A-Colophon+ indice - Centro di Documentazione Del Boca – Fekini
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L’Algeria <strong>di</strong> Alexis de Tocqueville: soggettività e storia nel progetto coloniale dell’Occidente<br />
una <strong>di</strong>rezione opposta rispetto a quella <strong>di</strong> un «progresso» che, secondo le<br />
categorie del liberalismo ottocentesco, poteva originare unicamente<br />
dall’Europa. In questa ottica, le sollevazioni anti-coloniali sono contingenti<br />
irruzioni che emergono nella trama del «moderno» interrompendone la<br />
continuità.<br />
È allora nel perpetuarsi <strong>di</strong> una artificiosa e violenta separazione tra ciò<br />
che costituisce il «moderno» e ciò che ne è tenuto al <strong>di</strong> fuori che deve essere<br />
indagato il nocciolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>namiche che relegano in una posizione subalterna<br />
in<strong>di</strong>vidui e popoli che tuttavia, «una volta portati all’interno <strong>di</strong> questa<br />
vicenda storica dalla violenza del dominio coloniale, […] si sono […] rifiutati<br />
<strong>di</strong> continuare ad occuparne i margini» 90 . Il riconoscimento del protagonismo<br />
che i sujets hanno mostrato deve costituire la prima «mossa» della<br />
ricostruzione <strong>di</strong> cartografie <strong>di</strong> un passato in cui il fatto del dominio, le<br />
pratiche <strong>di</strong> libertà ed i processi <strong>di</strong> soggettivazione che in esse si danno sono<br />
strettamente intrecciati. La «modernità» è fatta <strong>di</strong> antagonismo e non solo<br />
<strong>di</strong> processi espansivi, ed è per questo motivo che la presa <strong>di</strong> parola da parte<br />
dei sujets <strong>di</strong> Tocqueville deve <strong>di</strong>venire parte della sua affermazione. Il carattere<br />
tumultuoso della resistenza da essi opposta al dominio coloniale deve fungere<br />
non da manifestazione <strong>di</strong> una alterità irriducibile, ma da elemento che<br />
illumina nuove possibilità tanto per il nostro mondo della vita quanto per<br />
la ricerca storica.<br />
Note al testo<br />
1 Si fa riferimento ad ALEXIS DE TOCQUEVILLE, Œuvres Complètes, III,I, Gallimard, Paris 1962,<br />
e a MELVIN RICHTER, Tocqueville on Algeria, in «Review of Politics» XXV(1963), pp. 362-98. Si<br />
nota per inciso che la comparsa <strong>di</strong> tali scritti avviene in anni particolarmente significativi per<br />
la storia algerina. Vale la pena citare le introduzioni alle uniche due e<strong>di</strong>zioni francesi degli<br />
scritti tocquevilliani sull’Algeria: TZVETAN TODOROV, Introduction, in ALEXIS DE TOCQUEVILLE,<br />
De la colonie en Algérie, Complexe, Bruxelles 1989; SELOUA LUSTE BOULBINA, Présentation, in<br />
DE TOCQUEVILLE, Sur l’Algérie, Flammarion, Paris 2003. Tra gli interventi più recenti, JENNIFER<br />
PITTS, L’Empire britannique, un modèle pour l’Algérie française. Nation et civilisation chez<br />
Tocqueville et John Stuart Mill, in L’esclavage, la colonisation, et après…, a cura <strong>di</strong> Patrick Weil<br />
e Stéphane Dufoix, Presses Universitaires de France, Paris 2005; CHERYL B. WELCH, Colonial<br />
violence and the rhetoric of evasion. Tocqueville on Algeria, in «Political Theory» XXXI(2003).<br />
Agli scritti algerini <strong>di</strong> Tocqueville sono infine de<strong>di</strong>cate molte parti <strong>di</strong> OLIVIER LE COUR<br />
GRANDMAISON, Coloniser exterminer. Sur la guerre et l’Etat colonial, Fayard, Paris 2005, e <strong>di</strong><br />
JENNIFER PITTS, A turn to Empire. The rise of imperial liberalism in Britain and France, Princeton<br />
University Press, Princeton 2005.<br />
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