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MENU n.100 - Gennaio/Marzo 2017

Rivista di specialità alimentari per la ristorazione Un lungo percorso. Un importante traguardo.

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Un lungo percorso. Un importante traguardo.

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ANNIVERSARI_81.indd 1 18/01/12 08.38<br />

ANNIVERSARI_82.indd 1 23/03/12 10.49<br />

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un’aziendadivalori<br />

anniversari<br />

anniversari<br />

Menù in continua crescita<br />

80 anni di attività alimentare<br />

di cui 50 nel catering<br />

D<br />

al salumificio fondato da<br />

Romolo Barbieri a Cavezzo<br />

(Modena) nel 1932<br />

all’attuale società sono passati già<br />

ottant’anni ma con una vera e propria<br />

metamorfosi. Oggi la Menù,<br />

presieduta da Rodolfo Barbieri, il<br />

figlio di quel Romolo fondatore, è<br />

una realtà con 250 dipendenti, oltre<br />

300 agenti per circa 30.000 clienti,<br />

più di 700 prodotti in catalogo, uno<br />

stabilimento che supera i 50.000<br />

metri quadrati di superficie e 72<br />

milioni di euro di fatturato. Ripercorriamo<br />

le tappe più importanti<br />

della Menù per tracciare la sua storia.<br />

1932 - Romolo Barbieri, padre di Rodolfo, fonda il<br />

salumificio che porta il suo nome<br />

1941 - Inizia la produzione del ragù Tutto, la prima<br />

specialità alimentare che aprirà la strada a tutte<br />

le altre<br />

1950 - Nasce la ditta Robar. Inizia la produzione<br />

dei dadi per brodo e contemporaneamente anche<br />

di alcune specialità pronte<br />

1956 - Rodolfo Barbieri prende le redini dell’azienda<br />

in seguito alla morte del padre privilegiando la<br />

produzione di specialità alimentari<br />

1962 - La Robar inizia a operare nel settore catering<br />

grazie all’ingresso in azienda di Clorindo Grandi<br />

come direttore commerciale<br />

1967 - Nasce il prodotto Pomodorina<br />

1972 - Cambia la ragione sociale in Menù<br />

1974 - Inizia la costruzione dello stabilimento<br />

di Medolla, in provincia di Modena. Nello stesso<br />

anno tutte le ricette studiate per utilizzare i prodotti<br />

Menù vengono supervisionate da Giliana Barbieri<br />

e direttore di produzione diventa William Cappelli.<br />

1992 - Nasce la rivista Menù, in occasione del<br />

60° anniversario di attività e 30 di produzione Menù<br />

1994 - Scompare prematuramente Giliana Barbieri,<br />

chef e supervisor prodotto<br />

1998 - Nasce il sito www.menu.it e il progetto<br />

Bruschetta...Mia<br />

Gli stabilimenti. Il disegno<br />

del 1940 del progetto<br />

della fabbrica di Cavezzo<br />

e il nuovo stabilimento<br />

Menù a Medolla nel 2010.<br />

La famiglia. Romolo<br />

Barbieri nel 1932 con la<br />

moglie e il figlio Rodolfo<br />

Barbieri, attuale Presidente<br />

e nel 1997 Rodolfo<br />

Barbieri con la moglie<br />

Maria Teresa Muratori<br />

Casali, i figli Anna Rosa e<br />

Romolo Barbieri durante<br />

un meeting aziendale.<br />

Sotto, Giliana Barbieri,<br />

chef e supervisor prodotto,<br />

ha affiancato il fratello<br />

Rodolfo dal 1975 al 1994.<br />

1999 - La Menù riceve la certificazione UNI EN<br />

ISO 9002 per la qualità del processo produttivo<br />

2003 - Viene assegnata la certificazione UNI EN<br />

ISO 9001:2000 alla Menù<br />

2006 - Apertura di 4 show-room in Italia, a Rimini,<br />

Termini Imerese (Palermo), Casalnuovo (Napoli) e<br />

naturalmente in sede a Medolla (Modena)<br />

2007 - 40° anniversario del prodotto principe, la<br />

