<strong>Taglio</strong> <strong>cesareo</strong>: <strong>una</strong> <strong>scelta</strong> <strong>appropriata</strong> e <strong>consapevole</strong>positiva tra taglio <strong>cesareo</strong> e mortalità, distinguendo tra due categorie: peso appropriatoper epoca gestazionale (appropriate for gestational age, AGA) e piccolo per l’epoca gestazionale(small for gestational age, SGA). Per gli SGA è stato osservato un incrementodel rischio di mortalità per taglio <strong>cesareo</strong> da 34 settimane di gestazione in poi, mentreper gli AGA a partire da 29 settimane di gestazione.Uno studio svedese (46.726 nati pretermine) 8 indica nei nati tra 34 e 36 settimane<strong>una</strong> riduzione del rischio di mortalità neonatale e infantile in caso di parto spontaneorispetto a parto iatrogeno (taglio <strong>cesareo</strong> prima del travaglio o parto indotto), mentrenon si rilevano differenze significative per le epoche precedenti.Per quanto riguarda la morbosità neonatale si osserva, in associazione al parto spontaneo,un maggior rischio di paralisi celebrale a 28-31 settimane (RR: 1,86; IC 95%:1,12-3,10) e di sepsi neonatale a 32-33 settimane (RR: 1,58; IC 95%: 1,28-1,96). Pertutti gli altri esiti, in particolare per patologie respiratorie e gastroenteriche, si è registratoun rischio aumentato per parto programmato, comune a tutte le epoche gestazionali8 .In caso di alta prematurità, due studi 7,9 concordano nell’evidenziare un vantaggiodi sopravvivenza conferito dal taglio <strong>cesareo</strong> nei nati a 22-25 settimane di gestazione 9e nei nati SGA prima di 31 settimane (in particolare a 26-30 settimane, OR: 2,8; IC95%: 2,2-3,5) 7 .Analogamente, in un altro studio di coorte 10 che ha incluso alti prematuri (n=2.094nati a 23 +0 -27 +6 settimane di gestazione), emerge un effetto protettivo sulla mortalitàinfantile al limite della significatività statistica del taglio <strong>cesareo</strong> rispetto alla mortalitàinfantile (OR: 1,34; IC 95%:1,09-1,65). L’associazione è confermata nei sottogruppidei nati pretermine con presentazione podalica (n=160; OR: 2,85; IC 95%: 1,29-6,30)e parto gemellare (n=368; OR: 1,81; IC 95%: 1,12-2,92), mentre non si evidenzia alc<strong>una</strong>associazione statisticamente significativa nei nati pretermine senza complicanzeostetriche (PPROM, emorragia antepartum, PPROM più emorragia). Gli autori suggerisconoche il taglio <strong>cesareo</strong> in caso di bassa prematurità può costituire un vantaggioin presenza di condizioni materne di rischio.Un altro studio 11 considera donne in gravidanza con feto singolo in presentazionepodalica (n=2.674), con diagnosi di travaglio pretermine e/o rottura prematura dellemembrane (PPROM) in epoca gestazionale compresa tra 25 +0 e 36 +6 settimane digestazione. Lo studio valuta la modalità di parto (vaginale versus taglio <strong>cesareo</strong>) inrelazione a esiti quali morte neonatale, sindrome da distress respiratorio, emorragia intraventricolare,Apgar
<strong>Taglio</strong> <strong>cesareo</strong>: <strong>una</strong> <strong>scelta</strong> <strong>appropriata</strong> e <strong>consapevole</strong>IIICmane) riguardo alla sopravvivenza o ad anomalie cerebrali valutate mediante indagineultrasonografica. Sebbene l’affidabilità del risultato sia limitata dalla bassa numerositàdel campione considerato, si tratta dell’unico studio che distingue tra taglio <strong>cesareo</strong>elettivo e taglio <strong>cesareo</strong> d’urgenza.Diversi altri studi osservazionali 13-15 , eterogenei per numerosità, per categorie dipeso ed esiti considerati, hanno indagato l’associazione tra modalità di parto ed esitineonatali avversi nei nati di peso molto basso o estremamente basso. In termini di mortalità,beneficiano di un taglio <strong>cesareo</strong> (n=60.364) i podalici di peso compreso tra 500e 1.499 grammi 13 . Per i nati di vertice i risultati sono diversificati per categorie di peso:un vantaggio di sopravvivenza è attribuito al parto vaginale nei casi di nati con pesocompreso tra 1.250 e 1.499 g, mentre il taglio <strong>cesareo</strong> è protettivo nei confronti dellecategorie di peso comprese tra 500 e 749 grammi.Secondo un altro studio 14 , i nati per via vaginale di peso estremamente basso (