In Fonderia 1 2024

ECONOMICO
tante fra le ghise di origine russa e le altre fonti.
La disponibilità di materiale si è confermata
buona nel corso del 2023, mentre la domanda
si è sviluppata a due velocità: nella prima
metà dell’anno ha espresso un buon passo, con
un livello discreto e a tratti in crescita, mentre
nella seconda parte dell’anno ha viaggiato su
un progressivo indebolimento condizionato dalla
mancanza di un mercato regolare a valle sia
delle fonderie sia della siderurgia.
Quindi, l’andamento dei prezzi è stato guidato
sostanzialmente dall’umore della domanda:
una iniziale fase di crescita alla quale è seguito
un costante ritracciamento per il proseguo
dell’anno e un rifiato in chiusura.
Nel 2023, l’andamento della ghisa in pani
d’affinazione ha sostanzialmente replicato la
dinamica altalenante dei rottami: a un’apertura
d’anno in ascesa ha fatto seguito una tendenza
progressivamente declinante fino alla
stabilizzazione a cavallo tra il terzo e il quarto
trimestre, per poi rimbalzare sulla coda finale
dell’anno. Il valore medio delle quotazioni registrato
nel 2023 (475 €/t) è inferiore di oltre
150 €/t (-24%) rispetto al 2022 (627 €/t) e di
circa 60 €/t rispetto al 2021 (-11%), ma rimane
mediamente al di sopra dei livelli pre- Covid di
oltre il +40% (+140 €/t).
La spinta inflativa delle ghise di qualità (ematite
e per sferoidale) nel 2022 rispetto al 2021
è stata di ampiezza nettamente superiore alla
crescita percentuale della ghisa basic. Analogamente,
il successivo sgonfiamento delle quotazioni
intervenuto nella fase di flessione del
2023 rispetto al 2022 è stato più accentuato:
-26% (-209 €/t) per la ghisa ematite e -31% per
quella sferoidale (-283 €/t). Il divario rispetto
al periodo pre- Covid rimane importante come
nel caso della ghisa d’affinazione: per l’ematite
+34% (+151 €/t) e per la sferoidale +39% (+173
€/t).
Per il mercato delle ghise in pani, il sipario del
2023 si è abbassato con l’entrata in scena di
un nuovo e preoccupante elemento che porterà
probabilmente importanti conseguenze
nel 2024 e soprattutto negli anni successivi. Il
dodicesimo pacchetto di misure sanzionatorie
contro la Russia, pubblicato lo scorso 18 dicembre,
ha esteso il divieto di acquisto e import in
Unione Europea alla ghisa in pani di provenienza
russa. Le ghise identificate dalla voce doganale
7201 potranno tuttavia beneficiare di un
periodo transitorio, durante il quale l’import
and different geographical origins, in particular
creating a significant gap between pig iron
of Russian origin and other sources.
Material availability remained good during
2023, while demand developed at two
speeds: in the first half of the year it showed
good pace, with a fair level and at times
growing, while in the second half of the year
it progressively weakened due to the lack of a
regular downstream market for both foundries
and steel.
Thus, the price trend was substantially driven
by the demand mood: an initial phase of
growth which was followed by a steady decline
for the rest of the year and a breather
at the end.
In 2023, the trend in basic pig iron substantially
replicated the fluctuating dynamics of
scrap: an upward opening of the year was
followed by a progressively downward trend
which stabilised at the turn of the third and
fourth quarters, rebounding at the end of the
year. The average value of prices recorded in
2023 (475 €/t) was more than 150 €/t (-24%)
lower than in 2022 (627 €/t) and about 60
€/t compared to 2021 (-11%), but remained on
average above pre-Covid levels by more than
+40% (+140 €/t).
The inflationary thrust of quality pig iron (hematite
and nodular) in 2022 compared to
2021 was significantly higher than the percentage
growth of basic pig iron. Similarly, the
subsequent deflation of prices in the downturn
in 2023 compared to 2022 was more
pronounced: -26% (-209 €/t) for hematite pig
iron and -31% for nodular pig iron (-283 €/t).
The gap compared to the pre-Covid period
remains as significant as in the case of basic
pig iron: for hematite +34% (+151 €/t) and for
nodular +39% (+173 €/t).
For the pig iron market, the curtain of 2023 fell
with the entry of a new and worrying element
that will probably bring major consequences
in 2024 and especially in the years after. The
twelfth package of sanctions against Russia,
published on 18 December, extended the ban
on the purchase and import into the European
Union of pig iron of Russian origin. However,
pig iron identified under tariff heading
7201 will be able to benefit from a transitional
period, during which imports from Russia
will be allowed, but in limited quantities: up to
1,140,000 metric tonnes between 19 Decem-
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