Pomodorina<br />

2009 - La Menù ottiene le certificazioni di sistema<br />

di gestione UNI EN ISO 22000:2005 per la sicurezza<br />

alimentare e la UN EN ISO 9001:2008 per la qualità<br />

2010 - A maggio parte Girogusto Professional,<br />

l’evento-vetrina per la ristorazione in Italia che si<br />

propone come obiettivo degustazioni in diverse<br />

tappe. Il 20 ottobre viene ufficialmente benedetta<br />

la piccola cappella dedicata a San Gabriele, fatta<br />

costruire dalla famiglia Barbieri a fianco dello<br />

stabilimento Menù a Medolla<br />

2011 - La rivista compie 20 anni e Girogusto<br />

Professional si conferma un evento di successo,<br />

nella sua formula di manifestazione itinerante che<br />

celebra il cliente in prestigiose locations<br />

2012 - Menù festeggia 80 anni di attività nel settore<br />

alimentare e 50 nel catering<br />

“<br />

Menù è una realtà con<br />

250 dipendenti, oltre 300<br />

agenti per circa 30.000<br />

clienti, più di 700 prodotti in<br />

catalogo, uno stabilimento<br />

che supera i 50.000 metri<br />

quadrati di superficie e<br />

72 milioni di euro di fatturato<br />

”<br />

“<br />

Dal salumificio<br />

fondato da Romolo<br />

Barbieri a Cavezzo,<br />

in provincia di Modena,<br />

nel 1932 all’attuale<br />

società sono passati<br />

già ottant’anni ma<br />

con una vera e propria<br />

metamorfosi.<br />

Ottant’anni di attività<br />

nel settore alimentare<br />

di cui cinquanta<br />

nel catering<br />

”<br />

35<br />

anniversari&meeting<br />

Una festa per gli 80 anni<br />

n appuntamento veramente speciale quello del 42º<br />

Meeting Menù. La ricorrenza così importante richiedeva<br />

un evento adeguato. Non capita infatti tutti gli anni di fe-<br />

l’ottantesimo anniversario della propria Usteggiare attività<br />

La megatorta preparata per<br />

festeggiare gli anniversari Menù in<br />

occasione del 42º meeting a Abano<br />

Terme: 80 anni di attività nel settore<br />

alimentare di cui 50 anni nel catering.<br />

Il 42º meeting<br />

Menù è stato<br />

l’occasione per<br />

celebrare nel<br />

modo migliore<br />

l’importante<br />

anniversario della<br />

ditta di Medolla<br />

e il cinquantesimo nel catering! Così all’hotel Alexander Palace di<br />

Abano Terme, in provincia di Padova, oltre al nutrito programma<br />

che da sempre distingue i Meeting Menù, è stata organizzata<br />

un’autentica festa di compleanno con un video e una mostra fotografica<br />

celebrativi a ripercorrere le tante impotanti tappe di questi<br />

ottant’anni di successi, corredati anche da un libretto esplicativo.<br />

Il salumificio fondato da Romolo Barbieri a Cavezzo (Modena) nel<br />

1932 ha attraversato una vera e propria metamorfosi per arrivare<br />

all’attuale società. Oggi la Menù, presieduta da Rodolfo Barbieri,<br />

figlio del Romolo fondatore, è una realtà con 250 dipendenti, circa<br />

350 agenti per circa 30.000 clienti, più di 700 prodotti in catalogo,<br />

uno stabilimento che supera i 50.000 metri quadrati di superficie<br />

e 72 milioni di euro di fatturato. Il Meeting poi è sempre molto<br />

atteso da tutti, per l’informazione e la formazione ma soprattutto<br />

per il momento delle premiazioni che ogni anno diventano sempre<br />

più numerose a motivare i bravi agenti Menù. Per un’occasione di<br />

festa così unica, il Meeting 2012 ha visto la partecipazione di oltre<br />

500 persone, tra i 350 agenti (circa 320 gli italiani più gli stranieri<br />

da Germania, Austria e Spagna) con le mogli, senza contare<br />

