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BREZ - Javni sklad republike Slovenije za kulturne dejavnosti

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48<br />

literatura<br />

macchie che sembravano di caffé. Vidi un corpo nudo, asciutto, ingobbito,<br />

con lunghi arti superiori che penzolavano come pesci morti afflosciati<br />

lungo i fianchi, dai quali sbucavano, come stecchi, gli arti inferiori, magri,<br />

privi di muscolatura. »Orrendo!« esclamai. Ero io quel vecchio? Sapevo<br />

che la risposta era affermativa. Mi vergognai. Guardandomi intorno, non<br />

notai alcun indumento per coprirmi. Dovevo rimanere così, solo e nudo.<br />

Non scorgevo nulla oltre la porta davanti a me. Mi sembrava di trovarmi<br />

in uno spazio indefinito. Ma dove ero? All’improvviso, le gambe, come se<br />

non appartenessero a quel corpo, che accettai come mio, si diressero verso<br />

l’uscio che, lo intuivo, portava in un posto oscuro. Con tutta la for<strong>za</strong> che<br />

possedevo tentai di percepirlo come sinistro, riluttante, orribile. Invece no.<br />

»Il vecchio nonno attraverserà quella porta diretto verso il mondo sconosciuto«<br />

dissi con certez<strong>za</strong>, cosciente di essere lontano anni luce dalla realtà,<br />

con un’unica certez<strong>za</strong>: nessuno mi aveva sentito.<br />

La voce in lontanan<strong>za</strong>, sembrava parlare con me, mi chiamava per nome,<br />

ma diventava sempre più distante, mentre mi accingevo a varcare la soglia.<br />

Sereno e quasi felice.<br />

Mia nipote Lara sta per avere un bambino. Non vuole confidarci il sesso del<br />

nascituro, dice che è un segreto. Ad ogni nostro incontro, le porgo la solita<br />

domanda: »Maschio o femmina? A me puoi dirlo, visto che sono il più anziano<br />

della famiglia.« È un simpatico gioco tra lei e me.<br />

Lei risponde scher<strong>za</strong>ndo. »Caro, nonno, non ti preoccupare. Se sarà maschio,<br />

lo chiameremo Luigi il Saggio. Quando tu non ci sarai più e lui mi<br />

chiederà il motivo della scelta del suo nome, gli racconterò, orgogliosa, di<br />

quel bisnonno che, ad ogni domanda aveva una risposta immediata. Gli<br />

riferirò inoltre della tua speciale capacità di illustrare ogni risposta con<br />

un esempio personale di vita reale. E sicuramente non dimenticherò i tuoi<br />

saggi consigli per risolvere ogni genere di problema. Per questo motivo ti<br />

chiamiamo nonno Saggio.« Io sorrido approvando. »Mi piacerebbe che tuo<br />

figlio di chiamasse come me« rispondo allegramente.<br />

»Vorrei che tu fossi come lui« gli dirò. »Però, nonno, se sarà femmina, non<br />

la chiamerò Luigia la Saggia. Non mi sembra il caso. Che ne dici?« concludeva,<br />

facendo l’occhiolino.<br />

Anche se sono vecchio, capisco le allusioni. I concetti sottointesi, mi sem-

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