Componenti Filtrazione di processo ad alta tecnologia Le competenze, i sistemi automatici a valore aggiunto, la diversificazione dei settori di riferimento contribuiscono a far crescere Asco Filtri sui mercati internazionali. E ora l’azienda guarda con attenzione alle applicazioni nell’industria farmaceutica e a quelle legate alla transizione ecologica. di Alessandro Bignami 62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti Nessun calo nel 2020, ottime prospettive per la chiusura del <strong>2021</strong>. Asco Filtri ha accelerato il passo in questa fase di intensa ripresa dell’economia internazionale, consolidando la sua posizione fra le società più avanzate e specializzate nei sistemi filtranti automatici ad alta tecnologia per il processo. L’azienda, a un anno dal suo primo ventennale, segue con attenzione l’evoluzione dello scenario, guardando non solo ad oil&gas e petrolchimica, ma anche a farmaceutica e produzioni energetiche sostenibili. Abbiamo incontrato il General Manager Massimo Mascheroni, cofondatore dell’azienda insieme a Ennio Michelini, con cui condivide le fortissime competenze nelle tecnologie per la filtrazione di processo. Massimo Mascheroni, qual è la situazione dell’azienda a quasi due anni dall’inizio della pandemia? La nostra produzione non si è mai fermata. Dopo la prima settimana di lockdown, a fine febbraio 2020, operatori e tecnici hanno sempre lavorato in sede a pieno regime, mentre le attività d’ufficio, gestite in smart working durante il lockdown sono attualmente gestite totalmente in presenza. In questo modo abbiamo potuto soddisfare le richieste che provenivano dai settori petrolchimico, farmaceutico e alimentare. I mondi a cui ci rivolgiamo sono infatti diversi. Il 70% della nostra produzione è destinato a oil&gas, petrolchimica e chimica, includendo in quest’ultima anche la trasformazione di intermedi e bulk per la farmaceutica. La restante quota è dedicata soprattutto all’alimentare, ad altre produzioni farmaceutiche, al trattamento delle acque industriali e a grandi impianti per la dissalazione. Qual è stato l’impatto di questa lunga emergenza sulla vostra struttura? Abbiamo contenuto il contagio, adottando tutte le misure di sicurezza, dai DPI al distanziamento. Sui circa 60 addetti di Asco Filtri si sono verificati solo tre casi di positività, ma estranei all’attività aziendale. Sotto il profilo del business abbiamo proseguito la crescita. Nel 2020, nonostante sia stato l’anno con le maggiori restrizioni per il Covid, siamo andati vicini alle previsioni fatte prima della pandemia e abbiamo persino superato i dati del 2019. Anche il <strong>2021</strong> sta andando bene, gli ordini in ingresso a fine giugno superavano del 10% le proiezioni iniziali. Oggi è difficile immaginare quale sarà il risultato di fine anno, ma le prospettive sono davvero ottime. Tutto ciò appare sorprendente, soprattutto pensando a quello che ci si aspettava all’inizio di questa terribile emergenza. I mercati farmaceutico e alimentare, che non hanno subito gravi flessioni, hanno contribuito a mantenere questo trend positivo? I grandi numeri li facciamo ancora con oil&gas e petrolchimica, ma la richiesta da parte dell’industria farmaceutica è effettivamente cresciuta, tanto che la divisione dedicata, che segue in particolare le tecnologie di microfiltrazione, si è rafforzata. È anche l’unico ambito in cui proponiamo un prodotto non a nostro marchio, essendo distributori di una delle poche aziende al mondo qualificate per fornire prodotti filtranti negli ambienti più critici del pharma. Hanno sofferto invece le grandi aziende dell’automotive, che noi seguiamo indirettamente, con i filtri per gli impianti di verniciatura, per la lavorazione meccanica della componentistica, per la produzione di materiali plastici e altre applicazioni. Siete presenti anche nel settore dei principi attivi? Mi aspettavo una maggiore accelerazione del mercato API. Ci interessa molto e vogliamo penetrarvi con più determinazione, portando delle tecnologie più evolute di quelle ora in uso. Mi riferisco in particolare alle soluzioni per il recupero dei catalizzatori e dei carboni attivi utilizzati per la decolorazione nella lavorazione dei principi attivi. È un settore che, soprattutto in Italia, ha bisogno di introdurre tecnologie più avanzate per i sistemi di filtrazione. Si impiegano ancora troppo i filtri pressa, i sacchi filtranti e in genere i sistemi che espongono l’operatore al contatto con il prodotto. Le tecnologie innovative consentono invece non solo di diminuire le operazioni manuali e di proteggere l’operatore, grazie a sistemi chiusi completamente automatizzati, ma anche di contenere I fondatori di Asco Filtri: da sinistra, il Presidente Ennio Michelini e il General Manager Massimo Mascheroni Nella foto d’apertura: filtro autopulente per off-shore interamente in Super Duplex <strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2021</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63