CConvivio<strong>di</strong> Domenico ConsentinoBottarga: uova <strong>di</strong> pescecon l’intenso profumo <strong>di</strong> mareDal 10 al 23 maggio scorso, <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Parma haospitato <strong>la</strong> 15esima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Cibus, salone internazionaledell’alimentazione che quest’annopiù che mai ha guardato con interesse ai mercatiesteri presenti in fi era con delegazioni provenienti daoltre cento paesi. Tra le novità <strong>di</strong> quest’anno, esposizionie degustazioni dei prodotti tipici Dop e Igp, convegni me<strong>di</strong>coscientifi ci sul<strong>la</strong> sana nutrizione, incontri e seminariche hanno toccato tematiche d’attualità: dal mondo delfuori casa al<strong>la</strong> sicurezza e sostenibilità nel<strong>la</strong> fi liera agroalimentare.Quattro giorni <strong>di</strong> festa in città, tra arte, spettacolie cibo che hanno riempito strade, vie e piazze, dovea far<strong>la</strong> da padrone, <strong>la</strong> più visitata è stata certamente <strong>la</strong>“La Piazza dei prodotti Dop e Igp”: una novità <strong>di</strong> Cibus.Per <strong>la</strong> prima volta, infatti, sono stati esposti i principaliprodotti Dop e Igp italiani insieme ai Dop europei.E se è vero che il paniere dei prodotti Dop Igp e Stg riconosciutie certifi cati dall’Unione Europea ( tutti presentia Parma) sono 921, bisogna aggiungere che ben 205sono italiani. Tutti <strong>di</strong> Alta qualità e dal sapore garantito,ai quali va riconosciuta <strong>la</strong> forza evocativa del made inItaly del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> su tutti i mercati del mondo.La Top 15 <strong>di</strong> questi, che possono essere considerati deiveri ed propri portaban<strong>di</strong>era dei prodotti agroalimentartiitaliani, a Cibus era guidata dall’olio extravergine d’oliva,seguito dallo Speck dell’Alto A<strong>di</strong>ge, dal Parmigianoreggiano e dal Prosciutto <strong>di</strong> Parma, dal Grana padano,dal<strong>la</strong> Mortadel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Bologna, dal<strong>la</strong> Me<strong>la</strong> Alto A<strong>di</strong>ge, dalleBresao<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Valtellina, dal Pecorino sardo, dal<strong>la</strong> Fontinae tanti altri. Accanto a questi, gli ultimi <strong>di</strong>eci nuoviregistrati da gennaio ad oggi.Anche questi, prodotti preziosi ed eccellenti, spesso <strong>di</strong>nicchia, ma non solo: il Prosciutto <strong>di</strong> Sauris, il provolone<strong>di</strong> monaco, il pistacchio verde <strong>di</strong> Bronte e soprattutto <strong>la</strong>pizza napoletana.Per <strong>la</strong> quale il riconoscimento, sancito il 2 febbraio2010, del<strong>la</strong> tanto ambita qualifi ca <strong>di</strong> STG, Specialità Tra<strong>di</strong>zionaleGarantita, può rappresentare una svolta epocale,a con<strong>di</strong>zione che ci si attenga scrupolosamenteal <strong>di</strong>sciplinare che fi ssa tutto il processo <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione:dalle materie prime impiegate al prodotto fi nito.Le Specialità garantite sono ottenute secondo un metodo<strong>di</strong> produzione tipico <strong>di</strong> una partico<strong>la</strong>re zona geografi -ca, con specialità proprie che si vogliono tute<strong>la</strong>re. Qualiesempio, a Cibus, oltre al<strong>la</strong> mozzarel<strong>la</strong>, erano presenti,provenienti dal<strong>la</strong> Sardegna, dal<strong>la</strong> Sicilia, dal<strong>la</strong> Toscanae dal<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, quelle uova <strong>di</strong> pesce che profumano <strong>di</strong>mare conosciute con il nome <strong>di</strong> Bottarga.<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 201073
