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La Gestione della Salute nell'Allevamento Biologico - zoobiodi.it

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<strong>La</strong> prevenzione nell’allevamento biologicoallevamento: mast<strong>it</strong>e, lesioni podali, patologie dell‟apparato riproduttore eipofertil<strong>it</strong>à e dismetabolie alimentari.RISULTATINella Tabella 1 sono riassunti i risultati dell‟analisi Swot relativa alla correlazionemetodo biologico/spesa san<strong>it</strong>aria in allevamento.In generale si può affermare che il regolamento comun<strong>it</strong>ario che disciplina lazootecnia biologica influenza i costi <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à sia direttamente cheindirettamente.Allevamento biologico e costi san<strong>it</strong>ari direttiIl divieto di utilizzo di vaccini (ad eccezione di quelli obbligatori) e di trattamentiormonali (utilizzati nel convenzionale per indurre i calori e per curare cistiovariche, etc.), la flessibil<strong>it</strong>à nell‟utilizzo <strong>della</strong> fecondazione artificiale e unaprofilassi delle varie patologie imperniata essenzialmente sulla prevenzione,possono tradursi in minori costi di gestione. Tuttavia, l‟utilizzo di medicinealternative rispetto ai farmaci allopatici può risultare più costoso nel breve periodo,ma più conveniente nel lungo.<strong>La</strong> consulenza del veterinario, legata soprattutto a diagnosi di gravidanza, vis<strong>it</strong>eginecologiche, dislocazioni abomasali e prescrizione di ricette, invece, sembraincidere analogamente in entrambe le gestioni.Anche l‟aspetto genetico è risultato essere molto determinante sebbene in duedirezioni diverse. Infatti, il Reg. Ce n. 834/2007, in un‟ottica di prevenzione dellemalattie, indica di scegliere razze, linee e ceppi appropriati di animali a discap<strong>it</strong>o<strong>della</strong> produttiv<strong>it</strong>à, ma a favore di un‟attiv<strong>it</strong>à produttiva più sostenibile.Apparentemente ciò può risultare più facilmente applicabile in quelle areemarginali da sempre popolate da individui autoctoni, rustici e robusti, la cuiresa/capo non è considerata un fattore lim<strong>it</strong>ante nell‟economia dell‟azienda, perchécompensata dalle caratteristiche qual<strong>it</strong>ative del latte.Nelle zone di pianura dove la Frisona rappresenta l‟unica razza da latte esistente, lapossibil<strong>it</strong>à di ricorrere a razze alternative o a incroci oggi risulta meno paradossale35

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