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A-Colophon+ indice - Centro di Documentazione Del Boca – Fekini

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Domenico Letterio<br />

«razza conquistatrice» e «razza sottomessa». Per la sua costruzione, non si<br />

trattava <strong>di</strong><br />

dare la nascita a un popolo nuovo, con le sue leggi, i suoi usi, i suoi interessi, e presto<br />

o tar<strong>di</strong> una sua nazionalità separata, ma <strong>di</strong> impiantare in Africa una popolazione<br />

simile in tutto a noi stessi 70 .<br />

L’obiettivo da perseguire, per Tocqueville, era quello <strong>di</strong> un’estensione della<br />

Francia stessa al <strong>di</strong> là del Me<strong>di</strong>terraneo. Obiettivo che certo non fu raggiunto,<br />

dal momento che l’unica conseguenza tangibile dell’intervento francese fu<br />

uno «sconvolgimento totale della società colonizzata nel suo insieme, una<br />

massiccia destrutturazione <strong>di</strong> tutte le unità sociali a tutti i livelli» 71 . È <strong>di</strong>fficile<br />

credere fosse questa la «società nuova» cui pensava Tocqueville.<br />

X. Chevallier e Jar<strong>di</strong>n hanno messo in luce l’insistente ricorrere, nel<br />

Rapport del 1847, del concetto «neutro» <strong>di</strong> bon gouvernement. Servendosi<br />

<strong>di</strong> tale termine, Tocqueville intendeva delineare il principio in base al quale<br />

i francesi avrebbero dovuto improntare la loro politica in Algeria. In un<br />

simile contesto un «buon governo» era, per Tocqueville,<br />

un potere che <strong>di</strong>rige gli in<strong>di</strong>geni non solo nel nostro interesse, ma nel loro, che si<br />

mostra realmente attento ai loro bisogni, che cerca con sincerità i mezzi per provvedervi,<br />

che si preoccupa del loro benessere, che tiene presenti i loro <strong>di</strong>ritti, che lavora con<br />

ardore allo sviluppo continuo delle loro società imperfette, che non crede <strong>di</strong> aver<br />

adempiuto al suo compito quando ne ha ottenuto la sottomissione e le imposte, che<br />

li governa, insomma, e non si limita a sfruttarli 72 .<br />

Se in un passaggio come questo è in prima battuta riconoscibile la<br />

«liberalità» universalmente ascritta al pensatore francese, le categorie che<br />

lo sottendono vanno a erigere la più ra<strong>di</strong>cale negazione <strong>di</strong> una libertà<br />

politica intesa, tocquevillianamente, come «un fine e non soltanto uno<br />

strumento; un bene in sé e non soltanto una garanzia» 73 . In esso è infatti<br />

completamente obliterata la soggettività delle popolazioni algerine, materia<br />

inerte e afona nelle mani della missione civilizzatrice francese. Sono<br />

concetti che Tocqueville fu in grado <strong>di</strong> esprimere in modo piuttosto<br />

esplicito, al <strong>di</strong> là del fatto che sia possibile scorgerli chiaramente tra le<br />

righe del suo <strong>di</strong>scorso:<br />

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