tutti i dirigenti. Venerdì pomeriggio in programma il punto della<br />

situazione 2011 e gli obiettivi 2012. Il 2011 si è chiuso in modo<br />

positivo, con una crescita significativa del fatturato, nonostante<br />

35<br />

Il 2012 è stao un anno che<br />

non si può dimenticare.<br />

Dopo i festeggiamenti a<br />

inzio anno per gli 80 anni di<br />

attività Menù (di cui 50 nel<br />

settore catering), nel mese<br />

di maggio il terremoto ha<br />

distrutto buona parte del<br />

magazzino, del reparto<br />

produttivo e degli uffici di<br />

Medolla e Cavezzo.<br />

Da subito è iniziata la sfida:<br />

ricostruire, non arrendersi.<br />

specialesisma<br />

“Ricostruire adesso<br />

è una sfida”<br />

La rinascita di Menù, dopo il terremoto<br />

che ha distrutto stabilimento e uffi ci<br />

dell’azienda, nel racconto del presidente<br />

Rodolfo Barbieri di Natascia Ronchetti<br />

Rodolfo Barbieri e il figlio Romolo<br />

durante un sopralluogo al magazzino<br />

prodotti di Medolla altamente<br />

lesionato dopo la scossa del<br />

terremoto del 29 maggio.<br />

A sinistra. Rodolfo Barbieri,<br />

Presidente Menù, durante l’intervista.<br />

Sotto. Maria Teresa Muratori Casali,<br />

moglie e responsabile immagine<br />

e Anna Rosa Barbieri, figlia e<br />

responsabile risorse umane Menù.<br />

avezzo (Modena) – “All’inizio, guardando tutto ciò<br />

in pochi secondi il terremoto aveva cancellato, ho<br />

Canche pensato di gettare la spugna. Una tentazione che<br />

era come una flebile voce, quasi impercettibile. Ma è durata lo<br />

spazio di pochi attimi, tanti quanti erano bastati al sisma per<br />

distruggere. Ho parlato con mio figlio Romolo, che era deciso<br />

ad andare avanti: ed era giusto così, è stato giusto così”.<br />

Rodolfo Barbieri, presidente di Menù, è seduto davanti alla<br />

scrivania del suo ufficio, ricavato in una delle dieci strutture,<br />

tra casette di legno e container, costruite in un<br />

batter d’occhio insieme ai dipendenti nel cortile<br />

dell’ex salumificio fondato dal padre Romolo.<br />

Dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio che<br />

hanno piegato l’Emilia è stato costretto, insieme<br />

alla sua famiglia e ai suoi dipendenti, a fare i<br />

conti con il corredo di devastazioni materiali e<br />

psicologiche che ogni violento sisma lascia dietro<br />

di sé. Ma non è mai più stato assalito dai dubbi.<br />

“Adesso per me questa è anche una sfida”, dice.<br />

29<br />

specialesisma<br />

“<br />

Non bastano tenacia<br />

e determinazione per la<br />

rinascita di un’azienda<br />

che, raggiunti gli 80 anni,<br />

si rialza. Ci vogliono<br />

anche cuore, coraggio,<br />

passione<br />

”<br />

“<br />

Avremmo<br />

potuto<br />

arrenderci.<br />

E invece è<br />

arrivata la forza<br />

di ricominciare,<br />

che ha coinvolto<br />

anche operai e<br />

impiegati<br />

”<br />

specialesisma<br />

“<br />

Menù ha scelto una<br />

ricostruzione totalmente<br />

in linea alle normative<br />

antisismiche e ai criteri<br />

della bioedilizia, nel<br />

completo rispetto della<br />

natura e della sicurezza<br />

”<br />

In questa pagina. Esterni ed interni di alcuni impianti di lavorazione,<br />

di confezionamento e del magazzino a prelievo picking fortemente<br />

lesionati dal sisma. Nella pagina di destra. Gli uffici provvisori a<br />

Cavezzo costituiti da casette di legno e container nel cortile<br />

dell’ex-salumificio. Uno dei nuovi spazi Kopron a Medolla adibito a<br />

stoccaggio attrezzature e immagini che documentano le varie fasi di<br />

