A-Colophon+ indice - Centro di Documentazione Del Boca – Fekini
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Chiara Calabri<br />
nell’Africa francofona […]. Oggi, in Africa, Parigi ragiona in base agli stessi<br />
criteri della geopolitica <strong>di</strong> cent’anni fa» 37 . La politica francese in Africa è<br />
sempre rimasta su toni simili a quelli coloniali: la Francia non sarebbe stata<br />
se stessa agli occhi del mondo se avesse rinunciato all’Africa.<br />
Anche «Il manifesto» mostra <strong>di</strong> dar cre<strong>di</strong>to al coinvolgimento francese<br />
in Rwanda, facendo riferimento al rapporto Arming Rwanda <strong>di</strong> Frank Smyth,<br />
che documenta «i rapporti assai stretti dell’ex presidente assassinato Juvenal<br />
Habyarimana e del suo clan, l’Akazu, con la Francia. Già nel 1975, due<br />
anni dopo aver preso il potere, Habyarimana firmò un accordo militare<br />
con Parigi, e quando nel 1990 i ribelli del Fronte patriottico sferrarono<br />
un’offensiva dall’Uganda, la Francia inviò truppe e artiglieria a sostegno del<br />
governo […]. Un contratto per 6 milioni <strong>di</strong> dollari firmato a Kigali nel<br />
1992 per l’acquisto <strong>di</strong> armi egiziane, ebbe la garanzia del Cré<strong>di</strong>t Lyonnais» 38 .<br />
Come «Avvenire», anche «Il manifesto» dà cre<strong>di</strong>to all’ipotesi della <strong>di</strong>fesa<br />
della francofonia contro l’avanzata dell’anglofonia. Il 20 maggio è pubblicata<br />
un’intervista allo storico francese Yves Benot, che conclude che «la <strong>di</strong>fesa<br />
della francofonia <strong>di</strong> fronte all’influenza ugandese è stata il pretesto per<br />
assicurare la presenza francese, quando nel 1990 il regime <strong>di</strong> Kigali stava<br />
per crollare per l’azione del Fpr» e che i francesi non agiscono in base a una<br />
razionalità riconoscibile, ma in base alla logica <strong>di</strong> «essere presenti dove<br />
possono al <strong>di</strong> fuori dei paesi dell’ex impero» 39 . Anche il ruolo degli Stati<br />
Uniti nel sostenere una delle due parti è messo in evidenza: «La <strong>di</strong>visione<br />
[fra le due etnie] non è terminata con la fine del colonialismo […], su<br />
questa <strong>di</strong>visione hanno impostato il loro gioco anche le potenze che hanno<br />
tentato <strong>di</strong> sostituirsi all’influenza del Belgio nel paese e nella regione.<br />
Innanzitutto la Francia che ha sempre mantenuto ottime relazioni con<br />
Habyarimana (fino al suo recente assassinio) nella sua lotta contro la<br />
“minaccia anglofona” rappresentata dall’Uganda <strong>di</strong> Museveni, appoggiata,<br />
non a caso, dagli Usa» 40 .<br />
«Avvenire» e «Il manifesto» riconoscono e mettono in evidenza, dunque,<br />
il coinvolgimento <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> potenze nell’ipostatizzare e sfruttare le<br />
identità contrastanti, attraverso un impegno nell’area che per certi versi ha<br />
il sapore del vecchio colonialismo. Entrambe le testate non mancano, inoltre,<br />
<strong>di</strong> pubblicare analisi <strong>di</strong> tipo economico, che permettono <strong>di</strong> conoscere la<br />
debolezza dell’economia rwandese, basata sul settore primario e su colture<br />
d’esportazione, ere<strong>di</strong>tà dell’epoca coloniale 41 , e il lascito pesante, per società<br />
fragili come quella rwandese, dei Programmi <strong>di</strong> aggiustamento strutturale<br />
promossi dal Fondo monetario internazionale all’ inizio degli anni novanta 42 .<br />
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