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Quando la tradizione incontra l'innovazione - Camera di Commercio ...

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Il turismo del pienoha raggiunto un’entità non trascurabilePoiché molti tedeschi fanno il pieno all’estero, <strong>la</strong>Germania “perde” il 5-8% delle ven<strong>di</strong>te nazionali<strong>di</strong> carburanti e, <strong>di</strong> conseguenza, circa 2,4 miliar<strong>di</strong><strong>di</strong> Euro (incl. le imposte sul fatturato) <strong>di</strong> entratefiscali. In Austria accade il contrario: il turismo delpieno rappresenta circa il 23% delle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong>benzina e il 32% <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>esel, e porta introitiragguardevoli alle casse statali austriache.In Svizzera, il turismo del pieno ha subito un forteincremento negli ultimi anni.Per <strong>la</strong> benzina si è passati dai 260 milioni <strong>di</strong> litridel 2001 ai 386 milioni <strong>di</strong> litri del 2008, corrispondentia circa il 10% del<strong>la</strong> quantità vendutacomplessivamente nel nostro Paese.Le maggiori entrate fiscali per <strong>la</strong> Svizzera sono statepari a 286 milioni <strong>di</strong> franchi per l’imposta suglioli minerali e a 52 milioni <strong>di</strong> franchi per l’IVA. Nellostesso periodo, il turismo del pieno per il <strong>di</strong>eselè passato da -70 milioni <strong>di</strong> litri a circa +70 milioni<strong>di</strong> litri, corrispondenti al 4,2% del<strong>la</strong> quantità vendutacomplessivamente in Svizzera nel 2008.burgo, del<strong>la</strong> Polonia o del<strong>la</strong> Repubblica Ceca,negli ultimi anni, nel<strong>la</strong> Confederazione il prezzodel<strong>la</strong> benzina è stato sempre inferiore a quellodei Paesi limitrofi. Per <strong>la</strong> benzina, il <strong>di</strong>fferenziale<strong>di</strong> prezzo fra <strong>la</strong> Svizzera e l’estero è passato dai15-20 centesimi al litro (ct./l) nel 2001 ai circa45-50 ct./l nel 2008. Per il <strong>di</strong>esel è <strong>di</strong>verso: primadel 2003 il <strong>di</strong>esel, in Svizzera, era più caroche all’estero (e gli Svizzeri andavano a fare ilpieno oltre confine). A partire dal 2003, ha cominciatoad essere leggermente più conveniente,a seconda del Paese <strong>di</strong> riferimento. La causa delcrescente <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> prezzo per <strong>la</strong> benzinae dell’inversione <strong>di</strong> tendenza per il <strong>di</strong>esel è statasoprattutto l’andamento del cambio fra il Francosvizzero e l’Euro: se il cambio fosse rimasto costante,il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> prezzo non avrebbe praticamentesubito variazioni dal 2003 ad oggi.Nell’aprile 2009, quando sono stati rilevati i datiper lo stu<strong>di</strong>o ora presentato, il livello dei prezzidel<strong>la</strong> benzina e del <strong>di</strong>esel, in Svizzera, si situavain una fascia centrale rispetto ai Paesi europei.Il prezzo del<strong>la</strong> benzina, in Austria, era analogoa quello svizzero, mentre in Germania, inFrancia e in Italia era <strong>di</strong> 40-45 ct./l superiore.Nello stesso periodo, il <strong>di</strong>esel era sensibilmentepiù conveniente in Austria che in Svizzera e, inSvizzera, decisamente meno caro che in Italia eleggermente più conveniente che in Francia e inGermania.Effetti significativi <strong>di</strong> un aumento dei prezziLo stu<strong>di</strong>o mostra che un aumento del prezzo del<strong>la</strong>benzina, in Svizzera, <strong>di</strong> circa 20 ct./l, determinatoper esempio da un aumento dell’imposta sugli oliminerali, porterebbe a una riduzione del turismodel pieno del 45% (corrispondente a 174 milioni<strong>di</strong> litri benzina o a 400’000 tonnel<strong>la</strong>te <strong>di</strong> CO2).Rispetto al<strong>la</strong> quantità complessiva <strong>di</strong> benzina vendutain Svizzera, <strong>la</strong> quota attribuibile al turismodel pieno passerebbe così dal 10% al 5,5%.Un aumento <strong>di</strong> 5 ct./l del prezzo del <strong>di</strong>esel porterebbe,per questo tipo <strong>di</strong> carburante, a unariduzione del turismo del pieno del 62% (corrispondentea 43 milioni <strong>di</strong> litri <strong>di</strong> <strong>di</strong>esel, ovvero a115‘000 tonnel<strong>la</strong>te <strong>di</strong> CO2) e rispetto al<strong>la</strong> quantitàcomplessiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>esel venduta in Svizzera, <strong>la</strong> quotaattribuibile al turismo del pieno scenderebbedall’attuale 4,2% all’1,6%.Combattere gli effetti negatividel turismo del pienoMisure per combattere gli effetti negativi del turismodel pieno vengono <strong>di</strong>scusse o introdotte soprattuttonei Paesi in cui i prezzi dei carburantisono più elevati, come <strong>la</strong> Germania, l’Italia o <strong>la</strong>Francia.In Italia, per esempio, gli abitanti dei Comuni del<strong>la</strong>fascia <strong>di</strong> confine possono acquistare benzinaa prezzo ridotto nei <strong>di</strong>stributori italiani. Secondol’or<strong>di</strong>nanza sull’imposizione degli oli minerali, gliautotrasportatori svizzeri, al loro rientro sul territoriosvizzero, possono avere nei loro serbatoi almassimo 400 litri <strong>di</strong> carburante.A livello <strong>di</strong> UE vi è l’intenzione <strong>di</strong> armonizzarefra gli Stati membri i tassi <strong>di</strong> imposizione fiscalesui carburanti e <strong>di</strong> aumentare gradualmente i tassiminimi.<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 201019

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