You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Dall’interno all’esterno della metro
di Praga, dentro tunnel freddi e
metallici e poi tra caldi flash e
proiezioni nei bellissimi ambienti
della Cathèdral d’Images di Les
Boux-de-Provance dove Yorke avanza
contromano e alla deriva, approdando
ad un bianco piano obliquo senza
luogo, abitato dalle lunghe ombre
della danza inarrestabile, costante
ostacolo orwelliano che non gli
permette il ritrovamento della donna
dallo sguardo intenso, per restituirle
una valigetta dimenticata sul treno
che è soltanto un espediente colto
al volo dal dissidente.
"Se la presenza dei mezzi di trasporto
accende connessioni con vecchi e
famosi album dei Radiohead, mentre
la trama rimanda alle (...) teorie
junghiane, i riferimenti visivi si
spingono fino agli albori del cinema.
Le coreografie collettive con i
pendolari richiamano quelle degli
operai di Metropolis di Fritz Lang,
i movimenti buffi di Thom flirtano con
la slapstick comedy di Buster Keaton
e la decisione di presentare l'opera
come un one reel strizza l'occhio ai
'rulli', la vecchia unità di misura e di
durata dei film muti" (Luca Castelli)
Si alza un vento che sposta e
ANIMA
Stati Uniti d'America, 2019
cortometraggio musicale
regia e soggetto Paul Thomas Anderson
produttori Sara Murphy, Paul Thomas
Anderson, Erica Frauman
casa di produzione e distribuzione
Netflix
fotografia Darius Khondji
montaggio Andy Jurgensen
musiche Thom Yorke, Nigel Godrich
scenografia e coreografia Damien Jalet
costumi Johanna Garrad
tra gli interpreti Thom Yorke,
Dajana Roncione, Gala Moody,
Frida Dam Seidel
116/VISIONI/note