silvana Pettenati, Angelo Giaccaria, Sara Martinetti, Eliana Angela Pollone, Franca Porticelli, Ada Quazza, Clara Vitulo. 59
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