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Quando la tradizione incontra l'innovazione - Camera di Commercio ...

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StarbeneCome far fronte all’improvvisaondata <strong>di</strong> caloreAnche se ormai accadeda alcuni anni a questaparte non ci siamo ancoraabituati, quantomeno, anche se ne nonabbiamo piena consapevolezzanon abituatoè il nostro corpo: perse le tracce del<strong>la</strong> primavera, sipassa <strong>di</strong>rettamente dall’inverno all’estate.Il giorno prima c’erano 11 gra<strong>di</strong>, il giorno dopo 30 o piùe il corpo non è preparato. Ci si sente abbattuti, stanchi,più stressati e si tende a rime<strong>di</strong>are magari bevendobevande zuccherate, gassate.Niente <strong>di</strong> più sbagliato, sostengono gli esperti.Meglio <strong>la</strong> normale acqua, non fredda. Disseta e non aumentalo stress organico in un corpo già messo duramentea prova dall’improvviso cambio <strong>di</strong> temperatura.Bere quin<strong>di</strong> acqua, liscia, è il modo migliore per combattereil caldo ed evitare una pericolosa situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sidratazione.Se poi accompagniamo il tutto magari conun buon frutto, il gioco è fatto: ci assicuriamo ancheun’integrazione dei Sali minerali eventualmente persicon <strong>la</strong> sudorazione. Dai colpi <strong>di</strong> calore devono <strong>di</strong>fendersiin partico<strong>la</strong>re le persone più a rischio come i bambini,gli anziani e gli infermi. Mangiare leggero, bere moltoe assumere cibi vegetali. Allo stesso modo pre<strong>di</strong>ligereabiti ampi e in fi bra naturale in modo da permettere al<strong>la</strong>pelle <strong>di</strong> respirare. Evitare le bevande zuccherate e gassateche aumentano <strong>la</strong> sete e infl iggono colpi letali ai livelli<strong>di</strong> glicemia nel sangue causando un senso maggiore<strong>di</strong> debolezza dopo poco tempo dal<strong>la</strong> loro assunzione.Insomma, e il sospetto era nell’aria da tempo, l’acqua,<strong>la</strong> semplice normale acqua rimane il rime<strong>di</strong>o tuttofare incaso <strong>di</strong> emergenza caldo.Il peperoncino bruciai grassi e dà energiaAncora conferme sul<strong>la</strong>capsaicina, <strong>la</strong> sostanzacontenuta in peperoni epeperoncini che aiuta abruciare i grassi e favorisce<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong>energia.Il nuovo stu<strong>di</strong>o, pubblicato sul Journal of Proteome Research,è stato eseguito su modello animale da un team <strong>di</strong>ricercatori del<strong>la</strong> Daegu University in Corea.Gli scienziati hanno sottoposto un gruppo <strong>di</strong> topi a una<strong>di</strong>eta ricca <strong>di</strong> grassi per favorire l’obesità. Metà <strong>di</strong> questi,per 5 settimane, hanno ricevuto insieme al cibo una dose<strong>di</strong> capsaicina pari a 10 mg per chilo <strong>di</strong> peso corporeo.Gli altri topi hanno ricevuto per 9 settimane un’integrazioneal<strong>la</strong> <strong>di</strong>eta con del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> soluzione salina (p<strong>la</strong>cebo).Al termine del test, le analisi hanno permesso <strong>di</strong> scoprireche i topi a cui era stata data <strong>la</strong> capsaicina avevanoperso circa l’8% del peso corporeo rispetto ai topi delgruppo <strong>di</strong> controllo a cui era stata data <strong>la</strong> soluzione salina.In più, i topi che avevano ricevuto <strong>la</strong> capsaicina mostravanopositivi cambiamenti a livello proteinico.Nel<strong>la</strong> fattispecie, l’espressione delle proteine nel tessutoa<strong>di</strong>poso in<strong>di</strong>cava un incremento nel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> 10proteine chiave e, allo stesso tempo, un decrementonel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> altre 10. Tutto questo si traduce inun migliore funzionamento e rego<strong>la</strong>zione del metabolismolipi<strong>di</strong>co (ossia, dei grassi) e una riduzione dell’ossidazione.Le proteine identifi cate qui sono coinvolte in funzioni cellu<strong>la</strong>riche includono il metabolismo lipi<strong>di</strong>co, i processi <strong>di</strong> ossidoriduzionee <strong>la</strong> trasduzione <strong>di</strong> segnali ed energia. Alcune<strong>di</strong> queste sono già state collegate all’obesità umana, e <strong>la</strong>loro funzione merita <strong>di</strong> essere ulteriormente approfon<strong>di</strong>te.Nel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione esposti al sole una ventina <strong>di</strong> minuti al giornoNon tutto il sole è dademonizzare.Anzi quin<strong>di</strong>ci, venti minuti<strong>di</strong> esposizione alsole ogni giorno sonocruciali per assicurarci<strong>la</strong> giusta dose <strong>di</strong> vitaminaD, sono un antidepressivo naturale - e già questo è unbel risultato e riducono il rischio e <strong>la</strong> mortalità per me<strong>la</strong>nomadel 16%, che invece cresce del 70% se ci si esponein maniera occasionale e senza precauzioni.A ricordarlo sono stati gli esperti del Congresso Nazionaledel<strong>la</strong> Società Italiana <strong>di</strong> Dermatologia me<strong>di</strong>ca, chirurgica,estetica e delle Ma<strong>la</strong>ttie Sessualmente Trasmesse(SIDeMaST). Il sole senza eccessi, inoltre, ha una <strong>di</strong>mostrataazione anticancro anche sui tumori viscerali piùfrequenti, come quello del colon-retto o il cancro al<strong>la</strong> prostata,grazie proprio all’azione <strong>di</strong> sintesi del<strong>la</strong> vitamina D.Aumentando quin<strong>di</strong> <strong>la</strong> sintesi <strong>di</strong> vitamina D fi no a 40 microgrammi,prendendo il sole per 20 minuti al giorno, si riduconodel 17% l’incidenza e del 19% <strong>la</strong> mortalità dei tumoricutanei. «Ciò sembra accadere anche nel caso del me<strong>la</strong>noma- afferma Torello Lotti, presidente del<strong>la</strong> Sidemast -.Sono ben noti a tutti i danni cutanei acuti e cronici dell’esposizioneal sole. Si <strong>di</strong>mentica però sempre più spessoquali siano i benefi ci <strong>di</strong> una corretta esposizione so<strong>la</strong>re».Ben il 90% <strong>di</strong> del<strong>la</strong> vitamina D - <strong>la</strong> cui funzione è essenzialeper garantire ossa forti e sane - è sintetizzata proprioesponendosi al<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re, mentre il restante 10 percento viene introdotta attraverso gli alimenti. Tra questi ilpiù ricco è l’olio <strong>di</strong> fegato <strong>di</strong> merluzzo; ci sono poi i pesci,specialmente quelli grassi come salmone e aringa; trale carni solo il fegato ne contiene un po’. Idem per uova,<strong>la</strong>tte e suoi derivati.80<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 2010

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