<strong>La</strong> prevenzione nell’allevamento biologicoMATERIALI E METODIIn Italia lo studio epidemiologico è stato condotto su 16 allevamenti del centronord, tutti outdoor con almeno 15 scrofe in produzione. I dati sono stati raccoltiattraverso la compilazione di questionari, vis<strong>it</strong>e cliniche, vis<strong>it</strong>e alle strutture,prelievo e analisi di campioni di feci durante le due vis<strong>it</strong>e condotte nel 2008, laprima in primavera, la seconda in autunno. Gli allevamenti vis<strong>it</strong>ati sono inPiemonte (2 allevamenti), Veneto (1), Emilia Romagna (3), Toscana (7), Umbria (1)e <strong>La</strong>zio (2). Le razze suine presenti negli allevamenti sono Cinta Senese (presente in7 allevamenti), ibridi bianchi (6 allevamenti), Mora Romagnola (1), <strong>La</strong>rge Black (1)e Casertana (1). I campioni di feci per le analisi parass<strong>it</strong>ologiche sono stati raccoltida 10 scrofe, 10 suinetti svezzati e 10 suini all‟ingrasso durante entrambe le vis<strong>it</strong>e.Le analisi sono state svolte con una metodica quali-quant<strong>it</strong>ativa (Concentration McMaster Technique, Roepstroff e Nansen, 1998) per descrivere nel modo piùpuntuale la s<strong>it</strong>uazione degli allevamenti. Inoltre, per uniformare la tecnicaanal<strong>it</strong>ica, si è proceduto a due ring test tra tutti i partner europei. I dati di tutte lenazioni sono conflu<strong>it</strong>i in un unico database e sono stati analizzati per la creazionedell‟HACCP. Si è proceduto ad individuare i fattori di rischio e il modo permisurarli; i livelli di rischio sono stati stimati in base ai dati di letteratura e a quellipresentati dall‟indagine epidemiologica; le azioni correttive sono state sviluppate inmodo da essere facilmente applicabili; da ultimo, l‟HACCP è stato messo a punto informato Excel®, in modo da poter essere utilizzato in modo semplice e immediato.RISULTATI E CONCLUSIONII 16 allevamenti scelti per l‟indagine epidemiologica rappresentano buona parte<strong>della</strong> produzione nazionale, anche se vista la necess<strong>it</strong>à di avere come minimo 15scrofe in produzione, non sono sicuramente lo specchio <strong>della</strong> s<strong>it</strong>uazione <strong>it</strong>aliana.Grazie all‟indagine epidemiologica possiamo conoscere la presenza degliendoparass<strong>it</strong>i e le sue variazioni durante l‟anno.Per quanto riguarda i trattamenti antielmintici, otto allevatori non hanno mai fattotrattamenti, cinque li fanno ma non in modo routinario, mentre tre fanno28
<strong>La</strong> prevenzione nell’allevamento biologicotrattamenti di routine. <strong>La</strong> presenza di coccidi non patogeni (gen. Eimeria) èpraticamente ubiqu<strong>it</strong>aria e può essere messa in relazione con la tipologia diallevamento outdoor. <strong>La</strong> presenza di endoparass<strong>it</strong>i come Ascaridi, Trichiuridi eStrongili varia notevolmente in funzione dell‟allevamento, <strong>della</strong> stagione e <strong>della</strong>categoria animale.Nei grafici 1, 3 e 5 è riportato il numero di allevamenti in cui è stata rilevata lapresenza di un determinato parass<strong>it</strong>a nelle scrofe, suini svezzati e suini grassirispettivamente, in primavera e in autunno. Nei grafici 2, 4 e 6 è riportata la29