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Quando la tradizione incontra l'innovazione - Camera di Commercio ...

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Festa delle RepubblicaIl Roero ospite a BernaL’Enoteca regionale del Roero e <strong>la</strong> CantinaBel Colle <strong>di</strong> Verduno, ospiti, con i lorovini, dell’Ambasciata d’Italia in Berna, in occasionedel<strong>la</strong> festa del<strong>la</strong> Repubblica. Un’opportunità- coor<strong>di</strong>nata in col<strong>la</strong>borazionecon <strong>la</strong> <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per <strong>la</strong>Svizzera - prima per una selezionata schiera<strong>di</strong> operatori, e poi, per i numerosi intervenuti,fra i quali esponenti delle istituzioni elvetichee del corpo <strong>di</strong>plomatico, <strong>di</strong> gustarei prodotti <strong>di</strong> una delle zone che tra<strong>di</strong>zionalmenteoffre vini che contribuiscono al prestigiodel panorama enologico italianoIl Roero è un territorio che negli ultimi anni harafforzato <strong>la</strong> sua immagine puntando su un rapportosinergico tra <strong>la</strong> bellezza del paesaggio e<strong>la</strong> bontà dei suoi prodotti, tra questi ovviamentei vini.Con sede a Canale, nell’ex Asilo Infantile ReginaMargherita, complesso e<strong>di</strong>lizio dello scorso secoloaccuratamente restaurato, l’Enoteca Regionale rappresental’intera produzione dei vini del Roero e<strong>di</strong>n essa sono presenti le aziende che hanno titolo adeffettuare le operazioni <strong>di</strong> vinificazione, produzionee imbottigliamento dei vini D.O.C. e D.O.C.G.del<strong>la</strong> zona medesima ed anche i vini <strong>di</strong>versi daiprecedenti purché derivanti da uve prodotte nel territoriodel Roero.La vite e il vino, sulle colline del Roero, sonocultura, passione ed orgoglio conta<strong>di</strong>ni. Da sempre.Come <strong>di</strong>mostrano gli archivi, l’arte, il paesaggio,l’architettura delle case conta<strong>di</strong>ne, <strong>la</strong> culturamateriale e <strong>la</strong> quoti<strong>di</strong>anità <strong>di</strong> queste colline.Al 1303 risalgono le più antiche citazioni <strong>di</strong> nebbiolie <strong>di</strong> moscatelli. L’arneis forma toponimo giànel ‘400 e <strong>la</strong> favorita compare con segna<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong>vinificazione in purezza nel 1676. Ma <strong>la</strong> civiltà delvino del Roero annovera anche pregiate produzioni<strong>di</strong> barbera, <strong>di</strong> bonarda, <strong>di</strong> croatina e <strong>di</strong> brachetto(del<strong>la</strong> varietà locale definita “dal grappolo lungo”e commercializzata come Birbèt). Non manca unapicco<strong>la</strong> ”iso<strong>la</strong>” <strong>di</strong> moscato (nel territorio <strong>di</strong> SantaVittoria d’Alba). Partico<strong>la</strong>rmente suggestivo risultail paesaggio viticolo: tanti piccoli vigneti, rigorosamente<strong>di</strong> collina, come tessere <strong>di</strong> un mosaico <strong>di</strong>segnano<strong>di</strong> rego<strong>la</strong>ri geometrie i versanti collinarerivolti al sole. Umilissimi ciabòt, interessanti esempi<strong>di</strong> architettura spontanea conta<strong>di</strong>na, donano alpaesaggio viticolo un alone fiabesco. Sui bricchi,superbi castelli e svettanti torri raccontano <strong>di</strong> unme<strong>di</strong>oevo vivace.L’Ambasciatore d’Italia in Berna, Giuseppe Deodato, il Segretariogenerale del<strong>la</strong> CCIS, Andrea G. Lotti, il dr Luca Attanasioresponsabile del’Ufficio Commerciale dell’Ambasciatae il Signor Franco Bertone dell’Enoteca regionale del Roero,introducono <strong>la</strong> degustazione destinata agli operatori.Come il Barolo e il Barbaresco, il vino Roero è figliodel nebbiolo e porta il nome del<strong>la</strong> terra d’elezione.Un vino, dunque, nobilissimo: nel lignaggio e nelnome. La d.o.c. “Roero” è del 1985. La vendemmia2005 è stata <strong>la</strong> prima a fregiarsi del<strong>la</strong> DOCG..Sul fronte dei bianchi l’Arneis viene identificato conle colline del Roero, in virtù <strong>di</strong> attestazioni toponomasticheche risalgono al ‘400 nelle forme “renexij”e “ornesio”. La cultura popo<strong>la</strong>re, attraverso varipassaggi linguistici, ha affermato il musicale nomeArneis, termine con cui si in<strong>di</strong>ca anche un in<strong>di</strong>viduoestroverso e un po’ ribelle, originale e simpatico.Carattere che si riconosce nel vino. La d.o.c.“Roero Arneis” è del 1989. La vendemmia 2005è stata <strong>la</strong> prima a fregiarsi del<strong>la</strong> DOCG. Il RoeroArneis è vino aristocratico e con una complessità<strong>di</strong> sentori tale da giustificare l’antica definizione <strong>di</strong>“nebbiolo bianco”.Entrambi ben si posano con <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>del Roero si colloca nel solco del<strong>la</strong> più tipica cucinaalbese. Una cucina che sa <strong>di</strong> vino e che frequentafi<strong>la</strong>ri e cantine.72<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 2010

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