22.12.2023 Views

STANZE_12_23_INTERNI

Un trimestrale di ricerca ed approfondimento culturale

Un trimestrale di ricerca ed approfondimento culturale

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Paola Ranzini Pallavicini

Film visti e rivisti, consumati, interiorizzati.

Spazi privati, abbigliamento, pezzi di design, tic

ed abitudini di vita dei protagonisti che senza accorgercene

abbiamo assimilato nel tempo fino a farne

qualcosa di familiare, fino a rivivere di riflesso le atmosfere.

Case che ci hanno ispirato o infastidito, ma che

sono diventate di soppiatto parte del nostro bagaglio

culturale, riferimento di stile; il modo in cui consumano

il salotto nevroticamente le coppie di Woody Allen,

avanti e indietro sempre con un calice in mano, ci introduce in un'atmosfera

totalmente diversa dai corpi sdraiati o danzanti di Guadagnino; la pacatezza

e la precisione chirurgica delle vite andersoniane è diametralmente opposta

al terrore puro nascosto dietro ai leggendari paralumi di Lynch.

Ad ogni stanza corrisponde una tonalità di colore ben precisa, una

cifra stilistica studiata con attenzione, uno staff di professionisti che è entrato

con dedizione nella mente del regista (ma anche dello scrittore il cui

libro è stato scelto per la rivisitazione cinematografica) per restituirci un

intero mondo di suggestioni.

La ricerca del pezzo di design adatto è accurata tanto quanto lo studio

dei costumi e delle musiche. Spesso si tratta di ambienti ricostruiti da zero

ma molte volte vengono occupate case di amici o conoscenti che sono già

perfette e richiedono adattamenti minimi.

L'appartamento romano del grottesco Dillinger è morto di Marco Ferreri

apparteneva all'artista Mario Schifano; nello specifico però la meravigliosa

cucina era quella della villa a Velletri di Ugo Tognazzi, grande amico

di Ferreri.

Il Dakota Building, nell'Upper West Side di Manhattan, è tra gli edifici

più leggendari di New York. Il terrorizzante Rosemary’s Baby di Roman

Polanski è stato girato qui, nel 1968. Sempre qui nel 1980 venne ucciso John

Lennon. Leonard Bernstein vi morì nel 1990. È ormai un fatto noto che a

questo palazzo gotico venga collegata una sorta di oscura maledizione.

Era di Curzio Malaparte, a Capri, la villa metafisica che abbiamo ammirato

ne Il disprezzo, del 1963, girato da Jean-Luc Godard e tratto dall’omonimo

libro di Moravia.

Potremmo proseguire all'infinito questo affascinante gioco di rimandi,

coincidenze, affinità.

Di seguito una minuscola ma gustosa selezione di pellicole in cui l'immaginario

che ruota attorno all'ambientazione assume un ruolo sicuramente

decisivo: vanno a toccare gli ultimi quarant'anni e ognuno di noi può ritrovarvi

dentro un sapore, un profumo particolare, un desiderio indefinito.

Appartamenti cittadini, ville, con terrazza o con piscina, decadenti o

futuristiche. Uno studio teatrale e persino una tenda da campeggio.

37/FOTOGRAMMI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!