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CUOCHI<br />
La scelta della sede societaria non<br />
è casuale.<br />
Floriano è da sempre diviso tra due<br />
paesi: Trepuzzi e Scorrano (entrambi in<br />
provincia di Lecce). Il primo è il luogo di<br />
nascita di suo padre, il secondo di sua<br />
madre. Il primo è il luogo scelto come<br />
sede della società, mentre il secondo è il<br />
luogo in cui viviamo. È un legame che dà<br />
forza al progetto.<br />
Ma il rugby non è un gioco violento?<br />
Sicuramente è uno sport di contatto,<br />
ma ci sono talmente tante regole che non<br />
può essere considerato violento. A differenza<br />
del calcio, dove si registrano tanti<br />
infortuni, il rugby si basa su valori imprescindibili,<br />
su regole e soprattutto sul rispetto<br />
profondo dell’avversario. D’altro<br />
canto questo gioco è famoso per il 3°<br />
tempo, quel momento di aggregazione,<br />
dopo ogni partita, in cui le due squadre si<br />
riuniscono a bere e mangiare insieme<br />
allo stesso tavolo. È un esempio unico<br />
non riscontrabile in altri sport.<br />
Quali sono i valori veicolati dal<br />
rugby che troviamo anche nella tua cucina?<br />
Disciplina, dedizione,<br />
educazione, impegno. Sono<br />
tutti valori senza i quali non<br />
puoi entrare a far parte di<br />
una squadra di rugby o di<br />
una brigata di cucina. Ad<br />
esempio è fondamentale<br />
l’andamento scolastico. Se<br />
non vai bene a scuola, non ti<br />
sarà concesso il divertimento<br />
fisico. Lo stesso vale per<br />
l’educazione, un caposaldo<br />
nella vita come nello sport.<br />
Devi essere una persona<br />
sana nei principi per approcciare<br />
questo sport. Poi<br />
sicuramente c’è tanta strategia,<br />
c’è il concetto di squadra,<br />
di sostegno, di comprensione,<br />
di “spogliatoio”. E anche in<br />
questo caso la similitudine con la cucina<br />
è lampante: oggi agli chef sono richiesti<br />
gli stessi valori e la stessa polivalenza.<br />
Devi essere bravo ai fornelli, a tirare la<br />
pasta e a fare dolci, senza dimenticare la<br />
comunicazione, la gestione economica e<br />
umana dello staff. È lo stesso livello di<br />
completezza e di integrità che il rugby<br />
richiede ai nostri ragazzi.<br />
Non sono molte le donne presidenti<br />
nel rugby.<br />
È vero, sono poche le donne in questo<br />
sport a ricoprire la carica di presidente.<br />
In <strong>Italia</strong> si contano sulle dita di una<br />
mano. È un progetto in cui mi rispecchio<br />
molto, al di là del ruolo che rivesto.<br />
Quando sarò passata definitivamente l’emergenza<br />
Coronavirus, vogliamo mettere<br />
in atto un’evoluzione ulteriore del progetto.<br />
Abbiamo pensato ad un claim<br />
“Play Bros’, play rugby”, con cui inviteremo<br />
i ragazzi da tutto il mondo per venire<br />
a cucinare e a giocare a rugby nella nostra<br />
società. Potranno restare il tempo di<br />
una stagione rugbistica e nel frattempo<br />
lavorare nei nostri ristoranti. Vogliamo<br />
«Nella quotidianità<br />
io e Floriano<br />
ci stiamo spingendo<br />
verso il veganesimo,<br />
abbiamo eliminato<br />
dalla nostra dieta<br />
personale carne,<br />
pesce, latticini<br />
e derivati. È una<br />
questione di salute,<br />
pensiamo che sia<br />
una sana abitudine<br />
alimentare, oltre<br />
che una scelta<br />
sostenibile per<br />
il pianeta e per<br />
l’inquinamento»<br />
Isabella Potì<br />
dare una forma e una sostanza a tutte<br />
quelle assonanze tra le nostre due anime,<br />
quella ristorativa e quella sportiva.<br />
Se proiettassimo Isabella e Floriano<br />
in un campo da rugby, in che ruolo<br />
li troveremmo?<br />
Io ho un ruolo estremo, un primo<br />
centro. Ho un’indole da attacco, senza<br />
paura di scontrarmi. Un ruolo di sfondamento.<br />
Floriano è un estremo ala. Ha una<br />
visione di gioco molto ampia. Attacca e<br />
placca.<br />
Da poco per il mondo della ristorazione<br />
e in generale dell'accoglienza si è<br />
aperta la cosiddetta Fase 2. La Puglia<br />
come ha affrontato la pandemia degli<br />
ultimi mesi?<br />
Rispetto al Nord e ad altre zone d’<strong>Italia</strong>,<br />
si è percepita meno la tensione. Me<br />
ne rendo conto quando parlo con amici<br />
di Milano e Bergamo. Forse qui in Salento<br />
siamo stati più ligi alle regole; noi stessi,<br />
io e Floriano, siamo usciti di casa una<br />
volta a settimana. Noi però avevamo la<br />
grande fortuna di avere a disposizione<br />
tanta natura intorno a casa, il che ha reso<br />
tutto un po’ più sopportabile.<br />
48 ITALIA A TAVOLA · MAGGIO <strong>2020</strong>