smantellamento delle strutture lesionate.<br />

Una questione di cuore<br />

Non bastano tenacia e determinazione a spiegare la rinascita<br />

di un’azienda che dopo aver raggiunto la boa degli ottant’anni<br />

di vita si rialza, affronta la devastazione e ricostruisce, mattone<br />

dopo mattone, il proprio futuro. Ci vogliono anche cuore,<br />

coraggio, passione. Una miscela di emozioni e sentimenti<br />

che, insieme a tempra dura da imprenditori, Rodolfo Barbieri<br />

ha trasfuso nei suoi 230 dipendenti e nei 300 agenti sparsi<br />

in Italia e nei Paesi oltreconfine. “Un impasto di fermezza e<br />

orgoglio, di voglia di ripartire e di ambizione”, spiega. Certo,<br />

ha giocato un ruolo importante la solidarietà dei dipendenti<br />

di Cavezzo, dove hanno sede gli uffici, e di Medolla, dove si<br />

trova lo stabilimento. “Dopo la prima scossa del 20 maggio<br />

- prosegue -, lavoravamo a ranghi ridotti, per ripristinare le<br />

condizioni di sicurezza: tutti erano stati collocati al piano terra,<br />

con le porte spalancate. Poi la terra ha di nuovo sussultato e<br />

tremato con violenza: il 29 maggio la scossa è stata distruttiva,<br />

ha dato il colpo di grazia a fabbrica e uffici. Avremmo<br />

potuto arrenderci. E invece è arrivata la forza di ricominciare,<br />

che ha coinvolto anche operai e impiegati. Del resto la mia<br />

prima preoccupazione è stata quella di eliminare timori tra i<br />

dipendenti”.<br />

I primi passi verso la rinascita<br />

La moglie Maria Teresa e la figlia Anna Rosa, il 30 e il 31<br />

maggio, si erano già collocate, in strada, davanti all’ex salumificio,<br />

armate di un semplice banchetto e prodighe di due<br />

sole parole - “Si ricomincia” - per rassicurare le maestranze,<br />

i clienti, i compaesani. Così è stato, l’azienda è ripartita. “Nel<br />

mese di luglio abbiamo anche registrato un aumento del 25%<br />

degli ordini - dice Rodolfo -. Certo, il disagio è tanto. E prima<br />

che tutto sia di nuovo a pieno regime, come una volta, prima<br />

che tutto torni alla normalità ci vorrà forse circa un anno.<br />

Dovranno essere demoliti e ricostruiti 30mila metri quadrati<br />

di capannoni. Ma la produzione è stata nuovamente avviata,<br />

con l’affidamento a un gruppo di contoterzisti. E gli impiegati<br />

sono al lavoro mentre l’organizzazione commerciale è salva”.<br />

Il futuro della Menù poteva essere ricostruito in due modi.<br />

“Avevamo due strade davanti a noi - spiega ancora Rodolfo<br />

-. Potevamo realizzare un nuovo stabilimento, dove trasferire<br />

i macchinari, oppure ricostruire la fabbrica dove ci sono gli<br />

impianti. Abbiamo scelto questa seconda alternativa, entro la<br />

fine di quest’anno, probabilmente già dall’autunno, dovremmo<br />

essere in grado di ripartire con la nostra produzione. Menù<br />

ha scelto, con l’ausilio di ingegneri altamente specializzati e<br />

puntando sul massimo della tecnologia, una ricostruzione<br />

totalmente in linea alle normative antisismiche e ai criteri<br />

della bioedilizia, nel completo rispetto della natura e della<br />

sicurezza sul lavoro”.<br />

Una nuova organizzazione<br />

Parte della logistica, compresa l’attività di spedizione, è<br />

stata trasferita a Nonantola, sempre nel Modenese, in grandi<br />

magazzini presi in affitto. “È anche in corso il recupero della<br />

merce rimasta intrappolata nel magazzino inagibile – aggiunge<br />

Rodolfo Barbieri -. Il terremoto ha spostato i pallet, stiamo<br />

lavorando per liberarli”. Adesso, ogni nuovo giorno è una<br />