Bottarga <strong>di</strong> tonno grattugiata o da affettare.Impareggiabile il profumo <strong>di</strong> mare degli spaghetti al<strong>la</strong> bottarga.Uova <strong>di</strong> Mare <strong>di</strong> Muggine…I miei ricor<strong>di</strong> con “Le uova del mare, risalgono a quando,ancora ragazzo, andavo a pesca <strong>di</strong> cefali (Muggine) conmio padre. E a quando, tra l’estate e l’autunno (è questoil periodo del<strong>la</strong> stagione degli amori) si ripeteva il ritolento, lungo, sapiente del<strong>la</strong> raccolta e dell’essiccazionedelle sacche ovariche delle <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> pesci pescati.(Tonni, Muggine, Spigo<strong>la</strong>, Molva ma anche PesceSpada). Con grande professionalità, facendo molta attenzionea non romper<strong>la</strong>, mio padre estraeva <strong>la</strong> saccaovarica del pesce femmina e <strong>la</strong> consegnava a mia nonnache, con altrettanta cura <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorava imme<strong>di</strong>atamente,seguendo meto<strong>di</strong> e tempi che variavano da specie aspecie. La bottarga <strong>di</strong> muggine, ad esempio, dal colorearanciato e dall’odore marino, che mia nonna preferiva,piazzandole in testa al<strong>la</strong> sua personale hit parade, per ilsuo gusto morbido e soave, <strong>la</strong> <strong>la</strong>vava solo con acqua <strong>di</strong>mare per eliminare le impurità e <strong>la</strong> sottoponeva a sa<strong>la</strong>tura(ricopriva con sale marino, avendo cura <strong>di</strong> rivoltarequoti<strong>di</strong>anamente le sacche e <strong>di</strong> sostituire perio<strong>di</strong>camenteil sale) solo per pochissimo tempo e fatte essiccareper una decina <strong>di</strong> giorni: senza pressare, semplicementele compattava prima confezionar<strong>la</strong> e metter<strong>la</strong> via, qualeprovvista, per l’inverno.…ma anche <strong>di</strong> Tonno e non solo.Di tutta un‘altra forza <strong>la</strong> ricetta del<strong>la</strong> bottarga <strong>di</strong> tonno, che<strong>di</strong> solito mia nonna da so<strong>la</strong> non riusciva a preparare, perchénasce da sacche gran<strong>di</strong> fi no a sei chili. Quin<strong>di</strong> era miopadre che,una volta estratte e <strong>la</strong>vate per bene, metteva leuova <strong>di</strong> tonno prima in sa<strong>la</strong>moia e poi le “seppelliva” sotto“mazzere”, enormi pietre pesanti che si procurava lungo<strong>la</strong> spiaggia. E ancora, giorno per giorno, mattina e sera,per un paio <strong>di</strong> settimane, facendosi aiutare da altri pescatorigran<strong>di</strong> e forti come lui, trasportavano e sezionavanocon abilità simili a chirurghi tonni anche <strong>di</strong> due, trecentochili (magnifi ci animali dai trenta ai sessant’anni <strong>di</strong> etàoggi del tutto scomparsi!), trasformandosi anche in abilie docili massaggiatori. Toccava a loro, infatti, liberare lebottarghe dai fi eri, dai cumuli <strong>di</strong> pietre e reimprigionarledopo averle manipo<strong>la</strong>te delicatamente con il sale, per liberarledai liqui<strong>di</strong> <strong>di</strong> pressatura. La maturazione duravadai due ai tre mesi, a seconda delle <strong>di</strong>mensioni. Picco<strong>la</strong>o grande che fosse, il colore del<strong>la</strong> bottarga del tonno