Sicurezza Soluzioni certificate contro gli sversamenti inquinanti Oggi il mercato offre molteplici soluzioni per lo stoccaggio e la prevenzione di sversamenti indesiderati di liquidi inquinanti. Tuttavia, le diverse caratteristiche delle sostanze e la varietà dei prodotti disponibili non rende sempre facile identificare la soluzione ottimale per la propria azienda. In tal caso, i suggerimenti di tecnici qualificati possono essere di grande aiuto. La normativa Se si ospitano in azienda liquidi potenzialmente inquinanti, è fondamentale rispettare il D.Lgs. 19/05/1999 n. 152 (tutela delle acque) modificato dal D.Lgs. 2000 n. 258, il quale afferma che i bacini di contenimento devono avere una capacità minima pari almeno al più grande dei contenitori stoccati e non inferiore ad un terzo del volume totale stoccato. Inoltre, qualora lo stoccaggio delle sostanze si trovasse in una zona di tutela della falda idrica, tutto il volume stoccato deve poter essere contenuto nella vasca di raccolta (100%). Tale regola non si applica al contenimento dell’olio esausto, per il quale, invece, la legge impone che la capacità di contenimento della vasca di raccolta sia sempre uguale al totale della quantità di olio stoccato. A seconda della natura del liquido da stoccare, la vasca di ritenzione dovrà essere in: polietilene, acciaio galvanizzato o acciaio verniciato. Il polietilene è la soluzione ideale per realizzare vasche di ritenzione adatte a contenere acqua e soluzioni acquose, acidi e basi, alcali, sostanze chimiche non infiammabili. Le vasche in acciaio galvanizzato possono essere usate per contenere acqua e soluzioni acquose, idrocarburi e solventi, oli e prodotti infiammabili. Le vasche di ritenzione in acciaio verniciato sono invece ideali per contenere acqua e soluzioni acquose, idrocarburi, oli e derivati del petrolio. Oltre alla capacità e alla tipologia di materiale della vasca, vanno scelti numerosi altri accessori di protezione a corredo, dalle piattaforme di sostegno agli armadi di protezione per l’installazione in ambienti esterni. Ad esempio, nel caso di utilizzo di container, le sostanze pericolose devono essere protette da sbalzi di temperatura, eventualmente integrando il sistema di protezione antigelo con l‘aria condizionata o con un‘attrezzatura termica completa. In alcuni casi, l’autorità locale competente potrebbe aver stabilito sull’area di riferimento dei criteri più restrittivi, ad esempio relativi allo stoccaggio di sostanze infiammabili. In definitiva, sono tanti i parametri che entrano in gioco, pertanto va posta grande attenzione a ogni singolo particolare, onde evitare rischi inutili o l’adozione di provvedimenti da parte dell’Autorità. Vasche di contenimento certificate Quando si acquista un prodotto per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza della propria azienda, è indispensabile affidarsi a prodotti di qualità e certificati. Non si tratta certo di un vezzo, ma di una scelta responsabile ben precisa, che garantisce la massima protezione a tutela di tutti gli attori coinvolti. Le vasche di contenimento certificate vengono prodotte con la massima attenzione e cura dei particolari, dalla progettazione alla verniciatura, e sono sottoposte a controlli non distruttivi per garantirne la tenuta stagna. Ogni vasca, il cui volume di raccolta è conforme alla normativa vigente, deve essere provvista di griglia superiore rimovibile, cartelli monitori, targhetta identificativa e, ove previsto, di targhetta che riporta i riferimenti della certificazione. Le migliori vasche di ritenzione offerte da Manutan sono tutte certificate StawaR, una norma tedesca estremamente severa che impone la produzione di vasche con caratteristiche ben precise, quali uno spessore della lamiera non inferiore a 3 mm, l’esecuzione di test su ogni singolo prodotto fabbricato e la tracciabilità del lotto di produzione di ogni vasca. Nello specifico, ogni vasca è sottoposta a controlli non distruttivi per garantire la tenuta stagna in caso di sversamenti, in conformità alla norma UNI EN ISO 3834-3:2006. Questo processo è applicato secondo le norme UNI EN ISO 9712:2012 (qualificazione e certificazione degli addetti alle prove non distruttive), UNI EN ISO 3452-1-2013 (esame con liquidi penetranti), UNI EN 13018:2004 (esame visivo), UNI EN ISO 23277:2010 (controllo delle saldature non distruttivo e mediante liquidi penetranti) e UNI EN ISO 5817:2014 (saldatura, giunti saldati e loro qualità). 54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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