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assemblaggio o riscaldamento di cibi<br />
preconfezionati.<br />
Gli alimenti considerati rassicuranti<br />
avranno ancora un ruolo fondamentale,<br />
dicono gli esperti, e quindi<br />
le nuove tendenze potrebbero aprire<br />
significativi spazi alle produzioni italiane<br />
di qualità, partendo dalle Dop.<br />
Al superfluo saranno preferiti cibi indispensabili<br />
o che assicurano benessere,<br />
salute e appunto rassicurazione.<br />
Le preparazioni fatte in casa avranno<br />
ancora più spazio, si preferiranno spremute<br />
casalinghe o artigianali e piaceranno<br />
le produzioni biologiche. L’<strong>Italia</strong><br />
ha un punto di forza in più rispetto ad<br />
altri Paesi, che dalla filiera corta con<br />
prodotti di maggiore freschezza arriva<br />
ai prodotti Dop, Igp, tipici e con attenzione<br />
all’origine geografica, per i quali<br />
gli analisti prevedono una buona tenuta<br />
o addirittura un’espansione, almeno sul<br />
mercato domestico. Per i consumatori<br />
italiani si tratterebbe di un’evoluzione<br />
delle loro scelte rispetto al periodo precrisi<br />
dove gli acquisti in base all’origine<br />
geografica degli alimenti erano già<br />
l’88%, superati solo dal 90% dei greci,<br />
con i francesi al 75%, i tedeschi al 74%,<br />
gli spagnoli fermi al 66% e gli inglesi al<br />
52%. L’agroalimentare italiano, quindi,<br />
già ai vertici nel mondo nelle produzioni<br />
a denominazione d’origine protetta,<br />
grazie a questo potere rassicurante<br />
potrebbe rafforzare o comunque consolidare<br />
un primato che vede il Grana<br />
Padano Dop leader indiscusso.<br />
«Il Grana padano Dop è una certezza<br />
di genuinità, di ricchezza di proprietà<br />
nutritive, di bontà - sottolinea<br />
Berni - è fatto da gente che crede nel<br />
proprio lavoro e nella lealtà verso chi<br />
gli dà fiducia. Lavoreremo ogni giorno<br />
ancora di più per affermare questi valori,<br />
accenderemo fiducia e garantiremo<br />
sicurezza, beni di cui tutto il mondo<br />
avrà bisogno».<br />
Stefano<br />
Berni,<br />
direttore<br />
generale<br />
Consorzio<br />
di Tutela<br />
Grana<br />
Padano<br />
Lo sviluppo della pandemia ha<br />
acceso anche un forte dibattito su<br />
possibili rapporti tra inquinamento<br />
ambientale e diffusione dei virus. Gli<br />
epidemiologi stanno indagando, ma<br />
nell’opinione pubblica si è ulteriormente<br />
rafforzata la richiesta di ridurre<br />
le emissioni di gas ad effetto serra.<br />
Quelle prodotte dalle attività agricole<br />
legate alla produzione alimentare sono<br />
pari al 10-12% delle emissioni totali a<br />
livello mondiale: un dato che spinge ad<br />
un forte impegno per ridurre l’impatto<br />
ambientale di un settore importante<br />
come il lattiero-caseario.<br />
Da qui nasce l’esigenza di migliorare<br />
l’efficienza dei sistemi produttivi dei<br />
formaggi Dop, analizzando tutti i para-<br />
ALIMENTI<br />
metri necessari a fornire una mappatura<br />
completa e dettagliata dell’impatto<br />
ambientale dell’intera catena produttiva<br />
(comprese le fasi di consumo e<br />
gestione dei rifiuti) con l’obiettivo di<br />
mettere a punto tecniche e metodologie<br />
più sostenibili. «Per dare un domani<br />
al nostro pianeta con gli oltre 7<br />
miliardi di donne e uomini che lo popolano<br />
- spiega il direttore generale del<br />
Consorzio - siamo certi che rispettare<br />
il suo equilibrio naturale sia la condizione<br />
preliminare. Se il futuro non sarà<br />
green temiamo che neppure si potrà<br />
avere un futuro e questa nostra consapevolezza<br />
si rafforza nell’attuale situazione<br />
di pandemia planetaria».