E<strong>di</strong>torialeE<strong>di</strong> Giangi CrettiScaramantici come solo i popoli del Sud possono (devono? va da sé: loro malgrado) esserlo, oggi, potremmo<strong>di</strong>re che l’acronimo porta fortuna. A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) come F.I.A.T (FabbricaItaliana Automobili Torino).Un marchio che si è fatto icona. Con una storia che, in queste settimane, <strong>di</strong>venta seco<strong>la</strong>re.L’Alfa vede <strong>la</strong> luce nel<strong>la</strong> periferia mi<strong>la</strong>nese il 24 giugno 1910. A completare il marchio, così come oggi loconosciamo, il cognome <strong>di</strong> Nico<strong>la</strong> Romeo, verrà aggiunto 5 anni dopo, quando l’ingegnere napoletano ne assumerà<strong>la</strong> proprietà. Per pochi anni. Superata <strong>la</strong> prima guerra mon<strong>di</strong>ale - durante <strong>la</strong> quale l’azienda si era convertita,giocoforza, alle produzioni belliche - negli Anni 20 l’ingegner Romeo esce dal<strong>la</strong> società, che, dopo varie vicissitu<strong>di</strong>ni,nel ‘33 <strong>di</strong>venterà statale con il passaggio all’Iri.Archiviato anche il secondo confl itto mon<strong>di</strong>ale, con l’azienda che ancora una volta riconverte <strong>la</strong> propria attività a fi nibellici, <strong>la</strong> produzione viene <strong>di</strong>rottata su cucine elettriche, mobili metallici, infi ssi e saracinesche: oggetti che servonoa un Paese in ricostruzione.<strong>Quando</strong>, verso l fi ne degli anni ’40, ritorna al settore automobilistico, <strong>la</strong> Casa mi<strong>la</strong>nese mette sul mercato alcunevetture, che sono rimaste pezzi <strong>di</strong> storia e riescono ancora ad affascinare il pubblico. Si pensi, al<strong>la</strong> Giulietta, <strong>di</strong> certo<strong>la</strong> più desiderata dagli italiani, al<strong>la</strong> Spider o al<strong>la</strong> Giulia, auto assurte a simboli <strong>di</strong> un’intera epoca.La tecnologia e le competizioni hanno contribuito a consolidarne il mito: i boli<strong>di</strong> Alfa Romeo hanno vissuto momentiesaltanti sulle piste <strong>di</strong> tutto il mondo, cogliendo trionfi in<strong>di</strong>menticabili, fra l’ammirazione e l’invi<strong>di</strong>a internazionali.Come quando Henry Ford, al passaggio dell’Alfa Romeo 8c a Monza nel 1933, esc<strong>la</strong>mò: “Signori giù il cappello”.O come quando, nel Gran Premio <strong>di</strong> Germania del 1935, Tazio Nuvo<strong>la</strong>ri con <strong>la</strong> P3 vinse, dopo una furibonda rimonta,a <strong>di</strong>spetto dello squadrone tedesco formato da Mercedes e Auto Union orgoglio dei massimi gerarchi nazisti.Gli anni Settanta, con l’inaugurazione dello stabilimento <strong>di</strong> Pomigliano d’Arco – oggi al centro <strong>di</strong> importanti trattative– sono segnati dallo sviluppo del motore “boxer” montato sull’Alfasud. Agli inizi degli anni Ottanta, <strong>la</strong> joint venturecon Nissan, cui si deve l’Arna, segna l’inizio <strong>di</strong> una parabo<strong>la</strong> <strong>di</strong>scendente.Il 1986 è l’anno del<strong>la</strong> svolta decisiva: il Gruppo Fiat acquista il marchio da Iri-Finmeccanica e lo ri<strong>la</strong>ncia, grazie al<strong>la</strong>164 griffata Pininfarina. L’Alfa Romeo <strong>di</strong>venta così il marchio sportivo del Gruppo e, in sequenza, vengono prodotte:156, 166, 147, 159. Il resto è storia recente: con il coupé Brera, <strong>la</strong> nuova Spider e <strong>la</strong> Mito.Il debutto del<strong>la</strong> nuova Giulietta permette <strong>di</strong> spegnere senza nostalgia e con <strong>la</strong> fi ducia aperta sul futuro, centocandeline <strong>di</strong> storia, cultura e costume italiano.Cento anni, complessi, in cui l’Alfa Romeo, è passata attraverso due guerre, ha conosciuto <strong>la</strong> gestione stataleed è <strong>di</strong>ventata parte del nostro patrimonio nazionale grazie alle vittorie <strong>di</strong> Tazio Nuvo<strong>la</strong>ri e ad auto eccellenti,caratterizzate da un originale mix <strong>di</strong> competitività in pista e <strong>di</strong> velocità e