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pubblicazione - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

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Controllo del Rischio Infettivo in Sanità in Toscana – Rapporto di attività 2005-2010<br />

Corist_Newsletter - n. 5/2009<br />

FOCUS<br />

Box 2: Grading delle raccomandazioni per la VAP<br />

Livello di evidenza - LG dell’American Thoracic Society (ATS)<br />

Livello I (ELEVATO)<br />

Evidenza da trial controllati randomizzati (RCT) ben condotti<br />

Livello II (MODERATO)<br />

Evidenza da trial ben disegnati e ben condotti, ma non randomizzati (inclusi studi caso-controllo,<br />

di coorte e di casistiche cliniche). Sono anche inclusi sia studi di casistiche<br />

ampie in cui è stata condotta l’analisi sistematica dei pattern di malattia e/o<br />

di eziologia microbica, sia report su nuove terapie realizzati senza randomizzazione<br />

Livello III (BASSA)<br />

Evidenza da case study e opinioni di esperti. In alcune circostanze le raccomandazioni<br />

terapeutiche provengono da dati di suscettibilità antibiotica senza osservazione<br />

clinica<br />

Forza delle raccomandazioni - LG pubblicate dalla British Society<br />

for Antimicrobial Chemotherapy (BSAC)<br />

A<br />

Almeno uno studio di tipo 1++ (meta-analisi, revisione sistematica o trial controllato<br />

randomizzato di elevata qualità e minimo rischio di distorsione - bias), applicabile direttamente<br />

alla popolazione di pazienti scelta<br />

oppure<br />

Una revisione sistematica di RCT oppure un corpus di evidenze derivate principalmente<br />

da studi di tipo 1+ (metanalisi, revisione sistematica o RCT di buona qualità,<br />

con basso rischio di bias) direttamente applicabile alla popolazione target, che dimostri<br />

una complessiva concordanza dei risultati<br />

B<br />

Un corpus di evidenze che include studi di tipo 2++ (revisioni sistematiche di studi<br />

caso-controllo o di coorte di elevata qualità – oppure – studi caso-controllo o di<br />

coorte con un minimo rischio di confondimento o bias e un’elevata probabilità che<br />

la relazione sia causale) i cui risultati siano applicabili direttamente alla popolazione<br />

di pazienti scelta e dimostrino una complessiva concordanza<br />

oppure<br />

Prove di efficacia estrapolate da studi di tipo 1++ o 1+ (vedi sopra)<br />

C<br />

Un corpus di evidenze che include studi di tipo 2+ (studi caso-controllo o di coorte<br />

ben condotti, con un basso rischio di confondimento o bias e una moderata probabilità<br />

che la relazione sia causale) i cui risultati siano applicabili direttamente alla popolazione<br />

di pazienti scelti e dimostrino una complessiva consistenza dei risultati<br />

oppure<br />

Prove di efficacia estrapolate da studi di tipo 2++ (vedi sopra)<br />

D<br />

Livello di evidenza 3 (studi non analitici, case report, serie di casi); o 4 (opinioni di<br />

esperti) o prove estrapolate da studi di livello 2+ (vedi sopra)<br />

Good Practice Point (GPP) La pratica migliore raccomandata sulla base dell’esperienza<br />

clinica, basata sull' esperienza clinica del GdL per la hospital acquired Pneumonia<br />

della British Society for Antimicrobial Chemotherapy<br />

Per quanto riguarda la pratica della<br />

broncoaspirazione vera e propria, tutte<br />

le fonti consultate concordano nell’affermare<br />

che deve essere effettuata con<br />

attenzione, possibilmente in modo<br />

precoce e mirato, ricordando che può<br />

essere dannosa (ad esempio può provocare<br />

traumi della mucosa tracheale,<br />

ma può essere essa stessa fonte di possibile<br />

infezione, soprattutto tramite i<br />

sondini) ed evitando quindi aspirazioni<br />

tardive o non necessarie.<br />

I documenti menzionati in questo<br />

focus sono per il momento disponibili<br />

su richiesta, ma verranno successivamente<br />

resi consultabili (nella loro versione<br />

definitiva) sul sito www.corist.it.<br />

Per informazioni scrivere a:<br />

osservatorio.qualita@ars.toscana.it<br />

Stefania Rodella e Mariangela Castagnoli per il GdL<br />

regionale “Procedure infermieristiche in Terapia intensiva”<br />

Bibliografia essenziale<br />

• British Society for Antimicrobial Chemotherapy.<br />

Guidelines for the management of hospital-acquired<br />

pneumonia in the UK. J Antimicrob<br />

Chemother, 2008; 62 (1): 5-34.<br />

• American Thoracic Society. Guidelines for the<br />

management of hospital-acquired, Ventilatorassociated<br />

and Healthcare-associated Pneumonia.<br />

Am J Respir Crit Care Med, 2005; (171):<br />

388-516.<br />

• Muscedere J et al. Comprehensive evidencebased<br />

cinical practice guidelines for ventilatorassociated<br />

pneumonia: diagnosis and treatment,<br />

prevention. J Crit Care, 2008; (23): 126-137.<br />

• Scottish Intercollegiate Guidelines Network<br />

(SIGN). A guideline developer’s handbook.<br />

Annex B: Key to evidence statements and<br />

grades of recommendations.<br />

www.sign.ac.uk/guidelines/fulltext/50/annexb.<br />

html<br />

http://www.sign.ac.uk/guidelines/fulltext/50/<br />

annexb.html<br />

profondimento bibliografico più articolato,<br />

in particolare:<br />

• utilizzo del sistema di aspirazione chiuso<br />

e umidificazione: per entrambe<br />

queste pratiche non sono disponibili<br />

in letteratura prove sufficienti a formulare<br />

raccomandazioni definitive;<br />

• iperossigenazione prima e dopo l’aspirazione:<br />

si tratta di un problema ancora<br />

irrisolto.<br />

Box 3: Posizionamento del paziente<br />

con ventilazione assistita – Raccomandazioni<br />

Mantenere l’angolo della testata del letto sollevato a 30-45°, se non controindicato, per<br />

evitare l’aspirazione delle secrezioni. Mantenere la posizione, per quanto possibile, anche<br />

durante gli spostamenti (Livello II - ATS, Grado B - JAC).<br />

Tale posizione va considerata anche nei pazienti non ventilati e quando il paziente riceve<br />

la nutrizione enterale (Grado GPP - JAC).<br />

Controindicazioni: ulcere da pressione, procedure che richiedono una posizione supina<br />

del paziente o una minore elevazione del letto. Am J Crit Care 2009, 16 (1).<br />

5<br />

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