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STANZE_12_23_INTERNI

Un trimestrale di ricerca ed approfondimento culturale

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Photo by Pixabay

ci la sensazione di percorrerli a tentoni, senza orientamento, in parallelo con

la gestualità che la protagonista mima per avvalorare la sua “recita”; l’abbrutimento

delle relazioni tra gli internati si oggettivizza nei pavimenti sporchi

di escrementi, nei corridoi inagibili e nel lessico militar-ospedaliero che

trasforma le camere da letto in camerate, i letti in brande, i corridoi in corsie.

In sostanza, possiamo dire che l’ambientazione di questo romanzo più

che gli attributi di un luogo possiede quelli di nonluogo secondo la definizione

che il filosofo Marc Augé coniò negli anni Novanta: uno spazio che non

è “identitario, relazionale e storico”, ma crea omologazione e solitudine, e

per questo si contrappone al concetto di “luogo antropologico”.

Parlando finora di dimore, case, antichi manieri, abbiamo trascurato la forma

di abitazione che dall’Ottocento, con il fenomeno dell’inurbamento e i progressi

della rivoluzione industriale che richiedevano nuove soluzioni per i

centri a maggiore densità abitativa, ha colonizzato praticamente ovunque il

tessuto urbano: il condominio.

Nel suo saggio Blanchard, prendendo in prestito parole di Baudelaire,

afferma che in un palazzo dove gli abitanti vivono in “scatole sovrapposte”,

non possono esserci “angoli per l’intimità”.

Forse queste caratteristiche unite alla parcellizzazione dei suoi spazi

interni, al suo essere insieme luogo e nonluogo in quanto comprensivo di

spazi comuni in cui le persone si trasformano in anonimi “condòmini”, lo

hanno reso un soggetto utilizzato più volte da scrittori postmoderni.

Prenderemo in considerazione tre casi esemplari nella letteratura –

naturalmente, non gli unici –, degli anni Settanta, che declinano questo

concetto topologico in modi differenti ma testimoniano tutti la complessità

della vita umana nell’epoca contemporanea e la sua irriducibilità a schemi

e definizioni univoche.

La vita istruzioni per l’uso di Georges Perec: il condominio

come puzzle metaletterario

Questo romanzo dello scrittore francese Georges Perec del 1978 è un po’ un

98/PAGINE

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