eraintenso, originale, caratteristico, proprio come il profumoe il sapore del mare. E quando arrivava il tempo del<strong>la</strong>passata del Manzo del mare, (Il tonno al<strong>la</strong> fi ne <strong>di</strong> ottobre<strong>la</strong>scia il Me<strong>di</strong>terraneo), in casa <strong>di</strong> mio padre, si preparavanobottarghe con uova <strong>di</strong> spigo<strong>la</strong>, <strong>di</strong> pesce spada o<strong>di</strong> molva. Quest’ultimo, è un pesce <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà(anche 300 metri) che veniva pescato nello Jonio e dallesue sacche ovariche, che <strong>di</strong> solito pesavano anche unchilo, si otteneva una bottarga dal sapore delicatissimo,che, oggi, è <strong>di</strong>ffi cilissimo trovare.Buttarikh (“uova <strong>di</strong> pesce sa<strong>la</strong>te”)Da sempre presente lungo le coste del Me<strong>di</strong>terraneo, atrasformare per primi le sacche ovariche dei pesci inprelibatezza gastronomica furono i fenici, gli egizi (nellepirami<strong>di</strong> sono state trovate delle bottarghe esternamenteancora integre conservate nel<strong>la</strong> paraffi na naturale )e gli arabi che <strong>la</strong> battezzarono, in seguito, “buttarikh”,ovvero uova <strong>di</strong> pesce sa<strong>la</strong>te. Conosciuta, dunque, fi ndall’antichità anche come pasto dei semplici pescatoricostretti a trascorrere lunghe giornate in alto mare, lebottarghe, col tempo, non solo sono state apprezzateda cuochi importanti come Bartolomeo Scappi, che leproponeva persino al Papa Pio V, ma sono <strong>di</strong>ventate lemigliori amiche <strong>di</strong> molti buongustai che le ritengono, atorto o a ragione, insieme ai cento altri frutti <strong>di</strong> mare,afro<strong>di</strong>siache. Da allora ad oggi, nul<strong>la</strong> è cambiato nel<strong>la</strong>preparazione, almeno per quanto riguarda l’artigianato<strong>di</strong> qualità, e <strong>la</strong> bottarga, <strong>la</strong> più pregiata, viene preparata<strong>di</strong> Muggine o <strong>di</strong> Tonno e offerta agli appassionati, almenoin quattro regioni italiane che l’ hanno resa famosa:Sardegna, Ca<strong>la</strong>bria, Sicilia e Toscana.Innamorata degli Spaghetti,ma buona anche con il baccalàTagliata a fettine sottilissime, grattugiata, polverizzata,emulsionata, marinata o solo tritata. Su crostini <strong>di</strong> pane,grattugiata o a <strong>la</strong>melle, con olio extravergine e polpafresca <strong>di</strong> pomodoro privata dei semi; con pomodori emozzarel<strong>la</strong>, tagliata a fette e sovrapposta ad un pesto <strong>di</strong>basilico; sulle uova, si realizza facendo colorare il burrofi no a che schiuma. Rassodato il bianco, si appoggia ilrosso senza farlo cuocere e lo si copre <strong>di</strong> <strong>la</strong>melle <strong>di</strong> bottarga,che sostituisce il sale o sul fi letto <strong>di</strong> manzo: sopra<strong>la</strong> carne cotta al<strong>la</strong> griglia si appoggia una farcia <strong>di</strong> burroe bottarga, ottenuta <strong>la</strong>vorando il burro ammorbi<strong>di</strong>to conbottarga grattugiata. Sono queste alcune delle leccorniea base <strong>di</strong> bottarga che il viaggiatore goloso, girando perposti <strong>di</strong> mare italiani: Cabras, Orbetello, Favignana, Carlofortee Pizzo Ca<strong>la</strong>bro, ha mangiato <strong>di</strong> gusto. Ma degliSpaghetti al<strong>la</strong> bottarga, non ci sono parole per descrivereil profumo <strong>di</strong> mare <strong>di</strong> questo piatto! La ricetta più facile e74<strong>la</strong> Rivistan. 7/8 - Luglio/Agosto 2010