scommessa, una corsa contro il tempo, soprattutto una<br />

battaglia che si rinnova. Ma è anche la scoperta di quanto<br />

fosse forte il rapporto con i clienti, con le maestranze, con<br />

gli agenti commerciali. Racconta la signora Maria Teresa:<br />

“Abbiamo ricevuto in poco tempo 900 email da tutte le parti<br />

del mondo, da persone che ci hanno confermato la loro vicinanza<br />

e solidarietà. Questo ci ha dato una forza incredibile”.<br />

Anche Rodolfo Barbieri ha voluto scrivere una lettera. Ai suoi<br />

dipendenti, che a nemmeno 48 ore dalla terribile scossa<br />

La ricostruzione è iniziata. I nuovi tetti in legno ed un particolare<br />

delle fondamenta sulle quali verranno inserite le colonne portanti dello<br />

stabilimento: criteri di bioedilizia e normative antisismiche al 100%.<br />

La voglia di reagire<br />

La reazione è stata praticamente immediata. Nessun tentennamento<br />

di fronte a un evento terribile come il terremoto,<br />

che ti porta via tutto. Anna Rosa e Maria Teresa avrebbero<br />

voluto appendere uno striscione di dodici metri, davanti agli<br />

uffici, con sopra scritto “Stiamo risorgendo”. La frenetica<br />

attività di ricostruzione è stata alla fine più forte di qualsiasi<br />

parola. Oggi, anche per la Menù, come per tutte le aziende<br />

emiliane colpite, il sisma è uno spartiacque tra certezze che<br />

credi granitiche e inscalfibili e certezze da ricostruire. In poco<br />

tempo molta strada è stata fatta. Altra è da percorrere, senza<br />

rese o cedimenti. Come un’Araba fenice Menù risorge dalle<br />

proprie macerie, portando con sé una nuova consapevolezza.<br />

“Un terremoto - dice Anna Rosa, che è responsabile del<br />

personale e della linea di produzione dell’aceto balsamico -, ti<br />

del 29 maggio erano già al lavoro, infaticabili, nonostante il porta a scoprire un’altra parte di te stesso, una parte che non<br />

profondissimo stress provocato dal terremoto, per costruire avresti mai immaginato di possedere. È quella più ancestrale,<br />

le strutture prefabbricate che temporaneamente ospitano gli legata al più profondo istinto di sopravvivenza”. Anche per<br />

uffici. “Tutte le mattine - ha scritto a nome di tutta la famiglia Rodolfo Barbieri molte cose sono cambiate. “Adesso dico<br />

-, ci alziamo con la speranza di non sbagliare nelle gravissime sempre esattamente ciò che penso - spiega -. Devo solo<br />

decisioni che dobbiamo prendere il più in fretta possibile, ma pensare ad andare avanti, a ricostruire. Prima del terremoto,<br />

al meglio”. C’è molto della dura fibra degli emiliani in Rodolfo quando dovevo prendere decisioni importanti, cercavo di<br />

Barbieri, cavezzese doc, come rammenta orgogliosamente. curare molto anche la forma. Cosa che ora è un lusso”. Tutto<br />

C’è la scorza robusta, la voglia di lottare contro ciò che potrebbe<br />

apparire anche ineluttabile. “La prima cosa che abbiamo quelli con Cavezzo, che reca ovunque i segni del terremoto,<br />

si è cementato. I rapporti famigliari, quelli con le maestranze,<br />

fatto è stata quella di contarci, noi e i nostri dipendenti - dice -. con il centro transennato, gli edifici crollati. Nemmeno la crisi<br />

Eravamo tutti vivi, la cosa più importante. Poi, però, abbiamo economica che morde può fermare la rinascita. Per questa<br />

dovuto valutare subito che cosa fare. E i dipendenti si sono storica azienda, fondata nel 1932 da Romolo Barbieri, si è<br />

resi immediatamente disponibili”.<br />

aperto così un altro capitolo: una nuova esistenza.<br />

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