piacevolezza <strong>di</strong> guida su strada.Che si ripongono ancora oggi come simbolo <strong>di</strong> esclusiva sportività e <strong>di</strong> eccellenza tecnologica italiana.Cento anni <strong>di</strong> storia e un futuro, che l’acquisizione <strong>di</strong> Chrysler da parte del gruppo Fiat apre su nuovi, entusiasmantiscenari. Anche per l’Alfa Romeo. Marchio glorioso del made in Italy, che, malgrado <strong>la</strong> crisi, conserva intatto il fascinoe il prestigio assicurati da un passato <strong>di</strong> successo, in cui <strong>la</strong> sportività ha sempre avuto un ruolo preminente, attornoal<strong>la</strong> quale si è formata una categoria <strong>di</strong> appassionati, gli alfi sti.L’ingegner Orazio Satta Puliga, capo del<strong>la</strong> progettazione, defi nì così le sue automobili nel 1974: “L’Alfa Romeonon è una semplice fabbrica <strong>di</strong> automobili: le sue auto sono qualcosa <strong>di</strong> più che automobili costruite in manieraconvenzionale. Ci sono molte marche <strong>di</strong> automobili, e tra esse l’Alfa occupa un posto a parte. È una specie <strong>di</strong>ma<strong>la</strong>ttia, l’entusiasmo per un mezzo <strong>di</strong> trasporto. È un modo <strong>di</strong> vivere, un modo tutto partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> concepire unveicolo a motore”. Parole che non hanno età. Che forse bene si abbinerebbero anche <strong>la</strong> Ferrari. Con una <strong>di</strong>fferenzasostanziale: l’Alfa non è un prodotto <strong>di</strong> nicchia e per stare sul mercato ha bisogno <strong>di</strong> altri numeri.* * *Al momento <strong>di</strong> andare in stampa ci è giunta <strong>la</strong> triste notizia del<strong>la</strong> scomparsa del nostro col<strong>la</strong>boratore Luigi Cortese.Persona squisita e riservata, al contempo pieno <strong>di</strong> stimoli. Con lui per<strong>di</strong>amo una risorsa preziosa sul<strong>la</strong> quale abbiamopotuto fare affi damento per numerosi anni.Ai suoi famigliari le nostre più vive condoglianze.Quel<strong>la</strong> che appare in questa e<strong>di</strong>zione del<strong>la</strong> Rivista è l’ultima rubrica <strong>di</strong> “burocratiche” che porterà <strong>la</strong> sua fi rma.gcretti@ccis.ch<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 20101
SSommarioE<strong>di</strong>toriale 1PRIMOPIANOStraniero il 21,6% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione 15Confederazione elvetica17Turismo del pieno 17Il 10% del<strong>la</strong> benzina venduta in Svizzera è acquistatada automobilisti provenienti dall’esteroSimbolo <strong>di</strong> esclusiva sportività e <strong>di</strong> eccellenza tecnica 21L’Alfa Romeo compie cent’anni<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>tra<strong>di</strong>zione</strong> <strong>incontra</strong> l’innovazione 23La nuova Alfa GiuliettaIl <strong>di</strong>fficile ‘ritorno alle origini’ del<strong>la</strong> Turchia cristiana 27Armonizzazione con le norme europee 33Sicurezza dei prodotti21INCONTRI La rue en rose 45Donne in carriera: Na<strong>di</strong>a NozzoliCULTURA Le corrispondenze 51I Padri Fondatori in mostra al Senato 52Unità d’ItaliaDal pensiero debole alle forti nostalgie 54Gianni Vattimo al Volkshaus <strong>di</strong> ZurigoLocarno torna capitale mon<strong>di</strong>ale del cinema d’autore 56Dal 4 al 14 agostoMusica ad alta quota 60Il pianista jazz Nico<strong>la</strong> Sergio <strong>la</strong>ncia un nuovo <strong>di</strong>sco5665BSI Enga<strong>di</strong>n Festival 2010 62Compie 70 anniDOLCE VITA Tutto merito del<strong>la</strong> nonna 65Carlo Bernasconi: giornalista e ristoratoreRUBRICHEIn breve 4Italiche 7Europee 9Internazionali 11Oltrefrontiera 13Benchmark 31Burocratiche 36Angolo Fiscale 38Angolo legale 41Convenzioni Internazionali 42L’elefante invisibile 47Scaffale 49Sequenze 59Diapason 63Convivio 73Motori 77Starbene 80In copertina: Nell’anno del centenario, Alfa Romeo <strong>la</strong>ncia <strong>la</strong> nuova Giulietta, <strong>di</strong>sponibile da subito anche sul mercato svizzero.2<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 2010