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Quando la tradizione incontra l'innovazione - Camera di Commercio ...

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Le corrispondenze<strong>di</strong> Paolo GirDal balcone del mio soggiorno vedo nelgiar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> una casa vicina, un prugnogiapponese in piena fioritura. E c'è ilvento. Al suo impeto piu' o meno spavaldoi rami dell'albero si incurvano, si alzano,si piegano gravi sotto il sole, si contorcono e siimpennano come tante braccia in un'aria <strong>di</strong> spasimoe <strong>di</strong> convulsione. È un alternarsi chiaro <strong>di</strong>rosa pallido, <strong>di</strong> bianco appena venato <strong>di</strong> rosso e<strong>di</strong> un vaniglia tenue. Fa pensare, tra l'altro, a unafantastica altalena pressoché irreale.Sto dei momenti a contemp<strong>la</strong>re quel gioco e cerco<strong>di</strong> allinearlo su qualche altro piano o su qualchealtro oggetto sepolto nel fondo del<strong>la</strong> mente.Emerge allora, a poco a poco e simile a un incantoquasi <strong>di</strong>menticato, una poesia <strong>di</strong> Charles Baude<strong>la</strong>irechiamata Corrispondenze. Già, mi <strong>di</strong>co,nel<strong>la</strong> natura tutto corrisponde; i gesti del prugnofiorito corrispondono al sollevarsi dei cavalloni sulmare, all'ondeggiare <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> grano maturoallo scirocco, al balzo del<strong>la</strong> pioggia sul granitoe all'uragano sul<strong>la</strong> sabbia arsa dal sole. Dice il poetafrancese:"La natura è un tempio dove incerte parolemormorano pi<strong>la</strong>stri che sono vivi,una foresta <strong>di</strong> simboli che l'uomoattraversa nel raggio dei loro sguar<strong>di</strong> familiaricome echi che a lungo e da tempo lontanotendono a un'unità profonda e buiagrande come le tenebre e <strong>la</strong> lucei suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.Profumi freschi come <strong>la</strong> pelle <strong>di</strong> un bambino,vellutati come l'oboe e ver<strong>di</strong> come i prati,altri d'una corrotta, trionfante ricchezzache tende a propagarsi senza fine cosìl'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoinoa commentare le dolcezze estreme dello spirito edei sensi."(Si veda Per conoscere Baude<strong>la</strong>ire, a cura <strong>di</strong> GiovanniRoboni, Mondadori 1977).Non mi pare ora fuori posto vedere corrispondenzetra il gestico<strong>la</strong>re e il tremare dei rami e dellefronde del prugno giapponese a me <strong>di</strong> fronte e losbi<strong>la</strong>nciarsi del<strong>la</strong> nostra mente al sibilo dell'angoscia,del<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione e del<strong>la</strong> solitu<strong>di</strong>ne. Al<strong>la</strong>voce del poeta ogni cosa si sposta dal proprio angoloe dal<strong>la</strong> sua posizione per unirsi a una formapiu' ampia che <strong>la</strong> accoglie e che dà <strong>la</strong> misuradell'universo.E non si <strong>di</strong>mentichi che su un ramo o su una chiomadel nostro tronco svento<strong>la</strong>, spesse volte, unaprimaverile e invisibile ghir<strong>la</strong>nda <strong>di</strong> fiori.Ma c'è <strong>di</strong> più: <strong>la</strong> corrispondenza nostra, quel<strong>la</strong> delnostro io, con i fenomeni dell'universo ci fa certi<strong>di</strong> essere accolti e custo<strong>di</strong>ti (nonostante tutto) daun ambiente o concavo o incavo, il quale ci portae ci guida.E ancora: le scosse del<strong>la</strong> natura, per gravi che siano,ci incitano e ci invitano ad orientarci, a rifletteree a sentire; a essere scolpiti dagli elementi edal caso.Nel<strong>la</strong> foto:“Dal balcone del mio soggiorno vedo nel giar<strong>di</strong>no<strong>di</strong> una casa vicina, un prugno giapponese in piena fioritura”.<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 201051

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